ISTITUTO GESU NAZZARENO

 

ZEJTUN

 


 

Sua Ecc.za Rev.ma Mgr. Dom. MAURO CARUANA Arciv. di Malta.  Mercoledi', 16 luglio 1930, alle ore 7 am benedira` i nuovi locali, e per la prima volta vi celebrera il Santo Sacrificio

 

La prezenza di V.S. sara' molto gradita.


 

 

Casa di San Giuseppe

Hamrun - Malta

 

3rd November 1931

 

Your grace,

 

Just a line to let you know that His Grace Mgr Caruana on the 30th October last finally agreed to permit to the seven young ladies of Zejtun to wear the habit.  We feel always very grateful to your Grace.  We always pray for you.  May God help you in such difficult days for Ireland; they must certainly be very trying especially for you.

 

Asking your blessing for me, and for the new institution "Le Missionarie di Gesu' Nazzareno" I do confirm myself most heartily

 

Yours very humble servant

Mons. G. DePiro

 

To His Grace

Mgr. Pascal Robinson O.F.M.

Apostolic Nunzio

 

 

 


 

L.GALEA LLD

27 Don Rua Str.,

Sliema

 

Malta 1st January 1932

 

Dear Dun Nazzaren,

 

In the first place I wish to offer you my heart-felt condolences on the decease of your holy sister and my wishes that during this year her intercession in heaven may bring resignation and happines on you.

 

Her death has caused great sorrow, as you are well aware, to the inmates and to the Director of her Institute and has also placed Mons. DePiro in a very awkward position.  He immediately gave orders that no one was to enter her room at the Institute and these orders of course still hold good.  On the other hand it is urgently necessary that the accounts of the Institute and the cash-box of the Institute be immediately removed from her desk.  It is suggested that you or your nominee, on behalf of all her heirs, meet Mons. DePiro at the Institute and go through the contents of the desk.  If you will kindly give me an appointment wherever and whenever suits your convenience (but as soon as possible owing to the urgency in the circumstanes), we might arrange a meeting by word of mouth.

 

Yours sincerely

 

 

 


 

San Giorgio a mare,

Birzebbugia

6.1.32

 

Caro Mons. DePiro

 

Gli eredi della Signa Curmi si presenteranno all'Istituto al Zejtun venerdi' prossimo alle 4.00 pm salvo confirma da parte sua.  Verranno sapere pure se Ella sara' o no accampagnato da me: in caso affermattivo essi si faranno accompagnare dal Dr. Giuseppe Curmi.

 

Domani (giovedi') mi trovero' in Corte dalle 9.00 alle 12.30 am e dalle 2.30 alle 4.00pm.  Se sara' possibile comunicarmi telefonicamente se Ella potra' intervenire all'abbloccamento e si sara' o no accompagnato da me, informero' il Dr Curmi del suo messaggio.

 

Per quanto posso congetturare, gli eredi della Signa Curmi esigeranno tutto quanto la legge loro permette.

 

Ossequiandola rispettosamente, mi raffermo

 

Suo devmo

L. Galea

 

 


 

L. GALEA LLD

27 Don Rua Str

Sliema

 

Malta, 18 Febbraio 1932

 

Caro Mons. DePiro

 

Gli avvocati Grech e Curmi a nome dei loro clienti vogliono ritirare le gioie e le argenterii dall'Istituto Gesu' Nazzareno del piu' presto possibile.  Ho rilevato che la consegna si fara' senza pregiudizio e che bisogna esservi un esperto per tener nota di quanto si consegnera'.

 

E' stato suggerito lunedi' o martedi' (22, 23 c.m.) verso le 2.30pm voglia indicarmi se e quali  di tali due giorni le sara' comodo - mediante lettera  indirizzata alla "Camera degli Avvocati; Valletta" di maniera che mi potro' comunicare il contenuto a Grech e Curmi sabato mattina.  Vorrei sapere anche se sara' necessaria la mia presenza all'Istituto.

 

Ossigniandola rispettosamente, mi dico

 

Suo devmo

L. Galea

 

------------------

19-2-32

Ho risposto fissando l'incontro per martedi' 23 c.m.

G.D.

-------------------


 

L.GALEA LLD

27 Don Rua Str

Sliema

 

Malta - 20 Febbraio 1932

 

Caro Mons. DePiro

 

In riscontro alla sua di ieri - perventami senza il foglietto al quale fa riferenza:

 

Ho communicato agli Avvocati Curmi e Grech che lei si trovera' all'Istituto Gesu' Nazzareno martedi' 23 c.m. alle 2.30 pm.  Io pure ci saro'.  L'esperto che hanno scelto i Curmi e' Genovese: persona che conosco e che ritengo onesta.

 

Grazie tanto dell'almanacco tanto gentilmente speditarmi.

 

Con sensi di rispettoso ossequio mi dico,

 

Suo devmo

L.Galea

 


 

Prim'Aula della Corte Civile

di Sua Maesta'

Il di' 11 febbraio 1932

 

Ai Reverendo Sacerdote Nazzareno Curmi e Paolo Curmi, curatori dell'eredita' giacente di Giuseppina Curmi.

 

L'Illustrissimo e Reverendissimo Decano Monsignor Giuseppe dei Marchesi DePiro Navarra D'Amico quale Direttore dell'Istituto Gesu' Nazzareno del Zejtun, in risposta alla vostra lettera ufficiale del 5 febbraio 1932 notificatagli ieri, vi informa:-

 

1)  Che, quantunque nell'Istituto suddetto si trovino denari gia' raccolti dalla decujus, non vi si trovano denari di pertinenza dell'eredita' giacente suddetta; e che le gioie e gli oggetti di metallo prezioso che vi si trovano sono, meno per una catena ed una piccola croce e qualche altro oggetto, di dubbia proprieta', e pertanto il mittente sarebbe pronto consegnarli senza pregiudizio ai curatori suddetti appena essi curatori ne faranno fare un elenco descrittivo per una persona esperta;

 

2)  Che e' a conoscenza del mittente che la decujus abbia donato all'Istituto suddetto vari oggetti di mobilio, ma non e' a sua conoscenza che vi si trovino oggetti mobili di proprieta' della decujus meno la roba d'uso - della quale va preparando una distinta che consegnera' ai curatori suddetti;

 

3)  Che non e' a sua conoscenza che esistano denari, titoli che lo rappresentano o altri oggetti appartenti alla decujus che non siano in possesso dei curatori    o di uno di loro.

 

(fto) L. Galea Avv.

( " ) Luca Camilleri PL

 

 


 

Nella Prim'Aula della

Corte Civile di S.M.

Li 5 febbraio 1932

 

All'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignore Decano Giuseppe dei Marchesi DePiro Navarra, direttore dell'Istituto Gesu' Nazzareno del Zejtun, e alle signorine Vincenza Degabriele e Angiolina Caruana.

 

Il reverendo Nazzareno Curmi e il signor Paolo Curmi, per decreto no. 164 dato dalla Seconda Aula di questa Corte il di' 3 febbraio 1932, curatori della eredita' giacente di Giuseppina Curmi, morta al Zejtun il 27 febbraio 1931, vi interpellano :-

 

1)  a consegnare loro, entro giorni due dalla notifica della presente, i denari e gli oggetti di metallo prezioso, gia appartenenti alla decujus, e che si trovano in detto Istituto;

 

2)  a dare loro una nota di tutti altri oggetti mobili gia' appartenenti alla decuius e che si trovano in detto Istituto; amenoche' non preferite di consegnar gli stessi;

 

3)  a dare loro una nota dei denari, titoli che lo rappresentato, od altri oggetti, gia appartenenti alla decuius e che, a vostra conoscenza si trovano presso terzi.

 

Tanto per vostra norma e per tutti i fini ed effetti di legge.

 

 

firmati

 

 


 

Palazzo ARCIVESCOVILE

MALTA

11 Febbraio 1932

Eminenza Reverendissima,

Monsignor Giuseppe DePiro, Canonico Decano della mia Chiesa Cattedrale, mi domanda da molto tempo l'erezione canonica di un Sodalizio di zitelle le quali gia' prendono cura di varie Case di beneficenza, dirette da lui in questa Isola.  Io ho stimato opportuno di non concedere subito questo atto; ma ora credo essere giunto il tempo di soddisfare questo desiderio, sperando che il detto Sodalizio sia per essere di grande utilita' a questa Diocesi.

Io ho in animo di erigere per ora questa Societa senza voti pubblici, sulle norme date del Codice di Diritto Canonico al Lib II, Tit. XVII; e percio' in ossequio alle disposizioni del can. 674 paragonato al can. 492, mi e' grato di ricorrere in primo luogo all'Eminenza Vostra Reverendissima.

Credo di dovere aggiungere che questa Societa' assumera' il nome di "Missionarie di Gesu' Nazzareno" seguira' lo Statuto gia da me approvato per un'altra Societa' di maschi e adattato ora al caso che per abito proprio le Consodali porteranno una tunica di lana cremisi oscura con fascia della stessa stoffa e colore; alla quale verra' raccomandata la corona del Rosario della Beata Vergine; uno scapolare e velo di lana bianca per dentro casa e velo e cappa di lana di colore azzurro oscuro per fuori di casa; una medaglia d'argento coll'effigie di Gesu' Nazzareno da un lato e con quella della Vergine Assunta dall'altro, raccomandata al collo da un cordoncino del colore della tunica per le Coriste, e del colore del velo per le Converse.

Nella speranza che la Santa Sede non trovera' difficolta' all'erezione canonica di questa Societa', mi inchino al bacio della S. Porpora e con sensi di profondo e sincero ossequio mi raffermo,

 

dell'Eminenza Vostra Reverendissima

umil.mo ed ubb.mo servitore

 

A sua Eminenza Reverendissima,

Il Signor Cardinale Prefetto

della S. Congregazione dei Religiosi.

 


 

SEGRETERIA

DELLA

SACRA CONGREGAZIONE

DEI RELIGIOSI

Roma 9 Maggio 1932.

 

Eccellenza Revma

 

 

A questa S.C. e' pervenuta la lettera dell' E.V. in data 11 febbraio 1932, circa la Pia Associazione delle Missionarie di Gesu' Nazzareno, in codesta diocesi.

 

Questa stessa S.C. prima di concedere il nulla osta per l'erezione in Istituto di diritto diocesano della detta Pia Associazione, prega l'E.V. Revma di fornire piu' ampie informazioni, tenendo presente le Norme, emanate dalla S.C. dei Religiosi in data 6 marzo 1921.

 

Con sensi di profondo stima, mi professo dell'E.V. Revma

 

devmo servo

Vince La Puma

Segret

.............

 

A Sua Ecc. Revma

Mons Vescovo di M A L T A

 

 

Erezione Canonica

 

 

Segreteria Vescovile

Malta

 

27 aprile 1932

 

Si certifica che la Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Arcivescovo Vescovo ha da tempo accolto benignamente la domanda dell'Illmo e Revmo Mons. Can. Dec. G. DePiro per la erezione canonica della Societa' delle "Missionarie di Gesu' Nazzareno", che, fra altro prenderanno cura delle ragazze ricoverate dell'Istituto Gesu Nazzareno del Zejtun.  Questa domanda e' stata trasmessa alla Santa Sede, giusta le disposizioni canoniche.

 

 

(f) Can Em. Galea

Segretario.

 

 


 

11 Luglio 1932

 

 

Eminenza Reverendissima,

 

In riscontro alla lettera di cotesta Sacra Congregazione, portante la data del 9 maggio 1932 (no.1327/32) riferentesi alla mia precedente del di 11 febbraio, ho l'onore di fornire le seguenti informazioni, tenendo presenti le norme gia' indicate nella menzionata lettera;

 

Auctor.  La prima a gettare le fondamenta di questa Pia Associazione fu la signorina Maria Giuseppina Curmi, pia donzella, ora defunta, appartente ad una famiglia molto religiosa, le quale per essere aiutata nel maneggio di un Orfanatrofio feminile, da lei medesima iniziato, raccolse intorno a se le prime sei donzelle non meno pie.  Pero' vedendo la Curmi crescere l'opera ed esperimentando il bisogno di un aiuto, di sua propria volonta', e col consenso mio, scelse, dieci anni or sono, per suo collaboratore sotto il nome di Direttore, Monsignor Giuseppe DePiro, Canonico Decano della mia Chiesa Cattedrale, sacerdote appartenente ad una delle famiglie nobili di Malta, di pieta' esemplare e pieno di zelo e di generosita' specialmente per le opere missionarie.

 

Qua causa.  Cio' che mosse la signorina Curmi, come ella diceva, e' stata una sua ispirazione di dovere dare inizio ad una Congregazione di Suore Nazzarene.  Monsignor DePiro, poi dalla sua parte, vi si sente spinto dal bisogno di essere coadiuvato da dette Suore in altre opere, che, col mio consenso, gia' si trovano sotto la sua direzione, e di un'altra che vien progettata a favore delle ragazze uscenti dai vari Conservatori della Diocesi ; e dal bisogno ancora di aver delle Religiose che possano accompqagnare i suoi "Missionari di San Paolo" i quali cosi' saranno allontanati,  particolarmente nei paesi di Missione, dall'affiatamento di femmine non viventi sotto disciplina, dove e quando l'opera della donna sara' necessariamente richiesta, salva sempre la giurisdizione degli Ordinari.  Scopo poi diretto e particolare, oltre quello comune a tutte le Congregazioni, qual e' la propria santificazione, l'erigenda associazione avra' anche quello di venire in aiuto del prossimo, per amore di Dio, in qualsiasi parte del mondo, coll'aprire ed avere cura di case di beneficenza, principalmente e in primo luogo per l'infanzia d'ambo i sessi, ed indi estendere la propria azione a favore delle vedove e dei vecchi, sempre pero' per quanto possibile, in modo ausiliare e subordinato alla opera principale pro infantia.

 

Titulus.  Il titolo e' : Missionarie di Gesu' Nazzareno.  La signorina Curmi aveva suggerito il nome di suore Nazzarene.  Monsignor DePiro propose che di natura sua l'erigenda Associazione dovesse essere missionaria; e cosi' di comune consenso venne fuori il nome di "Missionarie di Gesu' Nazzareno".

 

Forma, color, materia habitus.  Su cio' mi riferisco e quanto ho avuto l'onore di dire nella mia lettera del di 11 febbraio scorso.  In quanto all'abito delle novizie e delle professe, nulla e' stato ancora stabbilito, ma naturalmente, col consenso ed approvazione dell'Ordinario, verra' seguita la norma "mutatis mutandis", tracciata nelle regole, gia' da me approvate con decreto del 18 marzo 1924 per Missionari maschi, senza trasandere cio' che viene osservato in simili Congregazioni religiose femminili.

 

Quot et quaenam opera assumptura.  Al presente l'Opera delle "Missionarie di Gesu' Nazzareno" tiene a Malta un Orfanatrofio femminile al Zejtun, quello iniziato dalla Curmi, ove vengono ricoverate ragazze ed anche creature nascenti specialmente quando si tratta di riparare l'onore del prossimo; inoltre e anche santamente occupata nella Sezione Infantile di un grande orfanatrofio maschile conosciuto sotto il nome di Casa San Giuseppe o Istituto Bonnici, diretto da Monsignor DePiro, ove a dette Suore vengono affidati fanciulli sotto i sette anni, e, quando capita, e per lo stesso motivo su riferito, anche neonati.  Nelle ..... poi verranno occupate in opera consimili.

 

Quibius opibus etc.  I mezzi di sussistenza per l'erigenda Associazione sono vari: (a)  i guadagni dal proprio lavoro, (b)  le doti delle religiose messe a frutto, (c)  contribuzioni private e raccolte, (d) i frutti di capitali formati mediante saggia economia. (e) lasciti per testamento etc.

 

An similes in Diocesi etc.  In Diocesi vi sono parrecchie altre Congregazioni di Suore occupate nell'istruzione, in ospedali, ed in altri scopi di beneficenza, ma nessuna di esse si cura, ex professo, giorno e notte di creature neonate.  Vi sono le Suore Orsoline che prendono cura, eccezionalmente anche di notte, degli infanti, ma per proprio istituto fanno cio' solamente di giorno per dar agio alle mamme di guadagnarsi il vitto con lavoro fuori di casa.

 

Sperando di avere cosi sodisfatto al mio dovere, non ho da fare altro che ripetere la mia raccomandazione.  E inchinandomi al bacio della S. Porpora, ho il piacere di porgere a Vostra Eminenza i miei sensi di profondi e sinceri ossequi e di confermarmi sempre

 

dell'Eminenza Vostra Reverendissima

umil.mo ed ubb.mo servitore

 

Mauro OSB

Arciv. vesc di Malta

 

 


 

4 Aprile 1933

Eccellenza Reverendissima,

 

Sono diretto da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Arcivescovo a pregare Vostra Ecc.za perche' si compiacca interessarsi personalmente per sollecitare una risposta ad alcune suppliche che si trovano presso cotesta Sacra Congregazione, cioe' :

 

a)  Domanda per l'annullamento del Rescritto concesso il 4 Settembre 1930 alla Superiora delle Orsoline circa sospensione di Messe.

 

b)  Supplica di Giovanni Azzopardi di Tumisi spedita alla S. Cong. del Concilio, ma da questa trasmessa a cotesta S. Cong. rispettiva Relazione fu spedita il 23 Novembre 1931.

 

c)  Domanda di Mosignor Arcivescovo Vescovo circa l'erezione della Pia Associazione "Suore Missionaria di Gesu' Nazareno", presentata il di 11 Febbraio 1932.

 

d)  Supplica del Vicario delle Suore presentata il 20 Agosto 1932, per la proroga di una concessione data il 4 gennaio 1926;

 

e)  Supplica dell'Ordinario di Malta per la proroga di un indulto per le Moniali concesso nel 1919 e prorogato gia' nel 1925.

 

Mi prevalgo intanto volentieri di questa opportunita' per ringrazziarle in anticipo e mentre le porgo i miei sensi di perfetto ossequio, mi raffermo,

dell'Eccza Vostra Rev.ma

dev.mo servitore

 

Can. Em. Galea

Segretario

A Sua Ecc.za. Rev.ma

Mons. Vincenzo La PUMA,

Segretario della S.Cong. dei Religiosi.

 


 

SEGRETERIA

DELLA

SACRA CONGREGAZIONE

DEI RELIGIOSI

 

Roma 10 maggio 1933

 

Eccellenza Rev.ma

 

Prima di dare evasione alla domanda di V. Ecc, per ottenere il nulla osta per l'erezione canonica di una nuova Congregazione religiosa, dal titolo "Missionarie di Gesu' Nazzareno", questa S. Congregazione, in conformita' pure alle animavversioni del Consultore, crede opprotuno far presente alla medesima Ecc. V. per quelle maggiori spiegazioni ed informazioni, che credera' dover dare, quanto appresso:

 

1)  Se dopo la morte della Signa Giuseppina Curmi che getto' le fondamenta della Pia Associazione, ve ne sia altra e quale, che possa stare a capo della nuova Congregazione, che si vuole fondare; quale sia il suo curriculum vitae e quante altre, al presente siano disposte a seguirla;

 

2)  Che sia determinato e descritto l'abito religioso e che si mandi anche qualche fotografia del medesimo abito;

 

3)  Che uno degli scopi speciali, cioe' quello che le religiose possano accompagnare i Missionarii di S. Paolo (Congregazione gia' fondata) dove e quando l'opera della donna sara'  necessariamente richiesta e che essa seguira' naturalmente, mutatis mutandis, gli statuti gia' approvati per tale Congreazione, non sembra attuabile senza qualche pericolo.  Poiche' posti questi contatti si finira' senz'altro (a prescindere da altri inconvenienti d'indole morale) con andare il prescritto del Can. 500 del Codice, dal quale la S. Sede non e' solita dispensare;

 

4)  Che per l'altro scopo speciale che la Congregazone si propone, quello cioe' di tenere orfanatrofi, nei quali vengono ricoverate ragazze ed anche creature neonate, specialmente quando si tratta di riparare l'onore del prossimo, come pure di aver cura dell'infanzia di ambo i sessi ecc.. e' uopo rilevare che tale scopo e' diametralmente in opposizione alle prescrizioni di questa S. Congregazione, contenute nelle Norme emanate il 6 marzo 1921 (NN 16 e 17)

 

In ogni caso converra' che per tale cura dell'infanzia di ambo i sessi, vengano dettate norme specifiche, sia circa il modo, con il quale si devono svolgere, sia circa' l'eta' dei bambini ecc.

 

Infine l'Ecc. V. nel riferire non manchera' aggiungere tutte quelle altre informazioni, che credera' utili e necessarie, compiacendosi in pari tempo di far conoscere, se per l'erezione canonica della Congregazione maschile si ottene e quando il nulla osta da questa S. Congregazione, come pure di mandare qualche esemplare delle Costituzioni, che si dicono gia' approvate da V.Ecc. per la Congregazione maschile, e che dovrebbero servire, mutatis mutandis, per quella femminile. 

In attesa di un suo riscontro, con sensi di venerazione mi professo

 

dell'Ecc. Vostra Rev.ma

 

dev.mo servo

Vinc. La Puma. Seg.

 

 


 

Eccellenza Reverendissima

 

Quanto piu' dura e' stata la fatica al raggiungimento di un obiettivo, tanto piu' e' grato il possesso dello stesso.  Ed e' percio' che oggi, con una naturale grande sodisfazione, tanto propria come anche della Signa Giuseppina Curmi e delle sue coadiutrici; nonche' di tutte le buone fanciulle, qua' radunate, e protette dal manto di N.S. Gesu' Nazzareno; mi e' concesso di dirigermi, per la prima volta, a Vra Eccza entro queste nuove pareti, per invitarla ad invocare sopra le stesse le piu' elette celesti benedizioni giusta il rito della nostra santa ed amata madre la Chiesa.

 

E.R.

 

Dal giorno, infatti, in cui la benedizione del cielo e' scesa, per ministero di V.eEE #EeeejdojhgoejijgEE., sulla prima pietra, sono trascorsi ben oltre cinque anni - cinque anni  colmi di ansie e di  consolazioni, non disgiunte dai sensi di lode e di fede verso la Divina Provvidenza - Venne infatti dato inizio  a questa quantunque incompleta, ma vasta fabbrica coi fogli del registro, insin dal primo ancora in bianco - niente vi era scritto!  e quantunque non era da recar meraviglia, purtuttavia fu con una forte stretta al cuore, se fummo costretti a veder fermato cio' che era cominciato con tanta vitalita' - ma il sacrificio doveva dare il suo frutto ed il niente del registro accompagnato da un fisso sguardo in alto divenne qualcosa, e dopo una sosta, lunga e breve allo stesso tempo, il campanio degli atrezzi risuono` di nuovo attorno alle basi gia quasi tutte delineate.  A questa ripresa ci sembrava essere stati meno temerari perche' la prima pagina del nostro libro segnava un attiva di settanta sterline, ma subito ci accorgemmo che non eravamo piu savi di prima, - il Signore infatti ci moveva ad un termine che doveva eccedere il valore di lire sterline quattromila - Ma ora che il passato venne superato, godiamo!  perche' non ci resta che di lodare l'azione divina, che prevenne ed accompagno` l'umile, se non inutile, opera nostra

 

E.R.

 

A questo punto mi permettera' di presentare ai nostri benefattori, strumenti docili nelle mani di Dio, i sensi piu' profondi ed intensi della nostra gratitudine per l'aiuto direi spontaneo ed inspirato, col quale vennero a nostro soccorso per questo primo compimento di un opera da tutti e sempre ammessa come eminentemente sociale e cristiana.  Tante erano le industrie del soccorso, da farci spesso sentire la verita', che molte e molte sono le vie della Provvidenza, ma cio` che piu` rifulse e maggiormente glorifico` Iddio, e sara' al certo di conforto a V.E. e' la modestia, tutta quanta evangelica, colla quale, al par di messi celesti, ci avvicinavano; non mancarono infatti dei casi in cui appena noi potevamo venire a conoscenza della mano benefica.  Da parte nostra corrispondemmo coll'alzare la nostra debole ed umile voce all'Altissimo per ripagarli del centuplo promesso, ed oggi a soddisfare meglio questo dovere, osiamo sempre a nome di tutto l'Istituto, umiliare a V.E. la supplica di ricordare questi nostri buoni benefattori e benefattrici;  mentre per le Sue sacre mani, Gesu' Ostia verra' immolato al Padre Celeste, per la prima volta, entro questo sacro recinto.

 

E.R.

 

L'odierna sacra e cara ceremonia forma una prima tappa del cammino che ancora ci rimane, essa e' una dolce e soave oasi che ci rinnova la lena per riprendere il viaggio, essa e' il primo pianerottolo di una scala ben piu' alta; ma il cuore ... maggiormente disposto dei nostri cari benefattori e benfattrici, ma la graziosa presenza di Vra Eccza, che nel preconizzarci nuovi favori ci unisce al vicario di Cristo in terra, ma la comunicazione colla magione celeste, che Vra Eccza sta per darci e lasciarci; sono tutte .... che danno certezza in fondo al nostro cuore di arrivare al termine del nostro viaggio, e di sa lire in cima alla vetta assegnataci dal Divin Volere.

 

E.R.

 

A nome proprio, a nome della Signa Giuseppina Curmi e sue codiutrici compio il dolce ed onorifico dovere di invitarla all'adempimento di un'azione che la rende, ognior piu' simile al santo di cui degnamente porta il nome - Eccellenza; La invito a benedire questi nuovi locali intesi a ricevere l'Opera di Gesu Nazareno per ragazze povere ed orfane.

 

 

Mons G DePiro

Direttore

 

 


 

A PIZZUTO

MARINE ENGINEER

 

Malta - 20 Dicembre 1930

 

Illmo Signore

 

Accludo alla presente copia delle condizioni fatte per l'impianto della Chiesa Cattedrale, Notabile, dal quale le sara facile di adattare qualche cosa per l'impianto dell'Istituto Fra Diego.  L'ultima parte, quella che concerne il materiale da usarsi, (Disposizioni generali) puo' liberamente essere adattata, mediante qualche piccola alterazione.  Non mi pare che sia il caso di fissare multe, garanzie etc., ammenoche` Lei non credera' diversamente.

 

Se nel formulare l'obbligazione avra' bisogno del mio aiuto su punti tecnici, sono sempre a sua disposizione.

 

Pregandola di rimandarmi l'acclusa copia del contratto quando avra' finito, mi dichiaro

 

 

Suo Devmo

A. Pizzuto

 

 

 


 

Palazzo arcivescovile

Malta

 

7 Luglio 1933

 

Eccellenza Reverendissima,

 

Ho il piacere di dare le seguenti spiegazioni ai diversi quesiti fatti nella lettera di Vostra Eccza in data 10 Maggio 1933, No 1327/32, circa la erezione canonica della nuova Congregazione Religiosa delle "Missionarie di Gesu Nazzareno".

 

Ad l um. Appena morta la Signa Curmi, fu mio interesse chiedere a Mons. DePiro se ci fosse un'altra che potesse proseguire l'opera di lei.  Mons DePiro mi presento' la Signa Vincenza Degabriele che io nominai Agente Superiora, ufficio che tiene lodovolmente fino ad oggi.  ..  Essa e' nata da famiglia povera ma molto pia, ha due sorelle religiose, una con le Dame del S. Cuore e si trova in missione al Giappone, e l'altra in questa stessa congregazione.  Ha oggi 38 anni, ma da venti anni si e' associata alla Signa Curmi per promuovere questa opera nascente.  Il prelodato Mons. DePiro da i piu' bei certificati quanto alla bonta' e prudenza della DeGabriele ed io non ho dubbio alcuno quanto alla sua capacita' di stare a capo della nuova congregazione.

 

Al presente sono dieci quelle che la seguono, ma altre verranno appena si avra' l'erezione canonica, perche' la mancanza di questo atto, dopo tanto tempo di prova, scoraggisce molte giovani dal farne la domanda.

 

Ad 2 um. L'abito religioso e' stato gia' da me descritto nella mia comunicazione del di' 11 Febbraio 1932 al parag. 3.  Ma per piu' precisa informazione di cotesto Sacro Dicastero, io accludo alla presente una fotografia, con campione della stoffa adoperata, e spedisco in pacco separato un esemplare dell'abito applicato ad una bambola.

 

Ad 3 um.  Per i pericoli di indole morale tenuti dalle relazioni che correranno tra le religiose e i missionari di San Paolo, si provvede con questo che le case debbano essere sempre separate e che gli affari si trattino sempre unicamente con la Superiora rimanendo le altre Suore al di fuori di ogni contatto coi detti missionari.  L'esperimento gia' in corso da nove anni ha mostrato che questa cauzione e' sufficiente per prevenire certi pericoli.  Nel medesimo capo 3 della lettera a cui si risponde, si fa menzione ancora del can. 500 del Codice come facile ad essere violato.  Mi si permetta di riferire che Monsignor DePiro mi ha sempre dichiarato che la buona disposizione della congregazione femminile verso l'Istituto dei missionari resta sempre controllata dalle disposizioni del Codice ed e' per questa ragione che nella mia lettera del di' 11 Luglio 1932, sotto il capo "Qua causa", parlando di questo aiuto delle religiose, io aggiungevo espressamente la clausola "salva sempre la giurisdizione degli Ordinari".

 

Ad 4 um.  Sara' forse utile qui riferire come vanno attualmente le cose.  Ci sono due case sotto la cura di queste pie giovani : una al Zejtun a l'altra al Hamrun, annessa all'Orfanatrofio maschile "Casa San Giuseppe", diretto da Monsig. DePiro.  Per ora la casa di Zejtun e lasciata per le femmine, mentre in quella del Hamrun sono tenuti i maschi, fino a sette anni o per via di eccezione, fino a dieci anni.  Pero l'idea di Mons. DePiro e' che quando il locale sara' tale da permettere le debite separazioni, al Zejtun si tengono i bambini di ambo i sessi fino ai tre anni, alla quale eta' poi i maschi passeranno al Hamrun, nella Sezione Infantile, sotto la cura delle medesime religiose.

 

Per riguardo alle altre difficolta' contenute in questo stesso paragrafo quarto, giova rilevare che le Religiose in parola sono intese per lavorare nei paesi di missione e quindi conviene che siano preparate a quella vita.  Inoltre, sebbene esse siano per adottare le Costituzioni gia' approvate per i Missionari di San Paolo, pure si devono fare per esse  certe norme speciali, tra le quali vi sara' pure l'obbligo fatto alla Superiora di non affidare la cura di neonati se non a suore che per avanzata eta' e per soda e provata virtu' escludano ogni prudente timore di pericoli.  Appena occorre aggiungere che io gradiro' assai di cuore qualunque suggerimento a questo riguardo.

 

Come pregato dall'Eccza Vostra, accludo una copia della lettera di cotesta Sacra Congregazione circa l'erezione canonica della Congregazione maschile e mando ancora una copia delle Costitutzioni approvate gia' da me.

 

Con sensi di perfetto ossequio, mi raffermo

 

dell'Ecc.za Vostra Rev.ma

aff.mo in Cristo

 

+ Mauro O.S.B. Arciv. Vesc. di Malta

 

 

 


 

Rabato 23/7/33

 

 

Caro Monsignore -

 

Riferibilmente al deposito di ...... dell'Istituto Nazareno - devo informarla che la ... scelta delle parti, e' il Banco di Risparmi ........

 

Saluti ed ossequi

Ubb.mo

 

G.Degorgio

 

 

 


 

L.Galea LL.D.

27 Don Rua Str.

Sliema

Malta 28 settembre 1932

 

Caro Mons. DePiro

 

In primo luogo la ringrazio della sua gradita del 18 c.m. e dei suggerimenti susseguenti due  inviti.

 

Non ho scritto prima, perche' speravo di poterti profferire buone notizie intorno al autorizzazione di Giorgia Brincat e Giuseppa Psaila.  Ieri doveva venire in Corte il marito di quella.  Speravo di poter allora ottenere il necessario decreto.   Pero' il Brincat non si e' fatto vedere.  Se possible procurero' da lui una dichiarazione scritta da fare le veci della sua presenza.

 

Relativamente all'Istituto Curmi:  il Dr Curmi ha nuovamente dato ad intendere che si possa addevenire ad una transazioni.  Pero' siccome parrebbe che Don Nazzareno e i suoi nipoti non sono del tutto concordi sul da fare, io ho insistito che qualunque ... ... si debba fare in iscritto.

 

Con rispettosi ossequi, mi dice suo devmo

L. Galea

 

--------------

 

30.IX.32

Risposta

Eredi Curmi non avere alcun diritto ne sull’Istituto ne su quello che contiene.

Ho proposto un incontro con gli avvocati Galea e Caruana chiamando anche le addette Signe Degabriele e Caruana

 

D.P.

 

L.Galea LL.D.

27 Don Rua Str.

Sliema

 

Malta - 3 ottobre 1932

 

Caro Mons DePiro

 

Spero che nel corso della settimana potro' avere dalla S.C. la necessaria autorizzazione relativa all'Istituto S. Fco di Paula.

 

Salva sua conferma, ho fissato una seduta tra lei, le Suore Caruana e Degabriele, l'Avv. Caruana e me            qui in mio ufficio per giovedi' 13 ottobre alle 4.00pm.  Se il giorno, l'ora e il luogo non le convengono, me lo faccia sapere con indicazioni di un appuntamento che le riuscirebbe piu' comodo.

 

Con rispettosi ossequi

 

Suo devmo

L. Galea

7.X.32

Risposto  Stabene

G.D.

 


 

L.Galea LL.D.

27 Don Rua Str.

Sliema

 

Malta - 21 ottobre 1932

 

 

Caro Mons DePiro

 

Lunedi 17 c.m. la causa "Curmi vs Mons DePiro .." si chiamo' ma non si diede alcun passo in avanti perche' Don Nazzareno Curmi si trova all'estero.  Mi protestai delle lungazzioni di questa causa, ed il Presidente, nel differrire la causa a lunedi' 31 c.m., dissi al Dr Curmi che, se in quel giorno Don Nazzareno non si trovera' in Malta, bisognera' farlo rappresentare da curatori senza ulteriori indugio.

 

Ossequiandola rispettosamente mi dico

 

 

Suo devmo

L.Galea

 

 


 

L.Galea LL.D.

27 Don Rua Str.

Sliema

 

Malta- 28 novembre 1932

 

Caro Mons. DePiro,

 

Non ho avuto l'opportunita' fin'ora di leggere la sentenza prolata stamattina in re "Curmi vs DePiro", ma da quanto ho potuto ricavare dalla lettura pubblica della stessa ho inteso che la Corte ha confermato  l'ordine di cancellare le parole "cosi' detto" dall'occhio della causa ma ha revocato quell'ordine relativamente al cancellamento delle medesimi parole usate nel corpo della citazione: le spesi a meta' tra appellanti e appellato.

 

Ossequiandola rispettosamente mi raffermo


Suo devmo

L. Galea

 


 

L.Galea LL.D.

27 Don Rua Str.

Sliema

 

 

Malta 1 febbraio 1933

Caro Mons. DePiro

 

Stamattina il Dr Degiorgio - perito legale nella causa "Curmi vs DePiro" - mi informo' che non gli sara' possibili intervenire alla seduta fissata a giovedi' 9 c.m. che pertanto resta cancellata, e confermo' l'appuntamento per la seduta di giovedi' 16 c.m.

 

Ossequiandola rispettosamente, mi raffermo

 

Suo devmo

 

L.Galea.

 

 

 


 

L.Galea LL.D.

27 Don Rua Str.

Sliema

 

Malta - 23 Maggio 1933

Caro Mons. DePiro,

 

La prossima seduta in "Curmi vs DePiro" si terra' venerdi' 2 giugno p.v. alle 3.30 pm.  Non ne ho informato le Suore dell'Istituto Gesu Nazzareno perche' non so precisamente a chi io debba indirizzarmi.

 

Ossequiandola rispettosamente mi dico

 

Suo devmo

L. Galea

 

 

 


 

Casa di San Giuseppe - Hamrun

22 Agosto 1933

 

 

Eccellenza Reverendissima,

 

Come da lei diretto, ho incontrato Mons. Segretario e relativamente alla mia domanda per l'erezione canonica, a Dio piacendo, delle Suore Missionarie di Gesu Nazzareno, sono stato dal medesimo informato che, perche' la Cong.ne possa dare il suo "fiat", bastera', pel presente, che le si dica un' idea generale di quello che formera` il corpo delle regole che le formeranno e le governeranno.  Ed io conoscendo per esperienza, quanto sia necessario, il "fiat" dell' Autorita' Ecclesiastica, per poter dare alla famiglie delle aspiranti l'opportuna assicurazione e tranquillita` riguardante la stabilita' dell'Opera, e quanto urge il poterlo avere, pur promettendo di presentare tutto il corpo delle regole, appena mi sara possibile, siccome mi trovo gia' al lavoro, per non perdere tempo, sottometto all'Eccza Vra l'accompaqgnante  schema collo sviluppo dei due capi intorno ai quali si e' svolta la relativa corrispondenza da V.E. avuta colla Cogg.ne ed alla quale mi sono adattato in detto sviluppo.

 

Nella speranza che V.E. non incontri ulteriore difficolta' ad ottenere il desiderato stabene della Congregazione per me e per l'opera erigenda

 

Dell'Eccza Vra Revma

Umilissimo Ubbidientissimo Servo

Mons G. DePiro

 

 


 

segreteria

della

sacra gongregazione

dei religiosi

N.1327/32

 

Roma II decembre 1933

 

Eccellenza Rev.ma

 

Pervenne a questa S. Congregazione la Sua, del I corr. mese circa la emissione della professione della Sig.na Vincenza DeGabriele, da preporsi come Superiora Generale al nuovo Istituto delle Suore Missionarie di Gesu' Nazzareno.

 

Considerato che la detta Signorina fin da venti anni assistette e promosse l'opera, come si ricava dalla sua del 7 luglio corr. anno, V. Ecc. puo' ammetterla senz'altro, se lo giudica opprtuno, alla professione perpetua.

 

Con sensi di venerazione mi confermo

 

dell'

Ecc.V. Revma

dev.mo servo

 

(fto.)Vinc. La Puma

Segret

 

A Sua Ecc.Rev.ma

Mons. Arcivescovo di Malta

 


 

Palazzo Arcivescovile

1 dicembre 1933

 

 

Eccellenza Reverendissima,

 

In possesso della sua pregiatissima lettera del 31 Ottobre scorso No 1327/32 pervenuta qui ier l'altro, circa l'erezione canonica dello Istituto diocesano delle Missionarie di Gesu Nazzareno, mi sento nel dovere di ringraziare codesta Sacra Congregazione per il permesso dato, a nome mio e a nome di quelle pie donzelle, alcune della quali aspettano da venti anni questa grazia dal Signore.

 

Della lettura del documento, mi e' sembrato risultare che la sorella che dovra' fungere da Superiora debba, senza Noviziato e Professione temporanea, essere senz'altro ammessa alla professione perpetua.  Rimanendo pero' dubbio su questo punto, ho creduto prudente non pubblicare la comunicazione ricevuta, in attesa di un suo riscontro che mi assicura della correttezza o meno della mia interpretazione.

 

In attesa di tale gentile riscontro, con sensi di rinnovata gratitudine e di altissima stima, ho il piacere di raffermarmi

 

dell'Eccza Vostra Rev.ma

dev.mo in Cristo

+Mauro O.S.B. Arch. Epus. Melit.

 

 

Sue Eccellenza Reverendissima

Mons. Vincenzo la Puma

Segretario della S. Cong. dei Religiosi

ROMA


 

Palazzo ArcivEscovile

Malta

 

30 Agosto 1933

 

Eminenza Reverendissima

 

Mi e' ricentemente risultato che cotesta Sacra Congregazione trova qualche difficolta' a dare il suo beneplacito perche' io possa erigere in questa Diocesi la Congregazione religiosa delle "Suore di Gesu Nazzareno" per la ragione che non e' sodisfatta dell'abito e che vorrebbe prima avere un'idea generale di quanto formera' il corpo delle regole della erigenda societa'.

 

Avendo informato di tutto Monsignor DePiro, egli mi presento' lo schema, che accludo, il quale contiene il desiderato cambiamento nell'abito e i diversi punti della regola con lo sviluppo dei piu' principali degli stessi.  La forma dell'abito e' rimasta quale era, e percio' non giudico necessario mandarne una fotografia.  Si e' abbandonata la molteplicita' di colori, rendendo l'abito tutto nero, meno una fascia di color cremisi, la quale, in verita' a me non piace.

 

Nella mia prima supplica del di' 11 febbraio 1932, io dicevo di aver in animo di erigere questa societa' senza voti pubblici, sulle norme date dal Codice al lib. II tit.XVII.  Pero' adesso preferisco erigerla in forma di una vera Congregazione religiosa con voti pubblici; e in questo senso desidero che venga considerata la mia domanda.

 

In attesa di cortese riscontro, mi inchino al bacio della Sacra Porpora e con sensi di profondo ossequio, mi professo,

dell'Eminenza Vostra Reverendissima

umil.mo ed ubb.mo servitore

+ Mauro O.S.B. Arciv. Vesc. di Malta.

 

A sua Eminenza Reverendissima

Il Sign. Card. Prefetto

della S. Cong. dei Religiosi

ROMA

 

 


 

Causa Eredi Curmi

 

19 Aprile 1932 -      Decreto Prim Aula cancellante le parole "Cosi' detto"

 

2 Maggio 1932  -     Intima Corte d'Appello - domanda per togliere il cancellamento delle parole "Cosi' detto", essendo le dette parole essenzialmente necessarie perche' senza di esse gli attori avrebbero ad ammettere l'esistenza di un ente morale giuridicamente costituito la di cui esistenza non e' stata provata, e che anzi forma uno dei punti principali e pero' contestati della Causa

 

21 Settembre 1932 -Citazione per comparire in Corte d'Appello il di' 17 ottobre 1932.  Re decreto Prim'Aula (19 Aprile 1932) cancellante le parole "Cosi' detto" (inviata all'Avvocato Galea)

 

17-III-33 -                      Presentati in corte cedola Messa Frumentaria, il nostro  Avvocato sugerisce che sia da me conservato.  L'ho messo coi titoli dell'Istituto Gesu' Nazareno.

 


 

Casa di San Giuseppe Hamrun

 

31 maggio 1933

 

Eccellenza Reverendissima,

 

Cortesemente favoritami la lettera della Sacra Cong.ne del Religiosi M1327/32 riguardante l'erezione canonica delle "Missionarie di Gesu Nazzareno" sono a riferirle quanto segue, relativamente ai varii capi:

 

1.  Avvenuta la morte della Signa Giuseppina Curmi, una delle prime domande direttemi da Vra Eccza e' stata questa, richiesta oggi anche dalla Sacra Cong.ne: se cioe', cosi' stando le cose, l'opera potesse tuttora avere il suo proseguimento ?  ed io nel risponderle affermativamente aveva sottomesso all'approvazione di Vra Eccza la nomina della Signa Vincenza Degabriele ad agente superiora: ufficio che la medesima ha coperto e copre lodevolmente fino ad oggi. - Curriculum vitae della Degabriele - Nella trattazione della causa, che sosteniamo contro l'azione degli eredi della Signa Curmi ho avuto l'agio di conoscere dalla testimonianza della Degabriele, il suo primo provvidenziale incontro colla Madre Curmi; ed e' stata tantosimultanea l'adesione che passo' tra le due anime, che e' stato difficile, anzi direi impossibile, decifrare il prima ed il dopo tra l'azione dell'una e dell'altra.  Ora questo e' un fatto di venti anni addietro e siccome oggi la Degabriele non ha che trentaotto anni possiamo desumere che essa dai suoi primi anni veniva dalla Provvidenza destinata per quest'opera nascente - Di piu` quantunque la Curmi mi teneva per suo direttore, gia' prima dell'ammissione delle prime orfanelle, che dovevano formare l'Istituto Gesu Nazareno, e cosi' anche per qualche tempo dopo, pure io allora, siccome non mi portava a Zejtun, non aveva alcuna conoscenza della Degabriele; ma dal 1922, da quando la Curmi, richiedendo di nuovo la mia direzione per l'Istituto Gesu Nazareno, che io non accettai, questa volta, se non pel tramite di Vra Eccza, fin da allora ho avuto continuo contatto colla Degabriele, perche' la Madre Curmi nel venire a trovarmi, ed anche nel recarmi io a Zejtun essa era sempre accompagnata dalla Degabriele e percio' posso dire di conoscere a fondo l'indole sua virtuosa.

 

Aggiungi che la Degabriele essendo stata Superiora della nostra Sezione Infantile qua' a San Giuseppe,  insin dalla sua apertura fino a quasi sei anni dopo, ed essendo essa, al presente, agente Superiora a Zejtun di ambo le opere, cioe' dell'Orfanatrofio e delle Suore Erigende, ho avuto sufficiente agio di apprezzare anche la sua prudenza.  Percio' non esito dal giudicarla atta di stare a capo della nuova congregazione.

 

2.  In quanto l'abito delle erigende Missionarie di Gesu Nazareno trovasi gia descritto nel mio ricorso originale, diretto a Vra Eccza immediatamente dopo il suo assenso all'opera ottenuto anche merce' i buoni uffici del Delegato Apostolico Mgr. Robinson mentre in compagnia di Vra Eccza mi trovavo a Roma; e da Lei gia' indicato alla Sacra Congne dei Religiosi per lettera dell'11 Febbraio 1932 e' il seguente: tunica di lana cremesi oscuro con fascia della stessa stoffa e colore, alla quale verra' raccomandata la corona del Rosario della Beata Vrgine - scapolare di lana bianca e velo simile per dentro casa - cappa e velo di colore azzurro oscuro (blue-black) per fuori di casa - una medaglia d'argento ( o bronzo argentato) coll'effigie di Gesu Nazareno da un lato e con quella della Vergine Assunta dall'altro, raccomandata al collo da un cordoncino del colore della tunica per le coriste, e del colore del velo per le converse - Ottemperando poi al desiderio della Sacra Congne, accludo alla presente una fotografia, che aveva preparato e preso con me a Roma l'anno scorso, allo stesso fine, ma accadde che l'incontro coll'ufficiale della Congne non era cosi' felice, come quello avuto quest'anno.  Oltre a questo rimetto anche a Vra Eccza il piccolo esemplare dell'erigenda suora, che Ella gia da tempo conosce, benchiusi in cassetta e pronto per essere spedito a Roma in pacco postale.

 

3.  In quanto ai pericoli di indole morale e giuridica che possono nascere e dallo scopo speciale di accompagnare nell'apostolato i Missionari di San Paolo, e nell'adattare all'erigenda Congregazione femminile gli statuti gia' approvati pei Missionari; umilmente sottometto che sono stati gia' previsti e meditati da me, ed agli stessi ho gia rimediato entro i limiti del possibile; come l'Eccrz Vra Revma pero' gia' facilmente osservare dalle relazioni che corrono attualmente tra la Casa di San Giuseppe e la Sua Sezione Infantile, maneggiata gia' da nove anni dalle erigende Missionarie: le due case sono totalmente separate; e quantunque la direzione e  l'amministrazione sono le medesime pero' gli affari si trattano unicamente colla superiora e tutte le altre suore sono totalmente sotto la giurisdizione della loro superiora, la quale dal canto suo dipende dalla Superiora Maggiore di Zejtun. -  In quanto poi agli statuti sottometto alla considerazione di Vra Eccza, che intenzionalmente ho accettato dalla Provvidenza il nome di Missionarie di Gesu Nazareno e non gia' di San Paolo per concorrere sempre ad una cauta separazione.  In quanto all'abito, sempre allo stesso fine prudenziale separatista, ho procurato ed insistito, che fosse quello monacale appunto per guadagnare anche in cio' quella distanza che corre tra questo, e quello dei Missionari che e' del tipo clerico - secolare.  Aggiungi che mentre i Missionari non hanno ufficiatura in comune, le missionarie hanno la recita in comune dell'Officio della Beata Vergine - E' poi degno di nota che i nostri statuti non presentano niente di speciale o meglio di originale, perche quantunque mi hanno tenuto preoccupato per il lasso di quattordici anni, pure e' stato tutto un lavoro di copia e di scelta:  San Beneditto entra' colla regola del'Abbate Sant'Ignazio coi suoi esercizi spirituali, San Domenico colla recita del Suo Rosario e Sant'Agostino si trova tutto  seminato negli stessi; per la parte poi amministrattiva e governativa ho seguito anche lo stesso metodo, e dopo tutto trattasi sempre di direttive e disposizioni piu' o meno comuni a tutti.  Cosiche' tra i Missionari di San Paolo e le Missionarie di Gesu Nazareno passano direi, le medesime relazioni che passano tra quelli e tutt'altre congregazioni di suore. - Resta forse ad avvicinare i due corpi l'identita' dell'Autore, ma da questo lato troviamo anche gia' in Domino ben provvisto.  Inquantoche' se Iddio ha seminato in mente mia l'idea dei Missionari, quella della Congregazione femminile l'ha seminata in mente alla Signa Curmi.  E sebbene mi son occupato ab imis della facenda, come Ella ben conosce, e com'era il vivo desiderio della Curmi pure resta sempre che l'opera e' passata a me pel tramite della Madre Curmi ed attraverso il ...... mentale di Vra Eccza Revma.  Aggiungo infatti che, quale alcuno del Prof. Bucceroni di Roma, era piuttosto mal disposto verso l'opera delle suore di vita attiva; ma adesso dopo aver passato la mia vita a cooperare colle stesse, ed esperto della impellente, necessita', di avere al lato, sul campo missionario l'opera della suora per mantenere nel loro alto decoro e dignita' i missionari di fronte all'altro sesso, anch’esso, al pari indigente, ho riformato l'ordine delle mie  idee, e giache' il Signore ha cosi' disposto, vedo buono ed utile,che una congregazione di suore sia disposta ad aiutare, l'apostolato dei nostri futuri missionari. - Quanto poi al prescritto del Can 500 del Codice ho gia' dichiarato Vra Eccza nelle mie note precedenti, ed Ella l'ha gia' riferito alla Sacra Cong.ne nella Sua dell' 11 Luglio 1932 che la buona disposizione della Congregazione femminile verso il nostro apostolato resta sempre controllata dal savio disposto del Codice, infatti categoricamente si e' stata l'espressione "salva sempre la giurisdizione degli Ordinari".

 

4.  In quanto alla cura dell'infanzia d'aiuto e sessi, sara' utile, forse, rilevare il fatto gia' esistente.  Nella Sezione Infantile della Casa Di San Giuseppe sono ricoverati solo maschi, e sono tenuti li fino ai sette anni, eccezionalmente questo periodo viene prolungato, pei casi di lento sviluppo, ma non oltre ai dieci anni.  Nella Casa di Zejtun sono curate le sole femmine, quantunque, come aveva gia' conferito tempo addietro con Vra Eccza, converrebbe in futuro, quando il locale lo permettera' per le debite separazioni, tenere i neonati d'ambo i sessi a Zejtun fino ai tre anni, alla quale eta' i maschi passeranno alla Sezione Infantile della Casa di San Giuseppe a Hamrun.

 

Faccio accompagnare poi la presente da un esemplare stampato delle Regole della Compagnia di San Paolo, con ivi di tutti i Decreti relativi all'erezione canonica e conseguenti approvazioni fino a quello del 5 ottobre 1932, ed inchiusa anche la richiesta citazione della lettera della Sacra Cong.ne dei Religiosi del 4 Febbraio 1921 Prot.6550/20.

 

Chiedo scusa per essermi alquanto dilungato ma siccome la lettera de qua interessava sopra tutto la coscienza, ho considerato doveroso a me di aprirla tutta per tener aperta e pianata la via al Signore.  Intanto con profondo ossequio passo al bacio del Sacro Anello mentre mi raffermo,

 

Dell'Eccza Vra Revmo,

 

Umilissimo Ubb.mo Servo

Mons. G. DePiro.

 

 

 


 

Descrizione degli oggetti di metallo prezioso e delle gioje che al Sign. Paolo Curmi si consegnano dietro domanda analoga da Lui fatta per lettera ufficiale, e con espressa riserva che la presente consegna si fa senza pregiudizio alcuno ai diritti del Istituto Gesu Nazareno al Zejtun.

 

 

Un orologio con mezza cassa d'oro ed una chiave per detto orologio con oro, una lunga collana e arologio d'oro, un nome di Maria degli onorati d'argento dorato, sei forchette mezzane, sette forchette da pranzo, quattro forchette da pranzo, dodici cucchiai, quattro cucchiai mezzane, un cucchiaio da riso, tutti d'argento, un anello d'oro con diamanti a forma alla marchesa, un'anello d'oro a rosetta con brillanti (...) un anello d'oro con brillanti, un anello d'oro con topazio, un paio orecchini di oro a filograno, una spilla con un brillante grande e con ..... dei brillantini a forma di "S" inverso, una spilla d'oro e d'argento con diamnanti a forma di fiore, un paio orecchini d'oro e d'argento con diamanti con bottone a rosetta, due bottone d'oro e d'argento con brillantini, un paio orecchini ed un pendente a croce d'oro e d'argento con diamante (fiaminghe) una spilla d'oro e d'argento con brillanti e brillantini, un paio orecchini d'oro con ucello, una lunga collana con sei fili con perle, una tabacchiera d'argento, una porta moneta d'argento, una spilla d'oro per cravatta con avolio e vetro, un anello d'oro e d'argento con diamanti a (fiaminghe), un anello d'oro e d'argento con cinque diamanti, un anello d'oro con pietra blu, un anello d'oro con brillante, una bottona d'oro con zaffiro, una spilla d'oro per cravatta con amatista, un cerchio ed un globetto d'oro, un vaso d'argento, a cesello con parte dorati, cinque cucchiai mezzane con arzella, otto cucchiarine con arzella, tre cucchiai e tre forchette tutti d'argento, una lunga collana di granspinar ed una croce di Malta con corona d'oro, un paio orecchini d'oro con perle, una spilla d'oro a filograno, un anello d'oro con pietra bianca, un braccialetto d'argento d'orato, un braccialetto d'argento con ciondolo d'orato, una piccola collana con 2 fili di globetti di corallo con molla d'oro, una collana di globetti di corallo con molla, una piccola collana di granate con molla d'oro, quattro globetti d'oro rotti, due braccialetti d'argento, un crocifisso con catena con emblemi d'argento, una spilla d'argento e filograno, un piccolo bracciale d’argento ed un crocifisso d'argento, due piccole monete d'oro di Malta, un'altra d'oro di Giorgio III, e due piccole di Pio IX, cinquantacinque (55) monete d'argento e diverse monete di rame, un inguantiera d'argento antica di Malta, (Che le defunta Sgn Curmi dichiaro` ai consegnanti o meglio alla Signorina Degabriele, di aver essa defunta accomodato colla propria sorella Signa Pia, relattivamente alla proprieta' di detta guantiera, una caffettiera d'argento, una zucchierera d'argento, sette cucchiarine d'argento, una spilla d'oro con smalto, una piccola zucchierera d'argento, tre cucchiai, due forchette e due cucchiarine d'argento, due braccialetti d'oro a filograno con topazio e turchine, una corona per testa di una statuetta della Vergine (mancante) , una spilla, un piaio orecchini, ed un anello d'oro con pietre, un pezzo vavolto lavorato per spilla,  un piaio orecchini a bottone d'oro a filigrano, una dei quali rotta un anello d’oro e d'argento rotto con diamantini, tre pezzi d'oro e tre anelli d'argento, una casettina di smalto incastrata in rame, una tabacchiera di cartapesta, una scatola rotonda con miniatura, contenente 7 globetti di madreperla, un reliquario di vero legno, una miniatura sopra il vetro, un candeliere d'argento con tre bocchini e con para lume ad (aglio) un piccolo boccale di majolica.

Paul A Curmi

Una medaglia di rame dorato di Leone XIII, un piccolo astuccio di madreperla, una lunga collana d'oro, che i receventi si riservano di mostrare alle sorelle della defunta perche' possano identificarne la proprieta'  ...... le consegnanti Sign Degabriele e Caruana dichiarano che o questa stessa catena o quella sopra menzionata e di proprieta' dell'Istituto.

 

Paul A Curmi

Av. G.Grech

L.Galea avv.

23.2.32

Vera copia dell’ originale lasciato a Mons. Giuseppe de Piro.


 

Senglea

11 Giugno

 

Caro Mons.

 

Ecco  un.. dell'appello, che le ho promesso soggetto sempre a delle modificazioni che V.S. potra' fare, beninteso pero che sempre sara fatto a Roma di S.E.

 

Inoltre le sottometto alcuni nomi di ditte localmente rapresentate che volendo potiamo largamente contribuire essendo ricconi ..

 

J.Bonello

 

 

Asiatic Petrolium Co.

Cootes.

St.Paul’s Petrolium Co.

Compagnia di Navigazioni

Eastern telegraph Co.

Simonds.

MC. Even

Sun Insurance Co.

Banche Localmente rapresentate

“Johnny Walker”

L. Brothers

Gas Company

Nestle’s Milk

ecc. ecc. ecc.

Valletta

June 1936

 

Sir,

His Excellency, Lady Congreve, while patronizing the very deserving fund which is to be raised on account of the erection of the new G.N.Institute for orphan girls wish that you will be good enough as to use your good service and strong recommendations towards Messrs. --------------------- With a view to solicet their financial help on behalf of the affor said proposed building accomplished with the help of God and through the generosity of the contributors, whose names shall be engraved in a special tablet - this deserving enterprise, the much needy little orphans in their daily silent prayers to the Almighty shall never forget their benefactors through whose kindness a suitable home has been provided.  In expressing therefore our anticipated thanks we hope that this appeal shall meet the approval of your worthy directors.


 

Copia ufficiale di un Protesto per intimarsene:-

Mons. Don Giuseppe DePiro.

------------------------

 

Nella Prim'Aula della Corte Civile di S.M.

 

Sacerdote Don Nazzareno, Maria Clementina e MAria Pia, germani Curmi e Paolo e Alfredo germani Curmi.

-vs-

Mosignor Decano Giuseppe DePiro Navarra a nome proprio e quale direttore dello Istituto "San Giuseppe" del Hamrun, Angiolina Caruana e Giuseppe Cassar, e Vincenza Degabriele.

 

Protesto dei detti Curmi.

 

Espongono riverentemente:-

 

Che essi sono venuti in cognizione che l'Intimato Cassar e' incaricato dagli altri intimati o da uno di loro a stampare delle effigi rappresentanti la defunta Maria Giuseppina Curmi, rispettiva sorella e zia degli esponenti, coll'abito da suora;


Che in vita sua la detta defunta Maria Gisueppina non ha mai indossato il detto abito e molto meno si e' mostrata in pubblico vestita da suora, come non era mai stata;

 

Che l'esecuzione del detto incarico dato all'intimato Cassar e la conseguente distribuzione delle dette immagini potrebbero mettere in ridicolo la memoria della dette defunta, congiunta degli esponenti.

 

I quali, pertanto, deducendo il permesso informale notizia degli intimati si protestano formalmente contro i medesimi, e nell'interpellarli a smettere qualunque idea dell'esecuzione della stampa, e della distribuzione di tali immagini, li mettono in dolo, mora e colpa per tutti i fini ed effetti di legge.

 

(fto) Avv. G. Grech

  "   Avv. Gius. Curmi

 

Il diciasette febbraio 1932

Presentato dal Protesta Alfredo Curmi senza doc.

(fto) O. Calleja Mangion

D/Regre.

 


 

Scritti di Mons. G. DePiro - Sc. No. 4

 

N.B.

Questi quinterni facevano parte d'un grosso quaderno, rimasto nella maggior parte bianco ed avente i primi quinterni (contrassegnati Sc. No. 5) annotati anch'essi.  Questi quinterni sono stati ridotti in questa forma per maggior comodita' di catalogazione e referenza.

 

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Piccola Casa di San Paolo

 

Contratto cogli eredi del fu Sign. Cuschieri riguardante donazione striscia Clausura Sant'Agatha.

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8 ottobre 1932 - Ho parlato col Notaro Emm. Agius e siamo rimasti che  egli deve sollicitare il Maggiore Sign. Giuseppe per ottenere la procura dagli altri (due sorelle ed un maschio e la Sigra del Dr Vella).  Intanto Don Giuseppe deve sollecitare prima le sorelle ed il fratello che abitano in Sda S. Ursola Valletta, per recarsi dal notare in Valletta, indi scriveremo allo stesso effetto al Dr. Vella.

 

11.X.32 ho sollicitato l'Avvocato Stilon

 

12.X.32 ho scritto al Dr Vella per sollecitare la procura

 

11.X.32 Don Giuseppe e' stato dalle sorelle Cuschieri per sollecitare la firma della procura

 

14.X.32 E' venuta a S. Giuseppe il Sign. Antonio Cuschieri dicendo che son pronti a fare la procura

 

18.X.32 Ho incontrato Stilon e mi disse che tutto era pronto e che non mancava che fissare la data del contratto

 

25.X.32  D. Giuseppe e' stato dal Notaro Agius e gli disse che la procura purche egli sapeva non era ancora fatta

 

25.X.32 Ho scritto all'Avv. Stilon chiedendogli con premura se egli aveva gia pensato per la procura

 

27.X.32 L'Avvocato risponde che il Notaio doveva fare tutto pero'  immediatamente gli ho scritto per fare premura siccome la legge e' gia' letta la prima volta

 

28.X.32 E' stato dal Notaio D. Giuseppe.  Ha trovato che non aveva fatto niente e percio' lo sollecito`  parecchio; intanto tornera' da lui  fra breve.

 

3.XII.32 Contratti d'acquisto. Not Emmanuele Agius

 

21 Nov. 1932

 

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Istituto Gesu Nazareno

 

Causa cogli eredi della fu Signa Giuseppina Curmi riguardante proprieta' dell'Istituto

 

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13 Ottobre 1932  Ha avuto luogo un incontro dall'Avvoc. Louis Galea presente anche l'Avv. Caruana, Mons G. DePiro e la Signorine V. Degabriele ed Ang. Caruana - Si e' discussa tutta la tesi chel'Istituto e` dell’Istituto e che tutto quello che la Signa. Curmi  possedeva presso  di se, essendo dentro l'Istituto essere anche dell'Istituto - Concludemmo  non esservi difficolta i quanto alla proprieta' del fabbricato ed al danaro esistente presso La Signa. Curmi alla sua morte, mentre non cosi' in quanto alle sue gioie trovate presso di se alla sua morte.

 

17.X.37   Stante l’assenza di D.Nazzareno non si diede alcun passo.  L’Avv. Galea si protesto` della lungagine.  Il Presidente la fisso` per lunedi` 31 Ott 32 e se D. Nazzareno non si trovera` a Malta si faccia rappresentare da curatori, senza ulterior indugio.

 

31.X.32   Causa differita al 14 Nov 32.

 

28.XI. 32   Sentenza d’Appello confermante l’ordine di cancellare dall’occhio della causa le parole “cosi detto”.

 

19.7.33   In un accesso locale mi vennero consegnati  i  denari trovati nella camera della Signa. Curmi nell’ammonto di £400 per essere depositati nell’Savings Bank del Governo.

                                                       8.10.1

                                                       5.  2.2  3/4

                                                £ 413.12.3  3/4

 

30.VIII.33  Ho avuto un incontro coi nostri avvocati Galea Caruana sull’accomodamento proposto dall’ avv Grech e siam rimasti che i nostri Avvocati devono domandare in iscritto le condizioni.

 

 

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Piccola Casa San Paolo

 

Contratto di acqisto del luogo di casa vicino croce Sant’Agata dal potere degli eredi dell’Arciprete Fco. Sav. Vassallo.

 

11.X.32  ho sollecitato l’avv. A.Stilon.

- Conoscere quanto pagavano e quando l’ultimo pagamento degli attuali enfiteueti per pagare l’ammonto agli eredi. 

- I numeri 4,15, e 16 sebbene divisi fra i diversi confiteuti formano un solo stabile perche sono uniti per mezzo del cortile interno ed hanno una cisterna in comune.

 

L’ultimo pagamento risulta dal libro ricevi di esser stato fatto fino all’Agosto 1927. Ed e` un complesso di scudi cinque (5) all’anno.  Percio` fino all’Agosto 1932 devono ancora scudi venticinque (25).  Pero` siccome il /27 e` stato da noi incassato allora fino all’Agosto 1933 dobbiamo ai proprietari del fondo Sc35.

 

4.XII.32  Ho scritto all’avvocato domandandogli lo stato della pendenza.

 

Gli attuali confiteuti del fondo sono N.4 Caterina Schembri e fratello e Carmela Zammit - ed al N. 15 e 16 Teres. Vella e gli eredi di Paolo e Maria Sammut.

 

5.II.33   Sono stato dal Not. Catania e siccome le carte non sono state rinvenute si decise di riaquistare il rapporto del perito Vassallo, e la lista dei padroni da D.GioCarlo.

 

4.4.33  Incontro alla C.S.G. coll’avvocato Stilon.  Deve preparare minuta procura vendita utile domicilio a nome di Don GioCarlo Muscat.

 

14.7.33   Incontro alla C.S.G. al Avvocato e col notaro Agius - il Notaro deve preparare la minuta.

 

 

Casa di San Giuseppe ed Istituto Gesu` Nazzareno.

Legato Giovanni Tabone cedola di Assicurazione di vita No.25968 in data 19 luglio 1886

 

31 Ottobre 1932  Ho incaricato l’avvocato Galea di indagare il quidagendum :-  intanto gli ho fatto sapere la data del testamento ed il No. e data della cedola e copia del ricevo lasciatami dal Sig Bugeja c/o H.Vassallo di 8 Piazza Regina Valletta.

 

8 Nov 1932  Ho ricevuto dall’avvocato L.Galea dicendomi che il defunto Giovanni Tabone mediante testamento in atti Ed.Calleja Schembri dell 20 maggio 1931 revoco tutt’altre sue disposizioni testamentarie senza fare accenno ad Istituti.

Oratorio Birchircara

 

Aquisto della striscia attigua alla Chiesa in  “...” dal potere della Signa dell’Avvocato Nicola Buttigieg.

Avv.Galea

 

31.X.32  Mi sono affiatato oggi coll’Avvocat Louis Galea e devo inviargli le date dei relativi contratti di provenienza.

 

12.XI 32 - Ho scritto all’Avvocato L.Galea dandogli le date dei relativi atti concernenti la provenienza .

 

1.  Contratto enfiteusi Sigr. Paolo Farrugia e suo figlio Carmelo col Procuratore della messa Pierina,, Colleggiata di B’cara - in Atti Calcedonio Gatt 19 Sett 1909.

 

2.   Contratto subenfiteusi.  Tra Not. M.L.Casolani con Paolo Farrugia e suo figlio Carmelo. - Atti Salv Borg Olivier del 26 Feb. 1910

 

3.   Rilassazione di subenfiteusi.  Tra Farrugia e Casolani.  Atti Calcedonio Gatt. 9 Aprile 1910

 

4.   Concessione e trasferimento  Atti Ed.Calleja Schembri del 13 Lugli 1912.

 

5.   Donazione Notaro Casolani con Mons. G.DePiro quale Superiore Compagnia di San Paolo

 

6.   Divisione tra eredi di Paolo Farrugia  Atti Not. Ganado del 18 Nov e Dic 1928.

 

21.XII. 32  Ho incontrato Avv. Buttigieg.  Mi disse che sua moglie e` contraria alla vendita. - Ho incontrato l’Avv. Louis e sono rimasto che con Buttigieg deve fissare il prezzo della striscia e suggerirgli una permuta.

 

22.II.33   Ho scritto all’Avvocato significandoli dove eravamo, avendomi richiesto.

 

3.  4. 33  L’Avv Galea mi disse che e` pronto di permutare con un fondo urbano o rustico che gli rende £5.

 

3.IX.33   Ho scritto all’Avv. Buttigieg significandogli che tengo una proposta ed appena sara` concretata glielo faro` sapere.

 

Casa di San Giuseppe Gozo.

Contratto di enfiteusi col Governo per spalto parte del fosso e casa

Avv.Galea

7.XI.32  Stando al Gozo ho avvicinato un’ altra volta Carmenu.  Pel presente non e` disposta a cederci lo spalto ma appena decidera’ di fare questo ci avvisera`. - Intanto posso continuare le pratica pel contratto obbligandomi di lasciare Carmenu fino o tanto che non decidera` di lasciare e cedere lo spalto.

 

16.XI.32  Sono stato al tesoro ed il tesoriere mi assicuro` di darmi in gabbella lo spalto richiesto.  Io anche gli ho assicurato di trattare in armonia Carmenu e di aspettarlo fino al tempo che egli credera` prorio per la cessione ossia di non allontanarlo dal luogo se son di intesa col lui (Carmenu)

 

28.III.33  Dal Governo ho ottenuto la condizione dello spalto ma Carmenu ha rinunziato di venire ad accomodamenti con noi.  Pro bono pacis ho scitto al Vescovo dicendogli che siamo pronti di lasciar Carmenu perche dopo lui entriamo noi cioe` l’Istituto.

 

 

Casa di San Giuseppe - Hamrun

Permuta del Mezzanino di Antonia Vedova di Giovanni Gauci

Avv.Galea

 

6.XII.32  Ho pagato al Mro Giovanni Mifsud il conto della muratura del mezzanino da permutarmi, per poter aquistare la propieta` di Antonia Gauci annessa all’Istituto nell’ammonto di £196. -Ho pagato l’imbianchino ed il falegname.

 

8.III.33  Deve farsi contratto ... parziale di enfiteuti a favore di R. Cassar Torregiani padron diretto.

 

8.III.33  L’avv. deve rinnovare procura dall’estero.

 

12.VII.33  L’avvocato ha ricevuto le procure e gli ha mandato £24.6.2 per costituire rendita di canone e poter fare fra giorni il contratto.

 

Contratto  ... in Atti Giovanni Azzopardi 28 luglio 1933

 


 

Casa di San Giuseppe - Sezione Infantile

Sistemazione per incominciare la fabrica.

 

21.XII.32  Recateci io ed il perito per sistemare l’affare del drenaggio troviamo tutto cambiato stante il nuovo piano regolatore.  Ed in mezzo alla clausura “tal-Psiepes” sta per passare una strada.  Siamo percio` rimasti col progetto di far permuta col governo tra la Clausura ‘tal-Psieper’  ed un altra dietro alla C.S.G. sulla strada della ferrovia.  Aspettiamo pianta dal Governo.

 

- Il Perito e Mro. Gian devono recarsi sul posto.

- 9.II.33  devo invitare i ministri Borg Olovier ed Adami ed il Perito.

 

 Permuta col Governo

Del Campo “tal-Psiepes

 

3.4.33  Incontro coll’Avv. Galea ed il Perito Caruana Cachia. Deciso che l’Avvocato deve ottenere informazioni riguardanti terreni adiacenti alla clausura da permutarsi col Governo.

 

- Ed il Perito deve avvicinare il perito di Governo in riguardo alla procedura dell’Atto di permuta.

Casa di San Giuseppe ed Istituto Fra Diego

 

Supplica di Giuseppe Psaila ed altri. - per avere due terzi del legato lasciato ai detti istituti ed Ist. Cini.  Avv. Galea

 

27.I.33  Incontro a Sur Fons che sta per consegnarla all’Avvocato Louis Galea.

 

9.II.33  Ho scritto al Sur Fons per incontrarci da lui e decidere sul da fare. 

 

15.II.33  Io e Sur Alfonso ci siamo incontrati ed abbiamo firmato una risposta negativa; redatta dopo lungo studia dall’Avvocato Louis Galea e consegnata alla Curia.

 

3.4.33  L’avvocato Galea mi dice che e` quasi pronto colla relazione riguardante il “quid” del terzo dell’aspettante a C.S.G.  - Fra Diego e Cini.

 


 

Casa di San Giuseppe

Clausura “ta’ Ghar Hanzir” C.Curmi

Avv. Galea

 

Lasciata alla Casa di San Giuseppe dal fu Gio Andrea Psaila Pesatore (morto nel 1923).  Per testamento ricevuto al 17 marzo 1932 dal notaio Paolo Carbonaro “all’obbligo al Direttore Pro tempore dell’Istituto di celebrare o far celebrare il 19 marzo di ogni anno in perpetuo nella Cappella dell’Istituto e nell’altare dedicato al glorioso transito di San Giuseppe una messa letta in suffragio dell’anima del testatore e secondo la sua pia intenzione.”

 

29  L’avvocato Galea deve scrivere per l’esenzione.

 

3.4.33  L’Avvocato deve invece procedere per la domanda della vendita.

“Lascito Marianna Bonnici”

Istituto San Francesco di Paola B’Kara

Casa in Sda Concezzione 25A, Cospicua. No. Avv.Galea

 

Domandata esenzione di vendita venne dal Governo suggerita la domanda di proroga per vendita.

 

8.III.33   L’avv. si incariga per la procedura della vendita:

- trovare sensale ed avere permesso Curia.

 

8.III.33  Informare l’Avv. se vi siano pesi e canone sulla Casa e quanto e` l’affitto.

 

- raccomandare alla Curia di consegnare la perizia ed uno che possa sollecitare l’affare.

 

8.III.33  Consegnata all’Avv. copia del testamento di Marianna Bonnici, in atti di Angelo Cachia del 18 agosto 1925.

 

3.4.33  L’Avvocato deve preparare la domanda per la vendita.

Istituto San Francesco di Paula

Casa in Strada San Rocco N.130 131

 

14 Marzo 1992           L’Avv. domanda esenzione ma stante il Governo Provisorio, il 24 marzo 1932 ho promesso di raccomandare l’esenzione all governo successivo.

 

8. III. 33          L’Avvocato deve procedere per l’atto del Governo di esenzione di vendita.

 

 

Istituto Fra Diego

Incassare legato di £40 Natale Azzopardi

 

Avv. Galea

 

8. III. 30          Incaricato Avv. Galea per cercare da chi ed incassare la tangente dovuta a Fra Diego.

 

 

Casa di San Giuseppe

Aquisto dal Marchese Scicluna di un piccolo spazio nel vicolo della Cantonata

 

3. IV. 33          Sono rimasto coll’Avv. Galea che io debba affiatarmi in proposito coll’Avv. Carlo Mallia.

 

 

Sant’Agata

Contratto di donazione del passaggio per il campo di Sant Agata

fin ora tenuto da Gio Maria Attard.

 

 

4. 4. 33            L’Avvocato deve avvicinare Gio. Maria Attard ed il perito Vassallo per stimare il passaggio. No 57 Sda Hal Bajjada e rapportare su confini , ecc.

 

 

Sant Agata

Contratto donazione di Mons. De Piro alla Compagnia di San Paolo

4. 4. 33            Spedire all’Avvocato Stilon data di tutti i contratti d’acquisto dei terreni attigui a Sant’ Agata.


 

Eccellenza Reverendissima,

 

                        Il Canco Decano Giuseppe DePiro, prostrato all’bacio del Sacro Anello, umilmente espone : che egli trovasi alla direzione degli Istituti Gesu Nazzareno di Zeitun e San Francesco di Paula di Birchircara, del Laboratorio Sacro Cuore di Gesu di Valletta, e della Sezione  Infantile della Casa di San Giuseppe a Hamrun; tutte Case indipendenti l’una dall’altra, ma che tutte mirano a porgere una mano paterna ora all’infanzia di ambo i sessi, ora a ragazze povere ed orfane, ed ora a ragazze disoccupate; e si prevede che in futuro potra essere estesa l’opera a favore di povere vedove e di poveri vecchi, in modo pero ausiliare per quanto possibile dell’opera principale surriferita;

                        Che in detta Casa di Beneficenza al presente l’Ore e` coadiuvato da Signore e Signorine che si danno al bene di queste opere con tutta generosita ed abnegazione;

                        Che pero estendosi in dimensione tali opere e dovendo provvedere alla loro stabilita si sente impellente il bisogno di aver le stesse provedute e corredate da un personale costituito in un corpo ben organizzato;

                        Che all’Istituto Gesu Nazzareno di Zeitun, aperto dalla generosita della Signa Giuseppina Curmi, l’Oratore a gia da tempo ravvisato nelle Signe coadiutrici con a capo la Curmi il nucleo della divina provvidenza destinato a dar principio alla detta istituzione, tanto che insin dal 30 luglio 1925 ha considerato opportuno in Domino a far loro firmare l’accompagnante dichiarazione, e che ripristinata la sezzione infantile della Casa di San Giuseppe, assunse due delle firmatarie pel maneggio interno della stessa;

                        Che l’Oratore quantumque ravvisa insin da ora la forza e l’importanza che verra` ad acquistare questa Istituzione, pure pel presente, non osa domandare l’erezione a cui accenna il Can. 492 del Codice di D.C.; ma umilmente domanda a Vra Eccza a voler benignarsi di erigere le Signorine firmatarie di detta dichiarazione in “sodalizio” a norma del Can. 707;

                        Che detto sodalizio verra` conosciuto dal nome di “Missionarie di Gesu Nazzareno”; che per statuto proprio in quanto e per quanto sono loro adattabili avranno le Regole della Compagnia di San Paolo gia` da Vra Eccza. Revma. approvate con Vento. Decreto del 18 marzo 1924; che per abito le consodali porteranno una tunica di lana cremesi oscura con fascia della stessa stoffa e colore alla quale verra` raccomandata la corona del Rosario della B.V. uno scapolare e velo di lana bianca per dentro casa e velo e cappa di lana di colore ozzurre oscuro per fuori di casa; una medaglia d’argento coll’effigie di Gesu Nazzareno da un lato e con quella della Vergina Assunta dall’altro, raccomandata al collo da un cordoncino del colore della tunica per le coriste e del colore del velo per le converse;

                         Che le difficolta che potranno in principio insorgere nell’applicazione di dette regole al Sodalizio e nella conseguente formazione di uno Statuto proprio verranno sciolte  e decise in Domino, dall’Oratore, coll’approvazione dell’Ordinario.

 

Che della grazia ecc.

 

Canco Dec. G. DePiro.

 

 


 

Auctor - Fu la defunta Signa M. Giuseppina Curmi, pia donzella appartenente ad una famiglia molto religiosa, la quale per essere aiutata nel maneggio di un orfanatrofio femminile, da lei medesima iniziato, raccolse intorno a se le prime sei, non meno pie donzelle.  Pero` vedendo la Curmi crescere l’opera ed esperimentando il bisogno di un aiuto, di suo proprio parere, e col consenso dell’Ordinario (mio), scelse, dieci anni or sono, per suo collaboratore sotto il nome di Direttore, Monsignor Giuseppe DePiro Canco. Decano della (mia) [1] Chiesa Cattedrale (prete di esemplare pieta’ e ...)

 

Qua causa.  ... La Signorina Curmi come ... per ottemperare  ad una sua inspirazione di dover dare inizio ad una congregazione di Suore Nazarene. - Mgr. DePiro per ... (da parte sua, e non tanto quanto) dal bisogno di essere coadiuvato da dette Suore in altre opere, che col consenso dell’Ordinario (...) sotto la sua direzione, e di un altra che viene progettata a favore delle ragazze uscenti dai varii conservatori della Diocesi; e di avere delle religiose che possono accompagnare I suoi missionari di San Paolo, onde (in quali cosi saranno allontanate i medesimi, particolarmente nei paesi di missione dall’affiatamento di femmine, non viventi sotto disciplina dove e quando l’opera della donna sara` necessariamente richiesta.  Scopo poi diretto, particolare, oltre a quello comune a tutte le Congregazioni pie, qual’e` la propria santificazione, l’erigenda associazione avra’ anche quello di venire in aiuto del prossimo, per amor di Dio, in qualsiasi parte del mondo, coll’aprire ed aver cura di case di beneficenza, principalmente ed in primo luogo per l’infanzia di ambo i sessi, ed indi estendere la propria azione a favore delle vedove e dei vecchi, sempre pero`, per quanto possibile, in modo ausiliare e subordinato all’opera principale “pro infanzia”. 

 

Titulus  . “Istituto Missionario di Gesu Nazzareno” La Signa Curmi ... Suore Nazzarene” - Mgr. DePiro propose che di natura sua, l’erigenda pia unione dovesse essere missionaria; e cosi di comune consenso venne fuori il nome di Missionarie di Gesu Nazzareno.”

 

Forma, color, materia, habitus. V. Lettera di Mgr. Vescovo dell’ 11 Feb 1932.  Inquanto all’abito delle novizie e delle professe nulla e’ stato ancora stabbilito ma naturalmente col consenso ed approvazione dell’Ordinario verra` seguita la norma, “mutatis mutandis, traciata nelle regole, gia approvate dal Vescovo di Malta con decreto del 18 marzo 1924, per missionarii maschi, senza trasandare cio` che vien osservato in simili Congregazioni religiose femminili.

 

Quot et quoniam opera assumptura - Al presente l’Opera delle Missionarie di Gesu Nazzareno tiene a Malta un orfanatrofio femminile a Zeitun, iniziato dalla Curmi ove vengono ricoverate ragazze ed anche creature neonate, specialmente, quando trattasi di riparare (tutelare) l’onore del prossimo; inoltre e` anche santamente occupata nella sezione infantile della grande orfanatrofio maschile conosciuto sotto l’nome di Casa di San Giuseppe, Ist. Canco Bonnici, diretto dal detto Mgr. DePiro, ove vengono a dette missionarie affidate fanciulle sotto i sette anni, e quando capita e per lo stesso motivo surriferito, anche neonati nelle missioni poi verranno occupati in opere consimili.

 

Quibus opibus .  1.  I mezzi di guadagno sono vari come guadagni dal proprio lavoro 2. Le doti delle congregate messe a frutto 3. Contribuzioni private e raccolte  4. I frutti di capitale formale mediante economia saggia.  5. Lasciti per testamenti,  ecc.

 

An simile.  In diocesi vi sono paracchie altre congregazioni di Suore occupate nell’istruzzione, in ospedali ed in altri scopi di beneficenza ma nessuna di esse si cura ex professo di giorno e di notte di creature neonate.  (Vi sono le Suore Orsoline che prendano cura di infanti  anche di notte .. per proprio istituto, cio solo ...)

 


 

DOM MAURUS CARUANA

ORDINIS S.BENEDICTI

DEI ET APOSTOSICAE SEDIS GRATIA

ARCHIEPISCOPUS EPISCOPUS MELITENSIS

FIDEM SANCTE SEDI IMMEDIATE SUBIECTUS*

 

Non sine animi gratu sensu opportunitatem Nobis a Divina Providenzia oblatam excipiamus erigendi in hac Nostra Diocesi, hoc ipso anno qui quinquagesismus est ex quo benedictionem Famiglia ingressi summus, novam Religiosarum Congregazionem cui nomen esset “Congregatio Sororum Missionariariarum a Jesu Nazareno”.  Cuius Congregationis finis specialis erit curam gerere infantium derelictorum,   non autem in cunabulis vagientium puerularum in asilis colegiis et similibus, viduarum et senum invalidorum in domibus ad hoc institutis infirmorum in nosoeomiis; praecipue collaborando suo pauperibus et in partibus Missionum, in quibus adhibitis necessariis cautelis, poerae Missionariorum, in primis S. Pauli assistent.  Quare habito iam plurium annorum experimento, consulta S. Congregatione negotiis religiosorum sodalium praeposita, iuxta praescriptum canonis 492, eiusque consensu habito per litteras diei 31 Octobris 1933, praedictam Congregationem Sororum Missionariarum a Jesu Nazareno, vi praesentis Decreti canonice erigimus et ut canonice erectam declaramus tamquam Congregationem religiosam iuris  diocesani  eiusque alumnis appositas Constitutiones a Nobis iam approvatas per decretum diei 12 Martii 1934, tradimus, in Domino Nostantes ut vota et constitutiones summa pietate ac fide servando, in viam perfectionis percurrendam, Dei adiuvante gratia, iugites incumbant

 

Datum Melitae, ex Aedibus  Episcopalibus die 4 Aprilis 1934

 

+Maurus O.S.B. Arch. E.pus Melit.

 

Can. P.Buttigieg

Cancellarius

 

A.A.M, Atti Civili,1934,

Pag n. 56


 

N.1327/32

EX SECRETARIA

SACRAE CONGRECATIONIS

DE RELIGIOSIS

Romae die 31 octobris 1933

 

                        Rev.mo ac Exc.me Domine

 

                        Haec S. Congregatio de Religiiosis diligenter prpendit, in Congressu dier 28 octobris 1933, quae Exc. Tua in pluribus litteris exponebat de canonica erectione novi Instituti Dioecesani, cui titulus “Sorores Missionariae a Jesu Nazareno”, cuiusque finis specialis erit: curam gerere infantium derelictorum, servatis praescriptis Constitutionum, ad hoc ut quam citius in religione catholica instituantur, non autem in cunabutlis vagientium; sororum opera incumhet etiam curae puerularum, usque dum opus fuerit, in asylis, collegiis et similibus; curae viduarum et senum invalidorum in domibus ad hoc institutis; infirmorum in nosocomiis; praecipue adlaborando pro pauperibus et in partibus Missionum, in quibus, adhibitis cautelis in iisdem Constitutionibus statutis, operae Missionariorum, in primis S. Pauli, assistent.

 

                        Pergratum itaque mihi est Exc. Tuae significare ex parte huius S.Congregationis nihil obstare, quominus, juxta Can. 492 C.J.C et juxta formam in praefatis litteris propositam, praesertim quoad titulum, habitum et finem specialem Instituti, eadem Exc. Tua ad canonicam erectionem Instituti juris dioecesani deveniat.

 

                        Hisce autem litteris benigne conceditur facultas, ad duodecim annos valitura, quatenus E.T. valeat dispensare super defectu temporis professionis et aetatis, jure requisiti, ut sodalis ad munus Moderatricis Generalis et ceterae sorores ad diversa munera designentur.

 

                        Quoad religiosam professionem primarum sodalium attinet, soror, quae fungendo muneri Moderatricis Gen. aptior videatur, professionem perpetuam, ante ceteras, emittat in manibus Exc, T. vel sacerdotis a Te delegati, adhibita convenienti formula; ceterae vero sorores, quae, peracto novitiatu, per triennium saltem in votis permanserunt, emittant in manibus Moderatricis Gen. perpetuam professionem, vel, judicio Exc. Tuae, renovationem professionis, si opus fuerit ut aptius disponantur, servatis insuper jure communi et Constitutionibus.

 

                        Curet insuper Exc.T. ut servatis praescriptionibus Codicis J.C. ac prae oculis habito speciali fine Instituti, aptae edantur Constitutiones, quibus eiusdem vita ac regularis disciplina servari queat.

 

                        Decreto erectionis dein edito ad normam Instructionis S.C., sub die 30 novembris 1922, Exc. Tua ad hanc S.Congregationem exemplar transmittere non dedignetur.

 

                        Cuncta fausta a Domino adprecor et permaneo Eidem Exc. Tuae Rev.mae

 

add.mus servus

Vinc. La Puma Secr.

 

Rev.mo. ac Exc.mo

Ordinario Meliten.

 


 

Parish Priest’s Office

Saint Dominic’s Priory

Valletta

Maria Josepha Curmi

 

Dic 17 Octobris 1864

 

 

Ego Pr. Fr. Philippus Dominicus Sammut V.P. baptizavi infantem natam heri ex Penillustrissimo Domino Doctore L.L. Paolo Curmi et Domina Francisca Azopardi Coniugibus cui impositum fuit nomen Maria Josepha, Theresia, Dominica.  Patrini fuerunt Dominicus Michael Portelli filius quondam Illmi. Dni. Equit. Augustini et Domina Clementina Ceci vidua Illmi. Dna. Magis Salvatoris.

 

APSMPSV, Battesimi

1863 - 1867, F.159.

 

 

Twieldet fis 16 t’Ottubru 1864.

 

 

 


 

Curia Episcopalis

Meliten

 

 

Die 1 septembris 1930

 

 

Dom Maurus Caruana OSB Archiep. Episcopus Melitae in Directorem atque Administratorem Instituti a Jesu Nazareno Pagi Zeitun confirmavit, ad suum beneplacitum, Illmum. ac Revmum. Dnum. Cancum Decanum Caprem Josephum e Marchionibus DePiro, prot. Aplicum, cum facultatibus necessariis et opportunis

Ita est.

(S) Can P. Buttigieg

Cancellarius.

Concordat cum originali

Datum in Curia Epali. Melitensi,

die 17 Septemb. 1930

Can P.Buttigieg

Cancellarius

 


 

Documents from Curia

 

 

N.39/23

 

Beatissime Pater,

 

Superiori Sac. Instituti v. "di Gesu' Nazzareno" ad pedes S. V. humillime provoluta, implorat facultatem, qua in Oratorio praedicte Domus l.v. Casal Zeitun Dioces. Meliten. benedictio Candelarum in festo Purificationis B. M. V., et Cinerum die prima Quadrogesimae, necnon sacrae functiones Dominicae Palmarum et Maioris Hebdomadae peragi queant iuxta Memoriale Rituum Benedicti Papae XIII.

Et Deus, etc.

 

Meliten.

 

Sacra Rituum Congregatio, utendo facultatibus sibi specialiter a Sanctissimo Domino Nostro Pio Papa XI tributis, preces remisit prudenti arbitrio Rmi Ordinarii Meliten.; ut, nomine et auctoritate Sanctae Sedis permittat ad proximum quiquennium sacras suprascriptas Funtiones in supradicto Oratorio

 

peragi iuxta Memoriale Rituum sa. me. BENEDICTI Papae XIII iussu editum anno 1725 pro Ecclesis minoribus; dummodo tamen certo constet in dicto Oratorio decori ac reverentiae sacrorum Mysteriorum satis esse consultum.

 

Contraris quibuscumque non obstantibus.  Die 23a Februarii 1923.

 

+ A. Card. Vico Epi. (signiture) Praef.

 

Alexander Verde Secretarius

Auctoritate Nobis commessa vigore proximi  Rescripti, permettimus ad proximum quinquennium Sacras postulatas functiones in memorato Orotatorio peragi ad tramites cuiusdem, Riscripti.

 

Datum Melitae dei 19 Aprilis 1928

+ Maurus O.S.B. Arch. Epus. Melitae.

Del. Aplicus.

 


 

Nella Curia Vescovile

Malta.

 

480/28

 

                        Eccellenza Reverendissima,

 

Il Canco. Decano Mgr. Giuseppe De Piro quale Direttore dell'Istituto San Francesco di Paola, iniziato 7 ottobre 1921, a Birchircara, e tuttora funzionante, per l' opera generosa della Signorina Giuseppa Psaila, coadiuvata da sua sorella Giorgia Brincat ossequiosamente espone:

 

Che l'Istituto ha per scopo il ricovero e l'educazione di ragazze povere ed orfane, e che attualmente accoglie ventiuna;

 

Che quantunque percio', che riguarda l'ordine direttivo economico ed amministrativo l' Istituto trovarsi ancora in uno stato molto inziale ed informe, purtuttavia dato il favore sempre elargito dalla Divina Provvidenza a simili istituzioni, vi e' grande speranza che a poco a poco anche esso acquistera' il suo sviluppo e la sua stabilita';

 

Che tanto per l'uno quanto per l' altra e' sommamente necessaria la sua erezione canonica.

 

Che pertanto a dar campo alla Divina Provvidenza di spiegare i suoi disegni su quest' Opera tanto benefica alla Societa', il ricorrente osa domandare a Vra. Eccza.

a voler erigere e dichiarare canonicamente eretto l' Istituto come sopra menzionato.

 

Che della grazia ecc.

G. De Piro

Presentato il 16 Novembre 1928

Can. G. Buttigieg Cancelliere

Annuentes precibus proximo supplici libello nobis factis a Revmo. Canonico Decano Josepho De Piro, cononice erigimus, sub nostra dependentia, Domum puellarum sub titulo "Sancti Francisci de Paula", reservata nobis facultate praescribendi opportunas regulas. Interim, quatenus opus sit, ipsum Oratorem confirmamus in Directorem, ad nostrum beneplacitum.

 

Datum in nro. Palatio Archiepali Civitates Vallettae, die 17a novembris 1928

+ Maurus O.S.B. Arch. Episc. Meli.

 


 

421/30

 

                        Eccellenza Reverendissima,

 

Il Canco. Decano Giuseppe De Piro, quale Direttore dell' Istituto  Gesu' Nazareno di Zeitun, Prostrato al bacio del Sacro Anello umilmente espone: che per Atti del Notaro Emmanuele Pio Debono  del 19 Luglio 1924, la Signa Giuseppina Curmi, per comprare il terreno su cui oggi trovasi eretta la fabbrica del detto Istituto, si e' resa debitrice verso il negoziante Signor Antonio Cassar Torregiani della somma di lire sterline seicento ventotto (£628) ipotecando essa Signorina Curmi a favor del Signor Cassar Torregiani tutti i di lei beni oltre al privilegio, competente allo stesso sul detto terreno.

 

Che il Sigr. A. Cassar Torregiani intende oggi condonare alla medesima Signa. Giuseppina Curmi il suo credito suddetto di £628 alle seguenti condizioni: a) che il detto Istituto rimanga un ente filantropico educativo, e conservando egli Signor Cassar Torregiani il diritto di esigere detto suo  credito in caso che il detto Istituto  non rimanesse usato per lo scopo suddetto; b) che una messa letta verra' celebrata nella capella di detto Istituto il giorno tredici Giugno di ogni anno ed in perpetuo, in suffagio dell' anima di esso Sigr. Cassar Torregiani e di quella di sua moglie, nonche' secondo la sua pia intenzione; c) che egli riserva il diritto per se e pei suoi figli, qualora la legge ovvero l' autorita' lo permettesse in via di eccezione di essere sepolti nell'erigenda cappella di detto Istituto d) di presentare il di tredici giugno di ogni anno allo stesso Sigr. A Cassar Torreggiani ed ai suoi successori il dono di un fazzoletto in ricognizione del suddetto diritto di esigere il suddetto credito;

 

Che l' Oratore pertanto umilmente domanda a Vra. Eccza. Revma. la facolta' di apparire sul contratto della suddetta condonazione per accettare le condizioni apposte dal Signor A. Cassar Torregiani.

 

Che della grazia.

G.Canco Decano De Piro

 

Presentato dall' esponente il di 13 Agosto 1930

Can. G. Buttigieg

Cancelliere

 

Quoad sepulturam servetur Can. 1205 Codicis.

Juris Canonici; quoad coetera, fiat uixta preces.

Datum Vallettae, die 17 Septembris 1930

+ Mauro O.S.B. Arch. Episc. Melitae

 

 


 

144

Curia Episcopalis

Meliten.

 

 

Die 1a Septembris 1930

 

Dom Maurus Caruana O.S.B., Archiep. Episcopus. Melitae, in Directorem atque Administratorem  Instituti a Jesu Nazareno Pagi. Zeitun confermavit, ad Suum beneplacitum, Illm. ac Revmum. Donum. Cancum. Decanum Caprem. Josephum e Marchionibus De Piro, Prot. Aplicum, cum facultatibus necessarius et opportunis.

 

 

Ita est.

 

 

Can. G. Buttigieg

Cancellarius

 

 

 


 

210

                        Eccellenza Reverendissima,

 

                        Il Canco. Decano Giuseppe De Piro, quale Direttore ed Amministratore dell'Istituto Gesu' Nazareno di Zeitun, prostrato al bacio del Sacro Anello umilmente espone: che per Atti del Notaro Emmanuele Pio Debono del 19 Luglio 1924, la Signa. Giuseppina Curmi, per comprare il terreno su cui oggi trovazi eretta la fabbrica del detto Istituto, si e' resa debitrice verso il negoziante Sigr. Antonio Cassar Torregiani della somma di lire sterline seicento ventotto (£628) ipotecando essa Signa. Curmi a favore del Signor Cassar Torregiani tutte i di lei beni oltre al privilegio, competente allo stesso, sul detto terreno.

 

                        Che la Signa. Giuseppina Curmi con venerato decreto di Vra. Eccza. del 9 febbraio 1925 ottene il permesso di erigere su detto terreno, per contribuzione pubblica l'Istituto da denominarsi "Gesu Nazareno" promettendo da parte sua di trasferire detto terreno all' Eccza. Vra. Revma., appena soddisfatto l'ammonto del prezzo del terreno, assieme a qualsiasi fabbricato che fosse nel frattempo stato eretto sia con denaro proprio che per contribuzione pubblica, e senza compensa alcuno, dichiarando di sottomettrsi alle condizioni che l' Autorita' Ecclesiastica credera' proprio di imporre per la buona amministrazione dell' Istituto pio medesimo, che sara' ancora di proprieta' ecclesiastica.

 

                        Che il Signor A. Cassar Torregiani intende condonare alla medesima Signorina Giuseppina Curmi il suo credito sudddetto di £628 alle segeunti condizioni; a) che il detto Istituto rimanga un ente filantropico educativo, e conservando egli Sigr. Cassar Torregiani il diritto di esigere detto suo credito in caso che il detto Istituto non rimanesse usato per lo scopo suddetto, b) che una messa letta verra' celebrata nella capella di detto Istituto il giorno tredici giugno di ogni anno ed in perpetuo, in suffragio dell' anima di esso Sigr. A. Cassar Torregiani e di quella di sua moglie, nonche' secondo la sua pia intenzione; c) che egli riserva il diritto  per se e pei i suoi figli, qualora la legge ovverro l' autorita' lo permettesse in via di eccezione, di essere sepolti nell' erigendo Cappella di detto Istituto; d) di presentare il di tredici giugno, di ogni anno allo stesso Sigr. A. Cassar Torregiani ed ai suoi successori il dono di un fazzoletto ricognizione del suddeto diritto di esigere il suddetto credito;

 

                        Che la Signa. Giuseppina Curmi, una volta estinto il debito gravante su detto terreno, si dichiara pronta a soddisfare la sua promessa di trasferire il terreno con tutto il fabbricato all' Autorita' Ecclesiatica, umilmente supplicando alla stessa di riconoscere nello stesso atto, i diritti ... dell' attuale personale radunato attorno alla medesima sotto il nome di "Missionarie di Gesu' Nazareno", particolarmente quelli di continuare a maneggiare ed avere cura delle ragazze  povere ed orfane ivi ricoverate, e di mantenere in detto Istituto le candidate aspiranti ad essere ammesse nelle sue file.

 

                        L' Oratore pertanto umilmente domanda a Vra. Eccza. Revma. la facolta' di apparire sul contratto della suddetto condonazione per accettare le condizioni apporte dal Sigr. A. Cassar Torregiani, per accettare il detto trasferimento dalla Signa. Giuseppina Curmi, e per riconescere alla stessa ed al personale suddetto i diritti suddetti.

                       

                        Che della grazia etc.

 

 


 

218

Curia Episcopalis

       Meliten.

 

                                                           Die 15 Novembris 1933,

 

                        Attento obitu Ill.mi ac Rev.mi D.ni Can.ci Decani Capitularis Josephi e Marchionibus De Piro D' Amico, qui die 17 Septimbris anni currentis animam Deo reddidit, Ex.mus ac Rev.mus Dom Maurus Caruana O.S.B., Archie.pus Ep.us Meliten, in Directore et Administratorem Instituti "Gesu Nazareno" Pagi Zeitun elegit ac nominavit, ad Suum beneplacitum, Ill.mum ac Rev.mum D.num Cancum Theologum Caprem Prof. Emanuelem Galea B.Lit; S.Th.D; J.C.D., Prot. Ap.licum, cum omnibus facultatibus necessariis et opportunis.

 

 

Ita est.

Can. P. Buttigieg

Cancellarius

 

 

 

 
220

 

Curia Episcopalis

       Meliten.

 

                                                           Die 15 Novembris 1933,

 

 

                        Attento obitu Ill.mi ac Rev.mi D.ni Can.ci Decani Capitularis Josephi e Marchionibus De Piro D' Amico, qui die 17 Septimbris anni currentis in pace Christi requievit, Ex.mus ac Rev.mus Dom Maurus Caruana O.S.B. Archiep. Epus. Meliten., in Directorem atque Administratore Instituti "San Francesco di Paola", in Regione Birchircara erecti, elegit ac nominavit, ad Suum beneplacitum, Adm. Rev. Dum. Can.cum Prepositum Carmelum Bonnici B.L.Can; S.Th.D, cum omnibus facultatibus necessariis et opportunis.

 

Ita est.

 

Can. P. Buttigieg

Cancellarius

 

 

 


 

270/34

A Sua Ecc.za Rev.ma

Mons. Dom Mauro Caruana O.S.B.

Arciv. Vescovo di Malta.

Ricorso del Can. Em. Galea

Direttore delle Suore Missionarie

di Gesu' Nazareno - Zeitun

 

Espone riverentemente

 

che Mons. Can. Dec. Giuseppe Depiro, con suo testamento firmato in data  8 Febbraio 1932, all' art. VI lascio` la somma di lire sterline cento (£100) di essere depositata nella Casa dell' Cassa delle pie Amministrazioni, perche gli interessi della stessa siano annualmente ritirati ed assegnati ad aumentare la dote di una persona aspirante tra le Religiose sopra indicate.

 

L' oratore pertanto prega V.E. Revma. a voler accettare ed erigere canonicamente detta fondazione. 

 

E della grazia

 

Can. Em. Galea

Direttore Suore Miss. di G. Naz.

 

------------------------

 

Visto il testamento di che, accettiamo ed ergiamo canonicamente la fondazione previo il deposito della relativa dote nella Cassa delle Pie Amministrazioni, con questo che dai lucri della stessa si prelevino i diritti di amministrazione e di revisione e che si esibisca in Curia, entro dieci giorni, la nota dal seguito deposito.

 

Dato in Valletta, il 28 Guigno 1934.

+ Mauro O.S.B. Arch. Episc. Melit.

 

 

Presentato con un doc. dal ricorrente il di 22 Giugno 1934.

Can. P. Buttigieg

Cancelliere

 

 

28/6     Decretato

Dirett: Suore Missionarie di Gesu' Nazareno

Zeitun

Sac:  Depiro Mons. Can. Dec D. Giuseppe

 


 

Bne. Igino De Piro

Gio Pio D’Amico

Esecutore Testamentare

di Mons. Can. de Piro

 

Estratto dal testamento del fu Nobile Giuseppe Decano De Piro D'Amico  Navarra fatto l' otto Febbraio 1932 e pubblicato in atti del Notaro Giovanni Chapelle del 26 Settembre 1933.

 

Articolo VI

 

Lascio alla congregazione delle Suore Missionarie di Gesu' Nazareno in origine adunate intorno a se dalla Signorina Maria Giuseppina Curmi (volata all'amplesso divino il 27 Dicembre 1931) e che nella formazione ed istituzione canonica, tuttora in corso della stessa, il Signore si e' degnato agire mediante i miei umili servigi, la somma di lire sterline cento (£100) da essere depositate presso la cassa annessa alla curia Diocesana e conosciuta sotto il nome di "Cassa delle Pie Amministrazioni" perche' gli interessi della stessa siano annualmente ritirati ed assegnati dalla Madre Superiora Generale di dette Suore nel suo Consiglio, in contribuzione ad aumentare la dote di una povera aspirante alla fila di detta congregazione.

Questa disposizione, ancora, sara' considerata di nessun effetto qualora, vita durante ne avro' gia' provvisto.

 

 

 

San Frangisk ta' Paula

 

Nella Curia Vescovile

Malta.

 

Eccellenza Reverendissima,

 

Il Canco Decano Mgr. Giuseppe De Piro, quale Direttore dell'Istituto San Francesco di Paola, iniziato il 7 ottobre 1921, a Birchircara, e tuttora funzionante, per l'opera generosa della Signorina Giuseppa Psaila, coadiutata da sua sorella Giogia Brincat ossequiosamente espone:

 

Che l'Istituto ha per scopo il ricovero el'educazione di ragazze povere ed orfane, e che attualmente accoglie ventiuna;

 

Che quantunque percio, che riguarda l'ordine direttivo econimico ed amministrativo l'Istituto trovasi ancora in uno stato molto iniziale ed informe, purtuttavia dato il favore sempre elargito dalla Divina Provvidenza a simili istituzioni, vi e' grande speranza che a poco a poco anche esso qcquistera' il suao sviluppo e la sua stabilita';

 

Che tanto per l';u;no quanto per l'altra e' sommamente necessaria la sua erezione canonica;

 

Che pertanto a dar campo alla Divina Provvidenza di sfiegare i suoi disegni su quest'opera tanto benefica alla societa', il ricorrente osa domandare a Vra. Eccsa, a voler erigeree dichiarare canonicamente eretto l'Istitutocome sopra menzionato.

 

Che della grazia ecc.

G Decano De Piro

 

Presentato il 16 Novembre 1928

Can. G. Buttigieg

Cancelliere

 

Annuetes precibus proximo supplici libello nobis factis a Revmo Canonico Decano Josepho De Piro, canonice erigimus, sub nostra dependentia, Domum puellarum sub titulo "Sancti Francisci de Paula", reservata nobis facultata praescribendi opportunas regulas.  Interim, quatenus opus sit, ipsum Oratorem confirmamus in Directorem, ad nostrum beneplacitum.

 

Datum in Nro Palatio Archiepali Civitatis Vallettae, die 17a novembris 1928

+ Maurus O.S.B. Arch. Epis. Melit.


[1] All the words in brackets in this text seem to have been added by the Archbishop himself after De Piro had written the original text

* Id-digriet tal-approvazzjoni tas-Sorijiet Missjunarji ta’ Gesu Nazzarenu