Mons. {u\eppi De Piro

 

Kumitat ghar-restawr

tal-Knisja ta San Pawl - Rabat

 

 

 

 

Mill-Postulazzjoni

St.Agata

Rabat

 

 

 

 

Comitato Speciale nominato da S.E. Revma Mons. Mauro Caruano OSB Arcivescovo Vescovo di Malta, per consigliarlo sulla convenienza o meno di aderire al Progetto presentato dalla Commissione scelta dal Comitato Generale costituitosi il 4 Gennajo 1925, per il Ristauro della Chiesa di San Paolo fuori le mura del Rabato della Notabile.

Membri Costituenti il Comitato:

Mons. Can. Gius. De Piro Presidente

Mons. Can Onor. Carmelo Psaila

Sigr. Gius Despott

" G.H. Galizia P.A.A.

" Rinaldo Soler P.A.A.

 

 

 

 

 

Palazzo Arcivescovile Valletta.

27 Maggio 1925. 4.p.m.

Prima Tornata del Comitato Speciale.

Presenti : Mons. G. De Piro Presidente

Mons. C. Psaila

Sigr. G. Despott

Sigr. R. Soler P.A.A.

Il Signor G.H. Galizia P.A.A comunico` per lettera la sua impossibilita d’intervenire, essendo a quell’ora chiamato altrove da altri urgenti doveri.

Invocato l’ajuto dell’Apostolo Paolo, il Presidente propose la scelta di un Segretario; al quale ufficio fu unanimamente chiamato il Revmo Mons. C. Psaila.

Viste poi le lettere di adesione dei membri componenti il Comitato, e altre, ricevute dal Sigr. E. Lupi P.A.A. e del Sigr A.L. Gatt che non potevano aderire all’ invito di S.E. Mons. Arcivescovo. Il Presidente, dopo aver esposto come sopra, lo scopo del Comitato Speciale, lesse il Progetto presentato dalla Commissione Speciale, di cui e` qui annessa la copia originale.

Mons. Psaila osservo’ che il Progetto, come presentato, offre dei punti che sono deboli, e altri che evidentemente esorbita dalla cometenza del Comitato Speciale. E citava il Parag.40 ove si fa l’interpretazione del "vivissimo desiderio dei fedeli" di adottare al Progetto in parola, senza pero` addurre alcun fatto che in alcun modo testifichi di cio`: e il Parag 6 nel quale si presume che il Governo voglia esonerarsi dell’ amministrazione dei beni appartenenti alla Santa Grotta e al Collegio, solo perche` qualche notizia, non ufficiale in questo senso e` trapelata ad alcuni membri della Commissione nominata a redigere il Progetto.

Citava poi come esorbitanti dalla competenza del Comitato Speciale l’interpretazione della volonta o anche della possibilita che il Governo voglia aderire al Progetto, rinunziando a un suo privilegio, quantunque oneroso; e l’interpretazione della disposizione dei Revdi Canonici della Grotta di S. Paolo di aderire al Progetto, unendosi in un sol corpo col clero della Parrocchia.

Il Signor Dispott esepresso l’opinione che il Governo sarebbe piu` tosto che no contrario a che si eseguisse quella parte del Progetto che tocca la Chiesuola edificata sulla Grotta di San Paolo.

Il Presidente, dopo lo scambio di altre osservazioni dei vari membri presenti, suggeri che per riguardo a certi punti, come sarebbero le vedute e le disposizioni d’animo dei Revdi. Canonici della Grotta per riguardo al loro amalgamento col Clero di S. Paolo; l’atteggiamento dell’ Autorita’ Ecclesiastica per riguardo al ricupero dell’amministrazione dei beni della Grotta e del Collegio e la relativa congrua usata passano dal Governo ai Revdi. Canonici Collegiali; e finalmente la disposizione del Governo ad accedere a quanto si propone nel Progetto, nel caso che esso Governo sia avvicinato a questo proposito dall’ Autorita’ Ecclesiastica sarebbe conveniente forse vedere personalmente S. E. Revma Mons. Arcivescovo, e

I membri presenti, convenendo che nessuno meglio che Mons. Arcivescovo potrebbe illuminarli su quei punti, approvarono il suggerimento, e incaricarono il Revmo. Presidente di conferire con S. E. a nome di tutti, sul proposito.

La seduta fu aggiornata sine die.

G. Decano De Piro.

 

 

 

 

Palazzo Arcivescovile – Valletta

Martedi, 2 Giugno 1925

2a Seduta del Comitato Speciale.

Presenti tutti i membri

Le minute delle Seduta precedente furono lette, come di regola, e confermate.

Il Presidente annunzio che egli aveva, si come erosi deciso, conferito con S.E Revma. Mons. Arcivescovo intorno a quei punti che nel Progetto presentato dalla Commissione Speciale per i Ristauri e l’Ampliamento delle Chiesa di San Paolo fuori le mura, offrivano maggior campo a dubbi, a incertezza, esorbitando essi dalla competenza di un Comitato come e` il nostro, ma pure confesso` che poco lume, per non dei nessuno, aveva potuto, ottenere.

In favore del Signor G.H Galizia che era assente nella prima seduta e anche per rinfrescarne la memoria agli altri membri, fu riletto per esteso il Progetto presentato dalla Commissione.

Il Signor Galizia osservo che ne nel Progetto come redatto, ne nello Schizzo annesso vi erano sufficienti particolri per riguardo alla parte architettonica, che uno possa dare con qualche sicurezza un giudizio definitivo e propose che un accesso sul luogo in forma strettamente privata, si facesse dal Signor Soler, dal Signor Dispott e di lui stesso in un giorno stabilito.

Dopo qualche discussione sulla convenienza o meno per riguardo ai pubblicita, e a dilazione di tempo, la proposta fu unanimamente approvata.

Intanto si espresse la convenienza di cominciare a stendere in qualche forma concreta il Rapporto da presentare a S.E. Revma Mons. Arcivescovo; e un breve abbozzo, in linee generali, che potesse servire di base al Rapporto finale completo e particolarizzato fu steso e approvato.

La Seduta fu aggioranta a Venerdi, 12 Giugno corrente, alle ore 4.30.pm

Mons. G. De Piro

Presidente.

 

 

 

 

Palazzo Arcivescovile Valletta

Venerdi 12 Giugno 1925

5.00 pm

Terza seduta del Comitato Speciale Ristauri Chiesa di S. Paolo Rabato.

Presenti tutti i membri

Le minute della seduta precedente furono lette e confermate.

Il Sigr. G. Galizia presento` una pianta della Chiesa di S. Paolo del Rabato e insieme della Chiesuola di S. Publio edificata sulla Grotta di S. Paolo e contigua colla chiesa Parrocchiale.

Il Signor Galizia, il Sigr. Soler e il Sigr. Dispott, che erano stati sul luogo, convennero pienamente, che mentre la chiesuola di S. Pubblio presentava una armonia di linee ammissibili, la Chiesa parrocchiale non offriva un insieme architettonico cosi` perfetto e che nella loro opinione, dal punto di vista artistico, era piu conveniente adottare la chiesa parrocchiale alla chiesuola di S.Pubblio, che viceversa nel caso che nell’ interesse dell’ unione del Collegio col Clero della Parrocchia si volessero in qualche modo riunire le due chiese.

Si discusse la possibilita` di un contro progetto, o secondo progetto, che si volesse chiamare; cioe` di riunire le due chiese mediante due aperture, scongiurando cosi la demolizione della Chiesa di S. Pubblio, e edificare dall’altro lato, invece delle proposta navata, un’ altra Chiesuola analoga a quella di S. Publio e comunicarla alla chiesa maggiore similmente con due aperture corrispondenti e simmetriche a quelle aperte tra la Chiesa di S. Paolo e quella di S. Pubblio.

Ma l’osservazione che i pilastri dell’una e dell’altra chiesa non che l’altezza del cornicioni e di altri particolari architettonici non sono affatto corrispondenti, mostra ad evidenza che tale progetto, architettonicamente, e` quasi impossibile.

Volendo in qualche modo concretare e redigere definitivamente il Rapporto da presentare a S.E. Revma l’Arcivescovo, Mons. Psaila richiese l’opinione dei membri sull’abbozzo del Papporto presentato da lui.

Il Signor Despott espresso l’opinione che l’abbozzo non conteneva una decisione definita quanto alla raccomandabilita del Progetto presentato dalla Commissione, e che cosi noi non illuminavamo l’Arcivescovo, che anzi lo lasciavamo a capo di un bivio : e suggeri` che, data l’evidenza che la Chiesa di S. Pubblio, come opera del Gafa` e del Gran Maestro Wignacourt e` un monumento e storico e artistico, la decisione dovesse essere apertamente contraria alla demolizione della Chiesa di S. Pubblio, dichiarando cosi non raccomandabile, almeno per questo punto, il Progetto.

Al Presidente e agli altri membri cio` parve un precipitare e un assumersi una responsabilita` che non siamo stati chiamti a prendere, e che sarebbe certo precoce data la possibilita – come quei della Commissione nel Progetto presentato avrebbero voluto dar a credere che il Governo stesso, se l’Arcivescovo volesse offrire il suo patrocinio non troverebbe forse tutta quella difficolta che avremmo trovata noi.

Mons. Psaila, per via di conciliazione, suggeri che la natura storica e artistica della Chiesa di S. Pubblio si accennasse si nel Rapporto, ma che la decisione sulla convenienza a meno di demolire la Chiesa si riservasse a un altro Comitato certo piu` autorevole, nel caso che la quistione, o per legge o per convegno tra l’Autorita` Ecclesiastica e l’Autorita` Civile, venisse proposta al Governo.

La proposta fu unanimamente approvata, e Mons. Psaila fu incaricato di stendere nella sua interezza il Rapporto, soggetto soltanto all’apporvazione e a quelle alterazioni che potessero sembrare ragionevoli al Comitato.

La seduta fu aggiornata a Venerdi 19 corrente alle 4.30 pm.

Mons G. De Piro.

 

 

 

 

 

 

Palazzo Arcivescovile Valletta.

Venerdi 19 Giugno 1925

4.30 pm

Quarta Seduta del Comitato Speciale Restauri Chiesa S. Paola Rabato.

Presenti tutti i membri

Le minute della seduta precedente furono lette e approvate

Mons. Psaila, prima di dar principio alla lettura del Rapporto che nella seduta precedente era stato incaricato di stendere, espose alcuni suoi motivi che l’avevano indotto a dare quella forma particolare al rapporto;

Nessuno dei membri mosse difficolta. Allora Mons. Psaila lesse il Rapporto che in qualche punto venne modificato.

Benche Mons. Psaila avesse aderito a quanto erosi convenuto alla Seduta precedente, di accennare si la natura storica e artistica della Chiesuola di S. Pubblio, ma di non esprimersi intempestivamente sul proposito, lasciando ad altre autorita` e ad altri Comitati la decisione se conveniva o no nel caso nostro demolire quella Chiesa, al Signor Despott il Rapporto non parve pienamente soddisfacente per quella parte, e ne segui` una discussione; dopo la quale il Signor Despott si confesso` chiarito e convinto pienamente e il comitato decise che il Rapporto venisse firmato da tutti i membri e presentato a S.E. Mons. Arcivescovo.

Il Presidente suggeri che insieme col Rapporto si dovessero consegnare a Mons. Arcivescovo anche le minute delle quattro Sedute, perche egli potesse vedere il nostro procedimento in tutti i suoi particolari, e conoscere in qualche modo i sentimenti e le opinioni particolari dei singoli membri; la quale proposta fu anche unanimamente approvata.

Mons. Psaila tiro` l’attenzione dei membri del Comitato al fatto che il Rapporto non era stato ancor redatto in una maniera bastantemente presentabile, che per le piccole modificazioni suggerite dal Presidente, si erano dovute fare delle scancellature, e che infine mancava ancora del paragrafo di conclusione e dimando` qualche tempo da poter stendere una copia pulita all Rapporto prima che vi si apponessero le firme.

Laonde fu stabilito il giorno di lunedi, 22 Giugno, per la firma del Rapporto, da parte dei membri del Comitato, e della sua consegna a S.E. Revma Mons. Arcivescovo per mano del Revmo. Presidente.

20 Giugno 1925

Visto fuori di seduta ed approvato

Mons. G. De Piro