Guzeppi De Piro, Djarju: 1898 –
1909, ([Malta]: Postulazzjoni Kawza ta' Mons G De Piro, 1988).
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Prezentazzjoni.
(Mehuda minn 'Nagharfu lill- Fundatur' n. 5).
Id-Djarju
li qed nipprezentaw, jigbor fih taghrif ta' valur kbir fuq il-genesi, l-isvilupp
u t-twettiq fil-prattika tas-Socjeta' taghna minn Mons De Piro, il-Fundatur.
Barra
minn hekk, dan id-Djarju jifthilna berah parti sewwa mir-ruh tal-Fundatur. Mill-qari tad-Djarju, wiehed jista' jifhem
sewwa b'liema rabta intima l-bniedem u l-opra tieghu ewlenija kienu marbutin
ma' xulxin.
Is-snin
li ghandna taghrif fuqhom jinkludu l-ewwel sena ta' l-istudju ghas-sacerdozju
tal-Fundatur f'Ruma, u jibqghu sejrin sal-1909, is-sena li fiha l-Fundatur kien
kellem lill-Mons La Fontaine fl-Istitut ta' Fra Diegu, fuq l-ideja li jifforma
Socjeta' Missjunarja. Il-hasra hi li
d-djarju wara dan il-fatt jaqta' f'daqqa wahda.
Jidher
x'aktarx li l-Fundatur beda jikteb id-Djarju bejn l-1904 u l-1905, igifieri
bejn iz-zmien li dam Davos u l-wasla tieghu lura f'Malta. (Iz-zmien li dam l-Idvizzera, jidher li kien
zmien ta' importanza fil-formazzjoni tieghu.)
F'dan iz-zmien, il- Fundatur x'aktarx kiteb dak li ftakar mis-snin
l-imghoddija, u imbghad beda jzid appunti regulari.
30 ta' Gunju 1988 Mill-Postulazzjoni
78 sena mill-bidu
tas-Socjetà
[page 1]
+
1898-1899
In
sin dal mio primo anno di Collegio, ho incominciato a vagheggiare l'idea di
ritirami nella 'Casa di San Guseppe' del Hamrun ed aiutare il Canonico Bonnici,
fondatore della stessa.
Tornato
a Malta, per le vaganze estive fui alquando sorpreso nel sapere, che il
Canonico Bonnici aveva abbandonato la Casa da lui fondata e che alla sua
direzione trovavasi il Sac. D. Emmanuele Vassallo e D. Giorgo Bugeja.
Durante
le stesse vacanze sono stato a visitare il Vassallo alla Casa di San Giuseppe,
ho fatto la sua conoscenza, gli ho portato i saluti del Collegio essendo egli
gia Capranicese, e strinsi con lui amicizia.
1899 - 1900
Ho
continuato a tenere relazioni con D. Emanuele e col Bugeja. (footnote 1)
1900 - 1901
Nel
Febbraio del 1901, ho fatto il ritiro spirituale in preparazione a ben ricevere
l'ordine del Suddiaconato, e nel Dicembre dello stesso anno ho fatto un secondo
ritiro prima di ricevere l'ordine del Diaconato, durante i quali l'idea di
portarmi alla Casa di S. Giuseppe sempre mi preoccupo'.
1901 - 1902
Nel breve ritiro spirituale
che si usa di fare al Capranica in principio dell'anno scolastico, ho messo in
ezame le ragioni pro e contro per conoscere se dovessi o no, terminati gli
studii, portarmi alla Casa di S. Giuseppe.
Ho deciso, coll' aiuto del P. Gualandi, per l'affermativa, previo pero'
il permesso del Vescovo.
Una
delle ragioni che mi inducevano di stabilirmi nella Casa di S. Giuseppe e'
stata la seguente: "Perche un sentimento interno mi dice, che Iddio da
questo istituto voglia formare a Malta, una Congregazione di Sacerdoti sotto il
Patrocinio
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di San Paolo, e cosi' nel rendere stabile l'opera a Malta; si diffonda
anche all'estero".
Il
P. Gualandi mi consiglio di sospendere questa ragione, soggiungendo: "Se
son rose, fioriranno".
Qualche
tempo dopo mi chiamo' il rettore Mons. Coselli, dicendomi che era stato da lui
il Presidente dell'Accademia Ecclesiastico e che gli aveva espresso il
desiderio che io fossi andato all'Accademia.
Io ho risposto che terminati gli studii intendevo tornare in Diocesi ed
esercitare costi' il mio ministero, e che percio' non trovavo ragione di
abbandonare il Capranica per recami all'Accademia; e cosi' per il momento la
cosa termino'.
_________________________________
(footnote
1) Durante le vaganze estive ho esternato al Vassallo il mio desiderio di
fargli compagnia della Casa si S. Giuseppe Egli (come pure il P. Sammut dal
quale sono stato ad Acireale al Collegio Pennisi) mi consiglio' di terminare gli studi prima di tutto e poi si sarebbe
veduto. Tengo qui nota che senza che io
gli avessi detto i miei motivi di entrare nella detta Casa di S. Giuseppe, egli
soggiunse: "Forse sarai la causa perche si formi a Malta la Congregazione
dei Preti", e cosi di queste cosa non se ne parlo' piu'.
_______________________________
Durante
il ritiro spirituale in preparazione a ben ricevere l'ordine del Diaconato,
incominciato l'11 Dicembre, 1901, ho messo in esame tutte le ragioni pro o
contro tanto per l'entrata all'Accademia, come pure l'entrata alla Casa di S.
Giuseppe; ed il risultato fu negattivo per l'Accademia ed affermattivo per la
Casa di S. Giuseppe.
Il 5
Marzo 1902 son tornato a Villa Cecchini per gli Esercizi spirituali per ben
ricevere l'ordine del presbiterato ed il 15 Marzo, Sabato Sitientes, sono stato
consagrato Sacerdote in S. Giovanni Laterano dal Vicegerente, Mons. Cappetelli.
Il
16 Marzo ho detto la Prima Messa al Collegio Capranica e per prete assistente
avevo il cugiono Dom Ambrogio Agius.
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Il 30 Marzo dissi la Prima
Messa a Malta nella Chiesa Cattedrale e per canonici assistenti avevo Mons. Mifsud
e Mons. F. Bonnici.
Il 5
Aprile partii per Roma; Il vescovo Mons. Pace, sempre coll'idea di mandarmi
all'Accademia mi aveva dato un biglietto per il Presidente dell'Accademia.
Arrivato
a Roma sono stato dal presidente dell'Accademia col biglietto del Vescovo e gli
ho dighiarato che dovendo tornare in Diocesi terminati gli studi, non intendevo
percio' portarmi all'Accademia, e baciandogli la mano mi sono concedato
dicendogli che avrei scritto al mio Vescovo.
Ho
scritto infatti al Vescovo dandogli le mie ragioni per non andare
all'Accademia, dichiarandomi peraltro pronto ad ubbidirlo. Egli pero' mi rispose dicendomi che non
intendeva forzare la mia volonta'. E
cosi' quest'incidente ebbe fine.
Il
10 Luglio mi sono sentito male e per la seconda volta (la prima era il 19
luglio 1900) ho veduto andare in aria tutte le mie buone intenzioni. Fiat!
Il Signore guarda alla buona volonta'.
Dichiarato
dal medico affetto di tubercolosi polmonare ho abbandonato gli studii, mi son
portato a Malta, da dove dopo pochi giorni sono partito per la Svizzera per la
cura d'aria. Arrivato a Davos per la
festa di S. Domenico il 4 Agosto 1902, per somma grazia di Dio e della Madre
mia, Maria, ho incominciato a migliorare.
Ho
continuato intanto durante tutto il tempo della cura a carezzare le mie ormai
divenute antiche idee. Ma tra il
ghiaccio delle Alpi cosi' lontano dal paese dove intendevo metterle in effetto
non mi restava altro che la preghiera - mia ottima compagna - ed ho pregato,
pregato, pregato.
Dopo
18 mesi di cura per somma grazia di Dio, il 13 Febbraio 1904 ho lasciato Davos
ed il 2 Marzo son arrivato a Malta: e per mia residenza ho scelto il Qrendi.
1905
Il 9
Gennaio 1905 sono stato a San Calcedonio per gli
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esercizzi spirituali. Ho esternato
al P. Ferrara le mie idee e gli ho chiesto se credeva che fosse tempo di che io
le comunicassi al Vassallo. Egli mi
consiglio affermativamente.
Il
16 Gennaio: Terminati gl'Esercizi Spirituali ed incontrandomi col
Vassallo in Valletta per la prima volta gli ho comunicato la mia idea. Ho trovato Vassallo dello stesso mio parere
pero' non si e' concluso altro che di aver manifestato reciprocamente le propie
idee. --- Tengo nota che mentre oggi parlavamo o avevamo parlato di questa
cosa, prima di separarci un mendicante domandandoci l'elemosina ci auguro'
l'aiuto di San Paolo, cosa non solita in simili circostanze, tanto che
D.Emmanuele vi fece sopra qualche osservazione.
26
Gennaio: Ho riferito al P. Ferrara il mio incontro col Vassallo a
gli manifestai che io non intendevo fare alcun altro atto o meglio di non
essere piu' il primo ad attacare discorso sulla cosa al Vassallo: ma che intendevo
aspettare che Vassallo mi parlasse sopra.
(Ieri alla Cattedrale festa della Conversione di S. Paolo, mi incontrai
con Vassallo, il quale pero' non fece parola su questa cosa.) Pero' dal P. Ferrara mi son deciso di
attacare discorso nel primo incontro col Vassallo.
10
Febbraio: Commemorazione del Naufragio di S.Paolo - mi incontrati col Vassallo nella Sagrestia di
S.Paolo Valletta - egli non fece parola - Vassallo accompagno' in processione -
come pure io avendo a destra D. G. Bugeja.
11
Febbraio: Mentre mi portava al
Seminario per trovare
Vassallo a parlargli sopra, l'ho incontrato che
veniva in Valletta. Accompagnandolo al
Seminario lo interrogai sulla facenda.
Egli mi domando' di mettere in iscritto la mia idea.
16
Febbraio: Sono stato a trovare
Vassallo al Seminario. Gli ho detto che
ancora non avevo scritto niente, pero' sperava di scrivere.
21
Febbraio: Ho scritto al Vassallo dicendogli che intendeva
contentarli e mettere in carta la mia idea; che ho provato di farlo e non mi
e'riuscito. E prendendo occasione del
giorno della Commemorazione dell'Orazione di N.S.G.C. al monte Oliveto, lo
esortai a pregare.
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22 Febbraio: Trovandomi in Valletta invece di mandare la lettera mi
portai dal Vassalli e gli disse che non intendeva scrivere cio' che mi aveva
domandato, lo esortai alla preghiera e gli dissi che non l'avrei cercato
piu'. Pero circa due giorni dopo aprendo
lo 'Chainion' Comp. di Meditazione, mi ha fatto cambiare l'idea, la meditazione
sul vangelo della prossima domenica Sexagesima.
"Il buon pensiero e' un seme che il Salvatore getta nella anima
nostra".
28 Febbraio: Ho scritto per la seconda volta al Vassallo, dicendogli
la mia idea, pero' la lettera non gliel'ho mandata.
9 Marzo: Sono stato dal padre Ferrara e gli ho narrato
l'accaduto. Mi consiglio' di fare quel
che mi domando' Vassallo, cioe' di scrivere la mia idea e posare lo scritto
sull' altare durante la Santa Messa.
14 Marzo: Mi sono messo la terza volta a scrivere al Vassallo
la mia idea e mi pare di essere riuscito - Oggi abbiamo recitato l'ufficio
ebdomadale di S. Paolo.
29 Giungo: Per la festa dei S.S. Pierto e Paolo o incontrato il
Vassallo alla Cattedrale e mi fece sapere che l'8 Liglio sarebbero terminati
gli esami al Seminario e percio' sara' libero di pensare e trattare sulla cosa.
31 Luglio: Sono stato a casa del Vassallo (l'avevo cercato
prima, ma non l'avevo trovato). Siamo
tornati a parlare della cosa. Egli
insistette perche' io scrivessi la mia idea.
Mi propose di incontrarci con Don Gio. Batta Zarb, della Floriana, per
sentire il suo parere. Ho preso tempo.
7 Agosto: Son tornato dal Vassallo; gli ho presentato la mia
idea scritta. Mi promise il suo aiuto,
ma mi fece anche sapere che l'idea sua finale era di farsi sublacense, appena
sarebbe stato libero. Intanto gli
permisi di comunicare l'idea al Zarb.
Vassallo mi ha anche consigliato di far parola col Can.F. Bonnici. Sono stato dal Bonnici oggi ma non l'ho
trovato.
17 Agosto: Sono stato dal Canonico Bonnici e gli ho raccontato
la facenda. Egli mi ha detto che data
l'indole del prete Maltese troppo attacato al paese natio; se ben mi ricordo,
qualifico' la mia idea impossibile, qualora non accadesse
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un fatto soprannaturale. Mi
racconto' anche come aveva lavorato ad una cosa simile e che non gli era
riuscito soggiungendo, "forse non ero la persona destinata dalla Divina
Provvidenza." Mi consiglio' di
coltivare l'idea, che il Signore forse mi fara' incontrare con qualcheduno. Intanto mi esorto' alla preghiera e di non
fare ulteriori passi, ripetendomi il detto del Padre Gualandi, "se son
rose fioriranno."
24 Dicembre: A mezza notte passo' agli eterni risposi il Can. F.
Bonnici. Sia pace all'anima sua!
+
+ 1) Una societa' di Missionari - pel presente
non e' facile il dire se debba essere regolare o secolare, pero' se coll'aiuto
di Dio e della Vergine si arrivera' all'erezione di corpo regolare, questo deve
essere perfettamente tale e deve cercare il modo ed i mezzi di tenere a se
aggregati il Clero Secolare.
2) Lo scopo principale, come indica il nome
della Societa', consiste nelle Missioni estere.
3) Campi
prossimi d'azione possono essere:
a) La Casa di S. Giuseppe,
b) Le colonnie di Maltesi
all'estero ed
c) a bordo le corazzate
etc.
4) Affidare la societa' al valido patrocinio
di S. Paolo, dal quale prendera' il nome.
5) Pel presente non fare voti ne giuramenti,
pero' dobbiamo essere disposti a secondare la Volonta' Divina con somma
generosita'. La nostra parola d'ordine
deve essere, 'Sequar te quocumque ieris'.
6) Fare ogni anno gli Edercizi Spirituali di
San Ignazio di Layola.
7) Incontrarci almeno una volta al mese.
8) Incominciare la formazione di un capitale
per contribuzioni mensili.
[page 7]
1906
18 Novembre: Trovandomi a Roma ed occorrendo oggi la dedicazione delle
Basiliche dei S.S. Apostoli Pietro e Paolo, ho celebrate in San Prietro in
Vaticano e proprio sull'altare di S. Pietro. Ho applicato la messa in onore dei
S.S. Apostoli Pietro e Paolo pregando lore di farmi conoscere chiaramente la
volontá di Dio, ed aiutarmi a metterla in effetto.
22 Novembre: Arrivato a Malta, sono stato dal Vassallo per affari della
Visita Pastorale. Prima di separarci mi raccontó come durante la mia assenza,
ha avuto un abboccamento con Mons. Emm. Debono, Direttore ed erede fiduciario
della Pia Opera della Santa Missione, il quale gli ha espresso il mio desiderio
di vedere l'opera formata in un corpo regolare -- Vassallo allora credette
opportuno comunicargli la mia idea. E quindi il Can. Debono gli espose il
desiderio di avere un incontro con me per parlare della facencda.
25 Novembre: Sono stato la prima volta da Mos. Debono. Mi ha dichiarto
il suo desiderio di vedere formata in comunitá l'Opera della S. Missione. Anche
io gli ho accennato alla mia idea. Mi chiese se volessi formar parte come
operaio nell'opera della S. Missione; gli ho risposto ben volontieri; peró
essendo per malattia inabile a predicare non ho avuto mai il coraggio di
offrire l'opera mia. --- Mentre parlave, con Debono inquietitudine in famiglia.
5 Dicembre: Ho avuto un abboccamiento con Vassallo.
10 Dicerabre o Ho communicato la cosa per la prima volta con D. Giorgio
Bugeja. Prendo nota che mentre ci parlava, siamo entrati in un negozio per
vedere una statuetta di S. Paolo che D. Giorgio Bugeja, doveva regalare.
11 Dicembre: Ho parlato con Vassallo.
1907
14 Gennaio: Sono stato da Mons. Debono per vedere se avesse qualche
cosa di nuovo, gli ho domandato se avesse in mente qualche persona di
quest'idea, mi rispose di no. Sono stato da D. Giorgio Bugeja. Abbiamo parlato
a lungo e ricitato
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insieme il Breviario, abbiamo fissato il primo incontro insieme nella Casa
di S. Giuseppe Hamrun; pel giorno 19, l'indomani della festa del Naufragio di
S. Paolo. La sera sono stato dal Vassallo D. Em.
Il 19 Gennaio:
Mons. Debono, trovandomi allora
in ritiro spirituale a S. Calcedonio, mi chiese di fare da prefetto ai giovani
durante il ritiro di Carnevale. Ho accettato, trovandomi in questo ritiro é venuto
a trovarmi D. G. Bugeja, mi disse come aveva fatto la proposta ad un sacerdote
e che ha avuto una negative.
3 Febbraio: Sono stato da Bugeja D. G. alla casa di S. Giuseppe
per dirgli della lapida del Canonico Bonnici che stave in via di esecuzione. Mi
disse che il Sac. a cui aveva comunicato era un tale Mangion.
5 Febbraio: Ho raccontata la mia storiella a P. Scio. Egli mi ha
incoraggito. Mi ha menzionato Galea D. Paolo – Galea Naudi -- Busietta -- D.
Bonnici Teodoro -- Agius D. Alfonso.
18 Febbraio: Sono stato in Valletta per la festa del Naufragio di S.
Paolo. Terminato il panegirico per la via mi sono incontrato con D. Emm.
Vassallo; egli mi disse come una settimana addietro Raggi gli aveva manifestato
il suo desiderio di vedere istituito l'oratorio di S. Filippo Neri.
19 Febbraio: Sono stato alla casa di S. Giuseppe per il primo
incontro per trattare della facenda con D. Giorgio Bugeja. Dopo una lunga
discussione abbiamo deciso di proporre l'idea a D. Paolo Galea ed a D. Roberto
Caruana Gatto. Pel presente abbiamo deciso di proporre la formazione della
communitá e di non far parola dei voti. Bugeja deve dire a GaIea ed io a
Caruana Gatto. Abbiamo anche deciso di non communicare ad altri prima che ci
fossimo insieme.
2 Marzo: É morta mia Sorella Maria.
10 Marzo: Improvvissmente é morto Mons. Debono.
[page 9]
1908
8 Agosto: Per la prima volta ho parlato
di questa facenda con D. Giovanni Mamo.
Settembre 23: Mi sono incontrato con Mamo, e gli ho permesso di presentarlo
a D. Giorgio Bugeja.
25 Settembre: Siamo stati da D. Giorgio Bugeja, io e Mamo, abbiamo
parlato a lungo. Abbiamo in qualche modo promesso reciproco aiuto, e
consigliato a Mamo di pensare a formate il suo istituto a Vittoriosa
nell'oratorio di S. Filippo.
26 Settembre: É tornato da me il Mamo, mi
disse come aveva fatto parola all'Arciprete di Vittoriosa circa l'Istituto
della Dottrina; e che l'aveva molto ben acclto.
29 Settembre: (S. Michaele ) Ho communicato
la mia idea per la prima volta a Sua Ecc. Mons. Pace; e gli ho chiesto se la
benediceva. Rispose che non solo benediceva ma era pronto a contribuire il suo
aiuto. Intanto mi disse che teneva una lettera sul proposito e che me 1'avrebbe
inviata.
3 Ottobre: Mons. Pace m'invió la lettera, promessa, ed io l'ho
trovata all'Istituto Fra Diego. Essa é la seguente:
+
St.
Joseph's Foreign Missionary College,
Mill Hill.
London N.W.
30th
May, 1908.
Dear
Father Innocent,
I have not forgotten the promise that I
made to you a fortnight ago, when you were good enough to pay me a visit here,
accompanied by Mr. Agius, to put my views upon paper with regard to the
proposal of his Grace the Archbishop of Malta, to promote in some way the work
of the foreign Missions in His Grace's Diocese. Let me in the first place
repeat what I said then, namely, that I am delighted beyond measure to
hear
[page 10]
of this proposal of His Grace and I shall pray that somthing practical may
be the ultimate outcome of the matter. France, Spain, Italy, Germany and even
poor heretical England, are all sending forth their sons into the foreign
Mission Fields of the Church... Why should not Malta also take her place in that
glorious work? It may be said Malta is too small… but Malta is Catholic… vocations
are prolific to the priesthood… and we may be quite certain of this, that if
the Apostolic Missionary Spirit can be enkindled in the Island she will be the
means of bringing salvation to innumerable souls now 'sitting in the shadow of
death' and herself sacrifice in giving her sons to the glorious work, will
bring upon the Island innumerrable blessings from Almighty God.
To come to the practical point… Quid
faciendum? Should a beginning be made with Priests who are already ordained or
should the work be commenced with young boys in a college set apart for Foreign
Missions. I am decidedly in favour of the latter course being adopted. Later
on, when a college is opened, some Priests might volunteer to join, and they could
then remain 8 or 12 months in the college to test their vocation before being
sent abroad to the Foreign Mission Field. I think the college should be an
Episcopal Foundation, the appointment of the Rector and staff to be in the
Archbishop's hands. I think also it should be Maltese in Sentiment and
Character. I do not think a Foreign Congregation, such as our own, would have
any chance of success nor should I feel inclined to undertake such venture.
There must be the sympathy of nationality between the superiors and the students…
that could not happen if the superiors were English and the students Maltese.
Besides the question of national sympathy, there is the question of language. Of
course there could be no objection later on to have an English speaking priest
as one of the Professors, the English language being now-a-days of such
importance throughout the world. If his grace the Archbishop decides to begin
the work, a small house would do very well for a commencement ; our work here
was commenced by the late Cardinal Vaughan (then a simple priest) with one
student and himself. And over 27 years ago when I was
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sent to start our first Apostolic school, we commenced in abject poverty sleeping
on the floor on a little straw, not a stick of furniture in the house, and using
our pocket knives to eat what little dinner we were fortunate enough to get. So
I am thoroughful in favour of a very humble and poor beginning.
If you need any service in giving any
further information I shall be most happy to do so. If you write to the Archbishop,
please present him with my most respectful homage and with kindest regards to
your own good self.
Believe me
Yours in
Christ
(f) F. Henry
Sup. General.
Alcuni giorni dopo la lettura di questa
lettera ho proposto a Mons. Pace l'apertura di un simile Collegio. Egli mi disse
che pel momento non era prudente avendo i P.P. Salesiani di recente iniziato un
quid simile. Allora avendogli ditto di continuare a coltivare l'idea, egli
riprese non solo coltivare l'idea ma che ci poteva cercare dei preti che
volessero offrirsi.
12 Dicembre: É stato da me il Mamo, mi ha informato che il Professor
Barbara é della nostra idea. Intanto io gli ho proposto un incontro pel giorno
della conversione di S. Paolo.
22 Diccmbre: É stato da me il Mamo. Egli dover informare il Prof.
Barbara che io desideravo avere un incontro con lui.
1909
15 Gennaio: Mentre in ritiro a S. Calcedonio, insieme col Mamo sono
a conferire col Barbara. Egli approvó l'idea.
26 Gennaio: Sono stato dal Prof. Barbara. Gli ho communicato che
l'opera doveva incominciar colla vita in Comunitá. Egli approvó l'idea; stante
sua madre peró non poter promettere dip render porto. Peró indicherá disposto di
aiutare l'opera.
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29 Luglio: lnsieme con D.G. Bugeja e con Don G. Mamo sono
stato a San Paolo a Mare per conferire sul quid agendum. Abbiamo deciso di non
dire al Vescovo pel presente e di affittare una casa per iniziare l'istituzione
Catechistica.
2 Novembre: Il giorno dei morti e prima Martedí del mese. Il
visitatore Apostolico Mons. La Fontaine é stato all'Istituto Fra Diego; durante
il colloquio avuto con lui, cadde il discorso sulla facenda della Missioni
estere; gli comunicai la mia idea. M'incoraggí a presentare la domanda – Poco
dopo ho comunicato l'idea con D. Giorgio Bugeja.
3 Novembre : Ho scritto la domanda, l'ho consegnata a D. Giorgio per
firmarla essendo gia firmata da me.
5 Novembre: Ho ritirato la domanda firmata anche da Don Giorgio.
8 Novembre: La domanda é stata fermata anche da Mamo.
11 Novembre: Ho preso la domanda dal Visitatore, é stato deciso di
prendere anche la raccomandanti del Vescovo Mons. Pace.
12 Novembre: Avendo dimenticato alla Notabile la domanda per prenderla
dal Vescovo, ed avendolo incontrato nella sagrestia dei Gesuiti, l'ho informato
della facenda, promettendogli di portargliela domani.
---------------------------------------- The End
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