Guzeppi De Piro, Djarju: 1898 – 1909, ([Malta]: Postulazzjoni Kawza ta' Mons G De Piro, 1988).

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Prezentazzjoni.
(Mehuda minn 'Nagharfu lill- Fundatur' n. 5).

          Id-Djarju li qed nipprezentaw, jigbor fih taghrif ta' valur kbir fuq il-genesi, l-isvilupp u t-twettiq fil-prattika tas-Socjeta' taghna minn Mons De Piro, il-Fundatur.

          Barra minn hekk, dan id-Djarju jifthilna berah parti sewwa mir-ruh tal-Fundatur.  Mill-qari tad-Djarju, wiehed jista' jifhem sewwa b'liema rabta intima l-bniedem u l-opra tieghu ewlenija kienu marbutin ma' xulxin.

          Is-snin li ghandna taghrif fuqhom jinkludu l-ewwel sena ta' l-istudju ghas-sacerdozju tal-Fundatur f'Ruma, u jibqghu sejrin sal-1909, is-sena li fiha l-Fundatur kien kellem lill-Mons La Fontaine fl-Istitut ta' Fra Diegu, fuq l-ideja li jifforma Socjeta' Missjunarja.  Il-hasra hi li d-djarju wara dan il-fatt jaqta' f'daqqa wahda.

          Jidher x'aktarx li l-Fundatur beda jikteb id-Djarju bejn l-1904 u l-1905, igifieri bejn iz-zmien li dam Davos u l-wasla tieghu lura f'Malta.  (Iz-zmien li dam l-Idvizzera, jidher li kien zmien ta' importanza fil-formazzjoni tieghu.)  F'dan iz-zmien, il- Fundatur x'aktarx kiteb dak li ftakar mis-snin l-imghoddija, u imbghad beda jzid appunti regulari.

 

30 ta' Gunju 1988                                                                                                           Mill-Postulazzjoni
78 sena mill-bidu
tas-Socjetà

 

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1898-1899

          In sin dal mio primo anno di Collegio, ho incominciato a vagheggiare l'idea di ritirami nella 'Casa di San Guseppe' del Hamrun ed aiutare il Canonico Bonnici, fondatore della stessa.

          Tornato a Malta, per le vaganze estive fui alquando sorpreso nel sapere, che il Canonico Bonnici aveva abbandonato la Casa da lui fondata e che alla sua direzione trovavasi il Sac. D. Emmanuele Vassallo e D. Giorgo Bugeja.

          Durante le stesse vacanze sono stato a visitare il Vassallo alla Casa di San Giuseppe, ho fatto la sua conoscenza, gli ho portato i saluti del Collegio essendo egli gia Capranicese, e strinsi con lui amicizia.

 

1899 - 1900

          Ho continuato a tenere relazioni con D. Emanuele e col Bugeja.  (footnote 1)

 

1900 - 1901

          Nel Febbraio del 1901, ho fatto il ritiro spirituale in preparazione a ben ricevere l'ordine del Suddiaconato, e nel Dicembre dello stesso anno ho fatto un secondo ritiro prima di ricevere l'ordine del Diaconato, durante i quali l'idea di portarmi alla Casa di S. Giuseppe sempre mi preoccupo'.

 

1901 - 1902

          Nel breve ritiro spirituale che si usa di fare al Capranica in principio dell'anno scolastico, ho messo in ezame le ragioni pro e contro per conoscere se dovessi o no, terminati gli studii, portarmi alla Casa di S. Giuseppe.  Ho deciso, coll' aiuto del P. Gualandi, per l'affermativa, previo pero' il permesso del Vescovo.

          Una delle ragioni che mi inducevano di stabilirmi nella Casa di S. Giuseppe e' stata la seguente: "Perche un sentimento interno mi dice, che Iddio da questo istituto voglia formare a Malta, una Congregazione di Sacerdoti sotto il Patrocinio
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di San Paolo, e cosi' nel rendere stabile l'opera a Malta; si diffonda anche all'estero".

          Il P. Gualandi mi consiglio di sospendere questa ragione, soggiungendo: "Se son rose, fioriranno".

          Qualche tempo dopo mi chiamo' il rettore Mons. Coselli, dicendomi che era stato da lui il Presidente dell'Accademia Ecclesiastico e che gli aveva espresso il desiderio che io fossi andato all'Accademia.  Io ho risposto che terminati gli studii intendevo tornare in Diocesi ed esercitare costi' il mio ministero, e che percio' non trovavo ragione di abbandonare il Capranica per recami all'Accademia; e cosi' per il momento la cosa termino'.

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          (footnote 1) Durante le vaganze estive ho esternato al Vassallo il mio desiderio di fargli compagnia della Casa si S. Giuseppe Egli (come pure il P. Sammut dal quale sono stato ad Acireale al Collegio Pennisi) mi consiglio' di terminare  gli studi prima di tutto e poi si sarebbe veduto.  Tengo qui nota che senza che io gli avessi detto i miei motivi di entrare nella detta Casa di S. Giuseppe, egli soggiunse: "Forse sarai la causa perche si formi a Malta la Congregazione dei Preti", e cosi di queste cosa non se ne parlo' piu'.

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          Durante il ritiro spirituale in preparazione a ben ricevere l'ordine del Diaconato, incominciato l'11 Dicembre, 1901, ho messo in esame tutte le ragioni pro o contro tanto per l'entrata all'Accademia, come pure l'entrata alla Casa di S. Giuseppe; ed il risultato fu negattivo per l'Accademia ed affermattivo per la Casa di S. Giuseppe.

          Il 5 Marzo 1902 son tornato a Villa Cecchini per gli Esercizi spirituali per ben ricevere l'ordine del presbiterato ed il 15 Marzo, Sabato Sitientes, sono stato consagrato Sacerdote in S. Giovanni Laterano dal Vicegerente, Mons. Cappetelli.

          Il 16 Marzo ho detto la Prima Messa al Collegio Capranica e per prete assistente avevo il cugiono Dom Ambrogio Agius.

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          Il 30 Marzo dissi la Prima Messa a Malta nella Chiesa Cattedrale e per canonici assistenti avevo Mons. Mifsud e Mons. F. Bonnici.

          Il 5 Aprile partii per Roma; Il vescovo Mons. Pace, sempre coll'idea di mandarmi all'Accademia mi aveva dato un biglietto per il Presidente dell'Accademia.

          Arrivato a Roma sono stato dal presidente dell'Accademia col biglietto del Vescovo e gli ho dighiarato che dovendo tornare in Diocesi terminati gli studi, non intendevo percio' portarmi all'Accademia, e baciandogli la mano mi sono concedato dicendogli che avrei scritto al mio Vescovo.

          Ho scritto infatti al Vescovo dandogli le mie ragioni per non andare all'Accademia, dichiarandomi peraltro pronto ad ubbidirlo.  Egli pero' mi rispose dicendomi che non intendeva forzare la mia volonta'.  E cosi' quest'incidente ebbe fine.

          Il 10 Luglio mi sono sentito male e per la seconda volta (la prima era il 19 luglio 1900) ho veduto andare in aria tutte le mie buone intenzioni.  Fiat!  Il Signore guarda alla buona volonta'.

          Dichiarato dal medico affetto di tubercolosi polmonare ho abbandonato gli studii, mi son portato a Malta, da dove dopo pochi giorni sono partito per la Svizzera per la cura d'aria.  Arrivato a Davos per la festa di S. Domenico il 4 Agosto 1902, per somma grazia di Dio e della Madre mia, Maria, ho incominciato a migliorare.

          Ho continuato intanto durante tutto il tempo della cura a carezzare le mie ormai divenute antiche idee.  Ma tra il ghiaccio delle Alpi cosi' lontano dal paese dove intendevo metterle in effetto non mi restava altro che la preghiera - mia ottima compagna - ed ho pregato, pregato, pregato.

          Dopo 18 mesi di cura per somma grazia di Dio, il 13 Febbraio 1904 ho lasciato Davos ed il 2 Marzo son arrivato a Malta: e per mia residenza ho scelto il Qrendi.

 

1905

          Il 9 Gennaio 1905 sono stato a San Calcedonio per gli
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esercizzi spirituali.  Ho esternato al P. Ferrara le mie idee e gli ho chiesto se credeva che fosse tempo di che io le comunicassi al Vassallo.  Egli mi consiglio affermativamente. 

          Il 16 Gennaio:            Terminati gl'Esercizi Spirituali ed incontrandomi col Vassallo in Valletta per la prima volta gli ho comunicato la mia idea.  Ho trovato Vassallo dello stesso mio parere pero' non si e' concluso altro che di aver manifestato reciprocamente le propie idee. --- Tengo nota che mentre oggi parlavamo o avevamo parlato di questa cosa, prima di separarci un mendicante domandandoci l'elemosina ci auguro' l'aiuto di San Paolo, cosa non solita in simili circostanze, tanto che D.Emmanuele vi fece sopra qualche osservazione.

          26 Gennaio:              Ho riferito al P. Ferrara il mio incontro col Vassallo a gli manifestai che io non intendevo fare alcun altro atto o meglio di non essere piu' il primo ad attacare discorso sulla cosa al Vassallo: ma che intendevo aspettare che Vassallo mi parlasse sopra.  (Ieri alla Cattedrale festa della Conversione di S. Paolo, mi incontrai con Vassallo, il quale pero' non fece parola su questa cosa.)  Pero' dal P. Ferrara mi son deciso di attacare discorso nel primo incontro col Vassallo.

          10 Febbraio:             Commemorazione del Naufragio di S.Paolo -  mi incontrati col Vassallo nella Sagrestia di S.Paolo Valletta - egli non fece parola - Vassallo accompagno' in processione - come pure io avendo a destra D. G. Bugeja.

          11 Febbraio:             Mentre mi portava al Seminario per trovare

Vassallo a parlargli sopra, l'ho incontrato che veniva in Valletta.  Accompagnandolo al Seminario lo interrogai sulla facenda.  Egli mi domando' di mettere in iscritto la mia idea.

          16 Febbraio:             Sono stato a trovare Vassallo al Seminario.  Gli ho detto che ancora non avevo scritto niente, pero' sperava di scrivere.

          21 Febbraio:             Ho scritto al Vassallo dicendogli che intendeva contentarli e mettere in carta la mia idea; che ho provato di farlo e non mi e'riuscito.  E prendendo occasione del giorno della Commemorazione dell'Orazione di N.S.G.C. al monte Oliveto, lo esortai a pregare.

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          22 Febbraio:             Trovandomi in Valletta invece di mandare la lettera mi portai dal Vassalli e gli disse che non intendeva scrivere cio' che mi aveva domandato, lo esortai alla preghiera e gli dissi che non l'avrei cercato piu'.  Pero circa due giorni dopo aprendo lo 'Chainion' Comp. di Meditazione, mi ha fatto cambiare l'idea, la meditazione sul vangelo della prossima domenica Sexagesima.  "Il buon pensiero e' un seme che il Salvatore getta nella anima nostra".

          28 Febbraio:             Ho scritto per la seconda volta al Vassallo, dicendogli la mia idea, pero' la lettera non gliel'ho mandata.

          9 Marzo:                     Sono stato dal padre Ferrara e gli ho narrato l'accaduto.  Mi consiglio' di fare quel che mi domando' Vassallo, cioe' di scrivere la mia idea e posare lo scritto sull' altare durante la Santa Messa.

          14 Marzo:                  Mi sono messo la terza volta a scrivere al Vassallo la mia idea e mi pare di essere riuscito - Oggi abbiamo recitato l'ufficio ebdomadale di S. Paolo.

          29 Giungo:                 Per la festa dei S.S. Pierto e Paolo o incontrato il Vassallo alla Cattedrale e mi fece sapere che l'8 Liglio sarebbero terminati gli esami al Seminario e percio' sara' libero di pensare e trattare sulla cosa.

          31 Luglio:                   Sono stato a casa del Vassallo (l'avevo cercato prima, ma non l'avevo trovato).  Siamo tornati a parlare della cosa.  Egli insistette perche' io scrivessi la mia idea.  Mi propose di incontrarci con Don Gio. Batta Zarb, della Floriana, per sentire il suo parere.  Ho preso tempo.

          7 Agosto:                   Son tornato dal Vassallo; gli ho presentato la mia idea scritta.  Mi promise il suo aiuto, ma mi fece anche sapere che l'idea sua finale era di farsi sublacense, appena sarebbe stato libero.  Intanto gli permisi di comunicare l'idea al Zarb.  Vassallo mi ha anche consigliato di far parola col Can.F. Bonnici.  Sono stato dal Bonnici oggi ma non l'ho trovato.

          17 Agosto:                 Sono stato dal Canonico Bonnici e gli ho raccontato la facenda.  Egli mi ha detto che data l'indole del prete Maltese troppo attacato al paese natio; se ben mi ricordo, qualifico' la mia idea impossibile, qualora non accadesse
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un fatto soprannaturale.  Mi racconto' anche come aveva lavorato ad una cosa simile e che non gli era riuscito soggiungendo, "forse non ero la persona destinata dalla Divina Provvidenza."  Mi consiglio' di coltivare l'idea, che il Signore forse mi fara' incontrare con qualcheduno.  Intanto mi esorto' alla preghiera e di non fare ulteriori passi, ripetendomi il detto del Padre Gualandi, "se son rose fioriranno."

          24 Dicembre:            A mezza notte passo' agli eterni risposi il Can. F. Bonnici.  Sia pace all'anima sua!

 

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+       1)      Una societa' di Missionari - pel presente non e' facile il dire se debba essere regolare o secolare, pero' se coll'aiuto di Dio e della Vergine si arrivera' all'erezione di corpo regolare, questo deve essere perfettamente tale e deve cercare il modo ed i mezzi di tenere a se aggregati il Clero Secolare.

          2)      Lo scopo principale, come indica il nome della Societa', consiste nelle Missioni estere.

          3)      Campi prossimi d'azione possono essere:
                   a) La Casa di S. Giuseppe,
                   b) Le colonnie di Maltesi all'estero ed
                   c) a bordo le corazzate etc.

          4)      Affidare la societa' al valido patrocinio di S. Paolo, dal quale prendera' il nome.

          5)      Pel presente non fare voti ne giuramenti, pero' dobbiamo essere disposti a secondare la Volonta' Divina con somma generosita'.  La nostra parola d'ordine deve essere, 'Sequar te quocumque ieris'.

          6)      Fare ogni anno gli Edercizi Spirituali di San Ignazio di Layola.

          7)      Incontrarci almeno una volta al mese.

          8)      Incominciare la formazione di un capitale per contribuzioni mensili.

 

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1906

         18 Novembre:            Trovandomi a Roma ed occorrendo oggi la dedicazione delle Basiliche dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo, ho celebrate in San Prietro in Vaticano e proprio sull'altare di S. Pietro. Ho applicato la messa in onore dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo pregando lore di farmi conoscere chiaramente la volontá di Dio, ed aiutarmi a metterla in effetto.

         22 Novembre:            Arrivato a Malta, sono stato dal Vassallo per affari della Visita Pastorale. Prima di separarci mi raccontó come durante la mia assenza, ha avuto un abboccamento con Mons. Emm. Debono, Direttore ed erede fiduciario della Pia Opera della Santa Missione, il quale gli ha espresso il mio desiderio di vedere l'opera formata in un corpo regolare -- Vassallo allora credette opportuno comunicargli la mia idea. E quindi il Can. Debono gli espose il desiderio di avere un incontro con me per parlare della facencda.

         25 Novembre:            Sono stato la prima volta da Mos. Debono. Mi ha dichiarto il suo desiderio di vedere formata in comunitá l'Opera della S. Missione. Anche io gli ho accennato alla mia idea. Mi chiese se volessi formar parte come operaio nell'opera della S. Missione; gli ho risposto ben volontieri; peró essendo per malattia inabile a predicare non ho avuto mai il coraggio di offrire l'opera mia. --- Mentre parlave, con Debono inquietitudine in famiglia.

         5 Dicembre:               Ho avuto un abboccamiento con Vassallo.

         10 Dicerabre o          Ho communicato la cosa per la prima volta con D. Giorgio Bugeja. Prendo nota che mentre ci parlava, siamo entrati in un negozio per vedere una statuetta di S. Paolo che D. Giorgio Bugeja, doveva regalare.

         11 Dicembre:            Ho parlato con Vassallo.

 

1907

         14 Gennaio:               Sono stato da Mons. Debono per vedere se avesse qualche cosa di nuovo, gli ho domandato se avesse in mente qualche persona di quest'idea, mi rispose di no. Sono stato da D. Giorgio Bugeja. Abbiamo parlato a lungo e ricitato
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insieme il Breviario, abbiamo fissato il primo incontro insieme nella Casa di S. Giuseppe Hamrun; pel giorno 19, l'indomani della festa del Naufragio di S. Paolo. La sera sono stato dal Vassallo D. Em.

         Il 19 Gennaio:            Mons. Debono, trovandomi allora in ritiro spirituale a S. Calcedonio, mi chiese di fare da prefetto ai giovani durante il ritiro di Carnevale. Ho accettato, trovandomi in questo ritiro é venuto a trovarmi D. G. Bugeja, mi disse come aveva fatto la proposta ad un sacerdote e che ha avuto una negative.

         3 Febbraio:                Sono stato da Bugeja D. G. alla casa di S. Giuseppe per dirgli della lapida del Canonico Bonnici che stave in via di esecuzione. Mi disse che il Sac. a cui aveva comunicato era un tale Mangion.

         5 Febbraio:                Ho raccontata la mia storiella a P. Scio. Egli mi ha incoraggito. Mi ha menzionato Galea D. Paolo – Galea Naudi -- Busietta -- D. Bonnici Teodoro -- Agius D. Alfonso.

         18 Febbraio:              Sono stato in Valletta per la festa del Naufragio di S. Paolo. Terminato il panegirico per la via mi sono incontrato con D. Emm. Vassallo; egli mi disse come una settimana addietro Raggi gli aveva manifestato il suo desiderio di vedere istituito l'oratorio di S. Filippo Neri.

         19 Febbraio:              Sono stato alla casa di S. Giuseppe per il primo incontro per trattare della facenda con D. Giorgio Bugeja. Dopo una lunga discussione abbiamo deciso di proporre l'idea a D. Paolo Galea ed a D. Roberto Caruana Gatto. Pel presente abbiamo deciso di proporre la formazione della communitá e di non far parola dei voti. Bugeja deve dire a GaIea ed io a Caruana Gatto. Abbiamo anche deciso di non communicare ad altri prima che ci fossimo insieme.

         2 Marzo:                     É morta mia Sorella Maria.

         10 Marzo:                   Improvvissmente é morto Mons. Debono.

 

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1908

         8 Agosto:                   Per la prima volta ho parlato di questa facenda con D. Giovanni Mamo.

         Settembre 23:           Mi sono incontrato con Mamo, e gli ho permesso di presentarlo a D. Giorgio Bugeja.

         25 Settembre:           Siamo stati da D. Giorgio Bugeja, io e Mamo, abbiamo parlato a lungo. Abbiamo in qualche modo promesso reciproco aiuto, e consigliato a Mamo di pensare a formate il suo istituto a Vittoriosa nell'oratorio di S. Filippo.

         26 Settembre:           É tornato da me il Mamo, mi disse come aveva fatto parola all'Arciprete di Vittoriosa circa l'Istituto della Dottrina; e che l'aveva molto ben acclto.

         29 Settembre:           (S. Michaele ) Ho communicato la mia idea per la prima volta a Sua Ecc. Mons. Pace; e gli ho chiesto se la benediceva. Rispose che non solo benediceva ma era pronto a contribuire il suo aiuto. Intanto mi disse che teneva una lettera sul proposito e che me 1'avrebbe inviata.

         3 Ottobre:                   Mons. Pace m'invió la lettera, promessa, ed io l'ho trovata all'Istituto Fra Diego. Essa é la seguente:

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St. Joseph's Foreign Missionary College,
Mill Hill.
London N.W.

30th May, 1908.

Dear Father Innocent,

         I have not forgotten the promise that I made to you a fortnight ago, when you were good enough to pay me a visit here, accompanied by Mr. Agius, to put my views upon paper with regard to the proposal of his Grace the Archbishop of Malta, to promote in some way the work of the foreign Missions in His Grace's Diocese. Let me in the first place repeat what I said then, namely, that I am delighted beyond measure to hear 
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of this proposal of His Grace and I shall pray that somthing practical may be the ultimate outcome of the matter. France, Spain, Italy, Germany and even poor heretical England, are all sending forth their sons into the foreign Mission Fields of the Church... Why should not Malta also take her place in that glorious work? It may be said Malta is too small… but Malta is Catholic… vocations are prolific to the priesthood… and we may be quite certain of this, that if the Apostolic Missionary Spirit can be enkindled in the Island she will be the means of bringing salvation to innumerable souls now 'sitting in the shadow of death' and herself sacrifice in giving her sons to the glorious work, will bring upon the Island innumerrable blessings from Almighty God.

         To come to the practical point… Quid faciendum? Should a beginning be made with Priests who are already ordained or should the work be commenced with young boys in a college set apart for Foreign Missions. I am decidedly in favour of the latter course being adopted. Later on, when a college is opened, some Priests might volunteer to join, and they could then remain 8 or 12 months in the college to test their vocation before being sent abroad to the Foreign Mission Field. I think the college should be an Episcopal Foundation, the appointment of the Rector and staff to be in the Archbishop's hands. I think also it should be Maltese in Sentiment and Character. I do not think a Foreign Congregation, such as our own, would have any chance of success nor should I feel inclined to undertake such venture. There must be the sympathy of nationality between the superiors and the students… that could not happen if the superiors were English and the students Maltese. Besides the question of national sympathy, there is the question of language. Of course there could be no objection later on to have an English speaking priest as one of the Professors, the English language being now-a-days of such importance throughout the world. If his grace the Archbishop decides to begin the work, a small house would do very well for a commencement ; our work here was commenced by the late Cardinal Vaughan (then a simple priest) with one student and himself. And over 27 years ago when I was
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sent to start our first Apostolic school, we commenced in abject poverty sleeping on the floor on a little straw, not a stick of furniture in the house, and using our pocket knives to eat what little dinner we were fortunate enough to get. So I am thoroughful in favour of a very humble and poor beginning.

         If you need any service in giving any further information I shall be most happy to do so. If you write to the Archbishop, please present him with my most respectful homage and with kindest regards to your own good self.

         Believe me

         Yours in Christ

         (f) F. Henry
         Sup. General.

 

         Alcuni giorni dopo la lettura di questa lettera ho proposto a Mons. Pace l'apertura di un simile Collegio. Egli mi disse che pel momento non era prudente avendo i P.P. Salesiani di recente iniziato un quid simile. Allora avendogli ditto di continuare a coltivare l'idea, egli riprese non solo coltivare l'idea ma che ci poteva cercare dei preti che volessero offrirsi.

         12 Dicembre:            É stato da me il Mamo, mi ha informato che il Professor Barbara é della nostra idea. Intanto io gli ho proposto un incontro pel giorno della conversione di S. Paolo.

         22 Diccmbre:             É stato da me il Mamo. Egli dover informare il Prof. Barbara che io desideravo avere un incontro con lui.

 

1909

         15 Gennaio:               Mentre in ritiro a S. Calcedonio, insieme col Mamo sono a conferire col Barbara. Egli approvó l'idea.

         26 Gennaio:               Sono stato dal Prof. Barbara. Gli ho communicato che l'opera doveva incominciar colla vita in Comunitá. Egli approvó l'idea; stante sua madre peró non poter promettere dip render porto. Peró indicherá disposto di aiutare l'opera.

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         29 Luglio:                   lnsieme con D.G. Bugeja e con Don G. Mamo sono stato a San Paolo a Mare per conferire sul quid agendum. Abbiamo deciso di non dire al Vescovo pel presente e di affittare una casa per iniziare l'istituzione Catechistica.

         2 Novembre:              Il giorno dei morti e prima Martedí del mese. Il visitatore Apostolico Mons. La Fontaine é stato all'Istituto Fra Diego; durante il colloquio avuto con lui, cadde il discorso sulla facenda della Missioni estere; gli comunicai la mia idea. M'incoraggí a presentare la domanda – Poco dopo ho comunicato l'idea con D. Giorgio Bugeja.

         3 Novembre :             Ho scritto la domanda, l'ho consegnata a D. Giorgio per firmarla essendo gia firmata da me.

         5 Novembre:              Ho ritirato la domanda firmata anche da Don Giorgio.

         8 Novembre:              La domanda é stata fermata anche da Mamo.

         11 Novembre:            Ho preso la domanda dal Visitatore, é stato deciso di prendere anche la raccomandanti del Vescovo Mons. Pace.

         12 Novembre:            Avendo dimenticato alla Notabile la domanda per prenderla dal Vescovo, ed avendolo incontrato nella sagrestia dei Gesuiti, l'ho informato della facenda, promettendogli di portargliela domani.

 

----------------------------------------   The End   ----------------------------------------