The Palace
8 Jan. 93
My dear Joseph,
Herewith I send you a little prize for your beatifully painted Fire Bucket. Yours was by far the best of the 12 sent in for competition, ans I congratulate you and thank you for having done it so well.
Yours truly
Baden Powell.
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Signor
Giuseppe De Piro d'Amico
The Lyceum.
4th July 93
Dear Joseph,
Please do not forget to leave with Gianni (not later than the 15th instant), the two Portraits worked by you here, as they have to be exhibited, together with the other drawings to the Examinars, early in the morning of the 17th.
Yours truly
G. Calleja.
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Thursday.
Dear Mr. Depiro,
As the "Tableaux Vivants" are to be repeated on Wednesday, I hope that you will again be so kind as to do me the favour of taking part in the "Nota Stonata".
Yours truly
Julio S. Gatt.
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Master Joseph De Piro d'Amico
Memo for the Professors of Son.
Mr. Gius de Piro d'Amico having justified his absence may be admitted to the Quarterly Examination.
Educ. Office Tagliaferro
15th May 1898 Director of Education.
Casa di S.Giuseppe
17-11-99
Carissimo Giuseppe,
Finalmente mi e' riuscito di ottenere una favorevole relazione da Mons. Vescovo, spero pertanto che l'ottenimento del Breve non incontrero' piu' nessuna difficolta'.
Ti ringrazio di tutto cuore dell'impegno che ti sei preso per farmi avere la facolta' di tener il Santissimo nella Capella del mio Istituto.
Di piu' ti debbo anche ringraziare a nome dei miei ragazzi della generosa offerta che ad essi hai fatta. Che il Signore ti benedica e prosperi.
Del mio discepolo Gatt, quid scrivi? Riguardo al suo diportamento ... una relazione molto lusinghiersa, riguardo pero' allo studio, ancor non ne so niente. Voglio credere che sutdii; puo' essere che nei primi mesi capira' poco o nulla; non per questo deve iscoraggiarsi, anzi deve impegnarsi di piu' per superare le prime difficolta' che se non superate gli possono essere fatali. Fagli dunque coraggio ed esortalo allo studio. Della tua salute non dubito che non sia ottima, della mia ringrazio il Signore, perche' finora sto abbastanza bene. Anche i miei ragazzi di salute eripano, ed hanno un appetito che mi mette in pensiero. Meglio cosi' che altrimenti. M'incontro spesso con D. Sante il quale sta bene come pure tutti i tuoi, e parliamo di te.
Il mio compagno D. Giorgo ti ringrazia pure della memoria che conservi dell'Istituto e ti saluta vivamente. Ti ringrazio poi del Breve anticipatamente, riserbando di pregare per te dinanzia a Gesu' quando avro' la sorte di poterlo tenere in Cappella. Cosi' insieme con questa ti spedisco l'istanza. Da ultimo mi raccomando alle tue preghiere, come pure a quelle di tutto il Collegio. Quanto ne ho bisogno per me e per i miei ragazzi, che sii buoni e pii. Da parte mia certo non ommettero' di ricordarti presso il Signore il quale spero vorra escuidire le preghiere
Del tuo aff. mo in xto
D. Emmanuele Vassallo
P.S. Tanti saluti a Gatt.
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Casa di S. Giuseppe
Malta, Hamrun
13-12-99
Carissimo Giuseppe,
Noon so come ti debba ringraziare per tutto quello che hai fatto colla casa di S. Giuseppe, la quale ti rimarro' eternamente grato. Ho ricevuto il Rescritto con qualche altra cosa, che mi giunse in tenuissimo punto. Tante grazie a nome anche dei miei ragazzi che a Dio merce' stanno tutti bene, con un appetito da far paura.
La Casa di S. Giuseppe, per grazia di Dio va sempre prosperando, presentemente non ricovera che circa 43 ragazzi, e cio' perche' la casa e' abbastanza ristretta. Aspetto qualche colossale colpo di Provvidenza, per poter fabbricare un salone da contener almeno un 30 ragazzi. Se il Signore vuole tutto riuscira'. Pertanto raccomanda al Signore cotesta Casa. La nostra patria, di questi giorni ha fatto una perdita gravissima. Il Prof. Bonnici M.D. non e' piu'; dopo sei mesi di sofferenza e' spirato da fervente cattolico come tue preghiere.
Per tua cagione e per quella anche di D. Alfonso, ho con me sempre Nostro Signore in Sacramento, certo che mi ricordero' di questo ogni qualvolta mi reco' a visitarlo.
Per grazia di Dio, la Cappella e' fornita di tutto punto, ma non trascuro il tuo Consiglio. Stammi bene e ricordati sempre del Tuo affez. mo in xto
D. Emmanuele Vassallo.
P.S. D. Giorgio ti ringrazia e ti saluta di cuore.
All Rev. do Chierico
Giuseppe De Piro d'Amico
Strada Reale 94
Malta Casal Lia.
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Casa di S. Giuseppe
Hamrun, Malta
8-1-1900
Giuseppe Carissimo,
Scusami se tardi riscontro la Tua gentilissima, nella quale trovi la strenna per i miei ragazzi.
Di tutto cuore ti ricambio gli auguri che mi hai fatto, e vivamente ti ringrazio della tua generosita' con questa Casa.
Ho fatto e faccio pregare i miei piccini, secondo la Tua intenzione, e voglia sperare, che il Signore ascoltera' le lore preghiere, e tutto fara' rivolgere a bene.
Che il Bambino Gesu' sporga su di te le sue grazie e benedizioni, e ti colmi di ogni felicita' e ti dia una lunghissima e prospera vita per la sua maggior gloria. Salutami Gatt e fagli coraggio; ormai e' entrato nell'arringo scolastico e sarebbe vergogna rivolgersi indietro.
Accolta, da ultimo, i miei auguri e ringraziamenti e credimi
Tutto tuo aff. mo in xto
D. Emmanuele Vassallo.
Ill. mo e Nobile Signore.
Sign. D. Giuseppe di M. De Piro D'Amico
Almo Collegio Capranica
Piazza Capranica
Roma.
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Casa di S. Giuseppe. Malta
11-3-00
Carissimo Giuseppe,
Ho tardato e' vero a riscontrare la tua carissima del 28 ultimo scorso. Tu conosci quanto e come io sia occupato e percio' passerai sopra questo mio involontario ritardo. Spero che il Signore stia esandendo le preghiere che gli si fanno per la conservazione di tuo fratello. Non temere; ho ferma fiducia, che egli ritornera' sano e salvo in seno all sua famiglia. Lo protegge San Giuseppe che in cielo e' sempre ascoltato.
Come ti ringraziano i miei ragazzi, perche' ti sei ricordato di loro, anche io mi riunisco con loro ed infinitamente ti ringrazio.
Grazie a Dio, il mio Istituto va sempre prosperando. Per la festa del Naufragio di San Paolo Apostolo i miei ragazzi furono improvvisamente invitati a suonare in Valletta e tatno entusiasmarano la popolazione, che furono coperti di pasticci, di pastedolei, di bibite e di fragorsi applausi. Era la prima volta che si mostiavano in pubblico. In occasione del Carnevale ferro' ottimaniente. Anche la Provvidenza mi sta aiutando mirbilmente. Finora non so come abbia fatto a matenere tanti ragazzi; il fatto sta' che non mi vennero mai meno i mezzi e non ho un centesimo di debito. Ne sia ringraziato il Signore. Il mio desiderio e' di fabbricare una sala per aumentare il numero dei ragazzi, tante sono le dimande che mi piovono addosso per ricoverare ragazzi abbandonati. Spero che S. Giuseppe ci vorra' pensare presto.
Grazie delle notizie che mi dai di te e di Gatt, stavo per suffragarne l'anima, non avendo ricevuto da lui, neppure una riga. Si e' vivo, digli che mi scriva. Tanti saluti a lui.
Mi raccomando alle tue preghiere; ne ho tanto bisogno perche' sono un vero Vassallo. Prega anche per il mio Istituto. Salutarmi i Superiori e gli amici e credimi come sempre.
Tutto Tuo in xto.
D. Emmanuele Vassallo.
P.S. Quando ti ordinerai Suddiacone?
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Casa di S. Giuseppe - Malta
18-6-1900
Giuseppe Carissimo,
Colla speranza di essere da te compatito, ti dirigo la presente.
Ho mancato grossolatamente verso di Te, a non scriverti ed a non ringraziarti della offerta che facesti a questa Casa. La colpa pero' non e' la mia negligenza. In questi due mesi ho provato delle grandissime tribolazioni, che non me hanno permesso di far nulla. Figurati tutti e due i fratelli cercatori; mi hanno abbandonato ed ora mi trovo solo nell'Istituto, senza che un giovane si sia presentato per farsi fratello in questa casa. La vita dell'Istituto dipende da questi fratelli; essi sanno a chiedere la limosina per questa casa; senza di loro come posso tirare avanti?
Questa disgrazia mi ha cosi' afflitto che non posso pensare ad altro. Sto pregando il Santo nostro Protettore. Finore pero' non mi ha ascoltato. L'avvenire non si presenta molto frutto, perche' se non avro' fratelli certa dovro' chiudere l'istituto.
Se non ti ho scritto finora questa e' stat la cagione del mio silenzio.
Giuseppe Gatt il tuo compagno si trova bene adesso in salute e spero che dopo le vacanze potra' far ritorno in Colleggio.
Ti ringrazio di cuore della tua offerta, e scusami se ho tanto tardato a far il mio dovere. Caro mio, ti scongiuro di pregare molto per questa casa, che sta attraversando una bruttissima crisi. Si tratta di salvare 41 ragazzo. Prega dunque S. Giuseppe che mi mandi dei fratelli buoni e generosi.
Compatiscimi e nella speranza di presto rivederti passo a dirmi.
Tutto Tuo affez. moin xto.
D. Emmanuele Vassallo
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Casa di Giuseppe
Malta
21-7-1900
Carissimo Giuseppe,
Mi vergogno, perche' le mie lettere sempre si fanno desiderare.
Ti ringrazio prima della limosina che hai fatto a questa Casa e poi della medaglia che mi hai spedito per mezzo di Don Giorgio.
Ancora sto nella burrasca. Spero pero' che il sereno non tardera' di molto. Ho un fratello; uno pero' e' troppo poco. Ho bisogno di altri e spero che San Giuseppe alla fine me li mandera'.
Godo che ti sei diportato ottimamente negli esami semestrali di Collegio, e spera lo stesso risultato per quelli dell'Universita'.
Di salute sto cosi' e cosi'. Non che mi trovi malato, ma le tribolazioni logorano anche il ferro.
Gatt sta benone e ti saluta.
Quest'anno ho predicato in Cattedrale il triduo della Madonna di S. Luca e mi sono rimasto contento.
Caro mio, prega per me e per questa Casa che il Signore ne allontani il diavolo che pare la voglia rovinare.
D. Giorgio dopo il suo viaggio a Roma ha avuto una chiudendo. Ti saluta molto e spera come me di poterti presto rivedere per le vacanze.
Addio, sto sano e prega pel tuo aff. mo amico
Don Emmanuele Vassallo.
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Casa di S. Giuseppe
Malta, Valletta
18-12-1900
Carissimo Giuseppe,
Ho aspettato fino a questo giorno per riscontrare la tua carissima che mi giunse il primo del corrente.
Ti ringrazio di cuore della memoria che serbi di me, ed a nome dei ragazzi di questa Casa ti rivolgo i piu' caldi ringraziamenti pel doni che hai fatto a loro. Il Signore ti premiera' ne son certo, della tua carita' verso queste poveri orfanelli.
Il Santo Natale si avvicina ed io te lo auguro pieno di tutte quelle consolazioni e felicita' che il tuo cuore desidera. Il Santo Bambino nascera' colla sua grazia nel tuo cuore e spargera' su di te e su i tuoi tutte le sue benedizioni.
Spero che quando ti giungera' questa mia sarai suddiacono. Fin d'ora teco mi rallegro di questa grazia grande che il Signore nella sua bonta' ti ha voluto fare.
Anche pel nuovo secolo ti faccio i miei piu' sinceri auguri e prego Iddio che ti conceda lunga vita, per poter lavorare sempre alla sua maggior gloria.
La Cattedia di Teologia Morale nell'Universita' si e' resa vacante per indiposizione del Molto Rev. do Professor Caruana. Invece di questo dottissimo prete e' stato nominato professor di Morale il Canonicao Bonnici. Alla Cattedra di Filosofia, finora non e' stato nominato nessuno. Molti sono i concorrenti; vedremo a chi tocchera'.
Spero ottime notizie di tua salute. Della mia, grazie a Dio, non mi posso lamentare.
D. Giorgio ti saluta e ti augura Buone Feste ed un secolo d'ora.
Ti saluto e credimi
Tutto Tuo in xto
D. Emmanuele.
Reverendo e Nobile Signore
Sign. D. Gius. De Piro d'Amico
Almo Collegio Capranica
Piazza Capranica.
Roma.
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Casa di S. Giuseppe
4 Aprile 1901
Carissimo D. Giuseppe,
Questa volta l'ho fatto grossa, anzi grossissima. Tu pero' perdonerai questa negligenza compatendomi.
Prima di tutto teco mi rallegro del suddiaconata. Ormai ti sei legato a Dio indissolubilmente e fra breve sarai suo ministro. Godo di saperti suddiacono. Il mondo non conosce la felicita' che si trova nel conversare con Dio e nell'eleggerlo a nostra porzione. Del mondo pero' non ci dobbiamo curare se non per combatterlo, che e' il nostro maggior nemico, la maggior gloria di Dio e per la salute delle anime.
I ragazzi di questa casa ti ringraziano del regalo che hai loro mandato nella tua ultima, e non cessano di pregare per te. Ti vogliono tanto bene; essi ti augurano la Buona Pasqua.
Aggiungo anche da me questi auguri, che te ti faccio sinceramente. Non credere che ti abbia dimenticato; no, anzi con D. Giorgio parlo sempre di te, e per dirti la verita', il silenzio di questa volta, mi e' stato di gran rimorso e mi ha fatto sovvenir di te, per maledire la mia scortesia. A dirti la Buona Pasqua si associa con me anche D. Giorgio.
Di salute, grazie a Dio non mi posso lamentare. Spero lo stesso della tua.
Quando ci rivedremo? Questa volta, spero non verrai tra noi alla cada delle vacanze, cosi' ci potremo rivedere a lungo e molte volte.
La Casa di S. Giuseppe e' aiutata mirabilmente dalla Provvidenza. I ragazzi tutti bene e di grande appetito; pero' ho bisogna che tu preghi per essa e per me.
Salutami Mons. Rettore al quale, fra breve voglio scrivere, e gli altri superiori. Da parte mia, rinnovandoti gli auguri ed i ringraziamenti, passo a dirmi
Tutto Tuo Affezionatissimo in xto
D. Emmanuele Vassallo.
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Casa di S. Giuseppe
Malta, Hamrun
3-6-1901
Carissimo D. Giuseppe,
La bellissima statua del Sacro Cuore di Gesu' e' arrivata perfettamente sana e gia' si trova al suo posto nella Cappella della Casa. Grazie del bellissimo dono. Esso attestera' a tutti la tua devozione al Sacro Cuore e la grazia che ne ricevetti, certo grandissima, perche' molto pochi sono stati quelli che, assediati a Ladysmith, ebbero la fortuna di rivedere i loro cari e la loro patria.
Se non fosse per la prolibione che mi hai fatto, sarei scritto appie' della statua "Ricordo del Transuaal."
Grazie dunque di questo dono grandissimo e graditissimo.
Godo infinitamente delle buone notizie che mi dai di te, ed anche perche' ti stai preparando per gli esami, che spero ti saranno felicissimi.
Riguardo a questa Casa che tanto ami, le cose vanno piuttosto bene. Pero' il demonio fa di tutto per impedire il bene; sono con un solo fratello; giacche' pero' e' venuto fra noi il Cuopre di Gesu', ne spero l'accrescimento della Congregazione per la conservazione di questa casa. Prega dunque anche per questo fine. Ti raccomando di pregare in modo specialissimo, per la conversione di una persona, che si trova tenibilmente stretta fra le tronche o branche del demonio. Raccomanda questa cosa ai tuoi compagni, e specialmente a quell'anima santa di Mons. Caselli.
Forse d'estate verro' costi a rivedere i miei antichi superiori. Fammi il piacere di dice a Mons. Carinci che non ho ricevuto i libri che mi ha spedito, spero che saranno in viaggio.
D. Giorgio ti saluta e ti ringrazia, insieme col
Tuo aff. mo in xto
D. Emmanuele.
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Malta Casa di S. Giuseppe - Hamrun
17-12-1901
Carissimo D. Gppe,
Sono lieto di doverti augurare un Natale ottimo ed anche un anno felice.
Spero ottime notizie di tua salute ed anche la nuova della tua promozione al diaconato.
Gli auguri che ti faccio in questa occasione, saranno da te accettati; essi l'espressione di cio che sento.
Che il S. Bambino, sparga su di te e sulla tua risettabile famiglia tutte le sue piu' elette benedizioni e tutte quelle grazie che egli sparse sul mondo nella sua venuta; di piu' auguro' a te in modo speciale molto lavoro nella vigna in cui il Signore un giorno ti collochera'.
Abbiamo in questa Casa un altro prete, Don Salvatore Degabriele di Casal Zejtun, il quale e' venuto con noi per far scuola ai ragazzi. Sono molto contento di Lui, perche' d'ingegno e vuol bene ai ragazzi i quali stanno tutti bene e ti mandano mille auguri.
D. Giorgio poi ti saluta e si associa a questi auguri.
Saluto i Superiori ai quali scrivero' fra giorni e se vedi tuo fratello e lo zio ti prego di esser interprete dei miei sentimenti verso di loro.
Raccomandandomi alle tue preghiere passo a dirmi con tutto l'animo.
Tuo aff. mo in xto
D. Emmanuele Vassallo.
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Malta Hamrun, Casa di S. Giuseppe
30-1-1904
Caro D. Giuseppe,
Esco dal mio lungo silenzio, e per rallegrarmi teco della salute ricuperata.
Di questi giorni la tua Signora Madre mi ha dato ottime notizie di te, e mi La detto ancora, che questa casa e' sempre viva nel tuo cuore. Come ho ringraziato il Signore!
Di nuovo mi rallegro te conifinitamente, perche' hai incominciato bene quest'anno novello. Ti auguro di terminarlo meglio, per incominciare e terminare nello stesso modo altri cento e piu' ancora.
Come desideravo scriverti, ma ignoravo il tuo indirizzo. Sempre pero' mi sono ricordato di te ed abbiamo pregato per te. Notizie di questa Casa? Tutto vecchio.
Don Giorgio non e' piu' a Corfu'; di ritorno da questa isola fu nominato Parroco a Marsasciroccco. Dopo.
Spero di scriverti altre volte, ora che conosco il tuo indirizzo.
Di nuovo mi rallegro e raccomandandomi alle tue preghiere passo a dirmi con fraterna esultanza.
Tuo aff. mo amico
D. Emmanuele Vassallo.
M. Rev. do Signore
Sign. D. Giuseppe De Piro d'Amico
Saint Joseph House
Davos Platz
Canton Ticino - Svizzera.
Collegio Pennisi
Acireale
2-1-1900
Carissimo D. Giuseppino,
Trova finalmente un momentino di quiete per rispondere alla cara vostra lettera del 27 Dicembre dell'anno scorso... altri direbbe, ma falsamente, del secolo scorso. Comunque sia, credo essere in tempo per ricambiarvi gli auguri; e ve li ricambio infatti centuplicati, cosi che ne possiate, e ve ne prego, far parte ai vostri tutti di C. Lia.
Avevo gia' inteso a due che vostro fratello si trova approdato a Ladysmith, e molto ci ha pensato e pregato. Penso principalmente alla povera mamma, la quale, dopo tanti catastrofi, deve trovarsi in un'ansia mortale. Ma io spero che tutto finira' bene. E' un augurio che vi faccio dal fondo del cuore.
Il nome di Scaccianoce non mi e' nuovo e neppure tanto grato!... uno dei miei piu' forti creditore porta quel nome!... Non conosco pero' il vostro compagno, e vi prego di non leggergli queste righi. Si chiama pure Scaccianoce il Rettore del Seminario, persona degnissima. Questo si glielo potette dire.
Dei professore che avete conosco bene il solo P. Boussac, amico mio d'antica data, prima in Francia e poi anche a Roma. Procurate di avvicinarlo, vedrete che, se gli parlerete di me, vi fara' festa. E' molto modesto e non mostra quel che sa.
E adesso basti cosi, che gia mi chiamano. Pregati per me, caro mio Giuseppino; ne ho granbisogno. Scrivendo ai vostri, me li saluterete molto. Dik il-pespusa li chellec (kellek) mighek (Teuma - Castelletti) meta ghaddejt minn haen, x'sar minnha? - Sahha.
Sammut
P.S. Una lezione di Geografia. Acireale e' territorio italiano, non maltese; perio' 20 centesimi bastano per affrancare una lettera che parte da Roma per qui.
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Coll. Pennisi, 6 - III - 1900
Caro Giuseppino. Non rispondero' alla vostra lettera del 28 Febbraio, se non dopo che mi avrete detto donde avete attinto notizie mie. Dunque vi prego di scrivermelo al piu' presto. Io ho fatto tanto per occultare la faccenda, onde la mia famiglia non venisse a saperne qualche cosa, ed ecco che gia' se ne parla anche a Roma. Dunque rasserenatemi presto. Tutto vostro
Sammut
Al Rev. D. Giuseppino De Piro d'Amico
Collegio Capranica
Roma.
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Asilo Sant'Agata
Piccole Suore dei Poveri
Catania.
13 Marzo 1900
Caro Giuseppino,
Eccomi adesso a rispondere alle vostre lettere del 28 Febbraio e dell'8 corrente. Grazie delle spiegazioni datemi in quest'ultima. Esse mi rassicurano che nulla per quella via di Firenze arrivera' agli arecchi dei miei, ne' di altri.
Ed ora un po' di storia del passato. Caro Giuseppino, questa volta per davvero ce ne stavano andando al mondo di la'. I medici sbagliarono la dose del cloroformio e c'e' voluta una buona mezz'ora di lavoro per accertarsi che io ero ancora di questo mondo qui. Fratttanto s'erano accese le candale dinanzi il Santissimo e tutte le Suore coi loro buoni vecchierelli pregavano pel povero agonizzante. Ma S. Pietro (voglio credere che sia stato quel buon portinaio e non qualche altro) trovo' che al biglietto d'ingresso mancava qualche formalita'... e mi rimando' indietro senza tanti complimenti. L'operazione cosi' pote' essere terminata senza altri incidenti o meglio (giacche' siete a Roma) accidenti gravi. Sarebbe troppo lungo spiegarvi che cosa sia stato l'operazione, che duro' grazie allo sbaglio del cloroformizzatore, 45 minuti. Ve la raccontero' a Dio piacendo quando l'incontreremo. Vi dico soltanto che mi fecero un buco cosi largo che nei primi giorni vi potevo ficcare liberamente il pollice; adesso (cioe' circa dopo due mesi: dal 16 Gennaio) appena il Dottore vi puo' ficcare lo specillo, tanto si e' ristretto. Vi e pero' un altro centimetro di vusto che deversi rimpolpare. Pazienza! E basta cosi sulla povera mia persona.
Ma vedo che avete un'altro curiosita' prodottavi dalla data della lettera. Niente meraviglia: un Gesuita che abita dalle Piccole Suore non e' cosa comune. E pure e' proprio cosi': non avendo trovato posto altrove, queste buone Suore mi offersero alloggio in casa loro. Voi pero' dirigerete le lettere sempre ad Acireale, tanto piu' che io gia comincio ad andarvi ogni due o tre giorni spero fra non molto andarvi per sempre.
Nulla mi dite dei vostri studii, dei quali ho qualche curiosita' di sapere come vadano, che impressione vi facciano, se gradevole, se noiosa; se i professori vi vadano a genio, se il latino sia tuttora difficile, ecc, ecc... Sara' per un'altra volta.
Addio, caro Giuseppino. Fra pochi giorni celebreremo la vostra festa, ed io fin da oggi ve l'auguro piena d'ogni bene. onde possiate diventare un vero ministro del Signore- Direte tante belle cose ai vostri, quando scriverete, a nome mio, e specialmente presenterete le mie congratulazioni alla Mamma per la liberazione di vostro fratello.
Pregate per me
Dev. mo in C.
Sammut S.J.
Rev. D. Giuseppe De Piro d'Amico
Collegio Capranica
Roma.
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Collegio Agostino Pennisi
Acireale
12 Aprile 1900
Caro D. Giuseppino,
Grazie della lettera del giorno 8 corrente e degli auguri che in essa mi fate per le prossime feste pasquali. Io, caro Giuseppe ve le ricambio centuplicati e prego il Sigore che vi dia lena onde fornice con onore la carreira degli studii.
L'Universita', della quale io vi avevo parlato e' quello di Beyrouth in Siria e comprende due tali facolta', cioe' la teologia e la medicina. Gli scolari di medicina quest'anno sono 120 ed hanno dato esami cosi' splendidi che furono trovati migliori di quelli della Sorbona, e detto del Presidente degli esami che e' stato questa volta il Dr. Carnil, senatore radicale e professore di medicina alla Sorbona. Se Guido si decide ad andarvi non potrebbe trovare meglio. Soltanto v'e' la difficolta' gravissima del francese, che e' la lingua d'insegnamento in quell'universita'. Sa Guido cose' bene il francese da poter senza difficolta' seguire un corso in questa lingua? Nel caso affermativo non resterebbe altro che scrivere (e' questo non ho difficolta' di farlo io stesso che conosco quei Padri) al Rettore per le condizioni d'ammissione. E' da notare che gli studenti di medicina non abitano in convitto diretto dai Fratelli di Maria sotto il nostro controllo. Eccovi servito.
I nostri inglesi han fatto molto male a non accettare le proposte di pace dei Boeri. Tutte dense d'indipendenza che essi richiedono. Adesso il sangue continua a spargersi piu' inguistamente di prima con gravissimo danno da ambi le parti. Basta; preghiamo per loro, ed in specie io prego perche; vostro fratello ne ritorni sano e salvo.
Addio e pregate per me.
Vostro Devotissimo
Sammut S.J.
P.S.
Pochi giorni addietro, andando a Catania, mi incontrai in treno con vostro zio Giuseppe, e coll'originalissimo nostro Decano Mgr. Vassallo.
Rev. D. Giuseppe De Piro d'Amico
Almo Collegio Capranica
Roma.
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Acireale
1 Maggio 1900
Caro Amico,
Ieri potei finalmente scrivere a Beyrouth per i programmi e le informazioni. Appena ricevuvane risposta; ve ne scrivero'. Saluti ai Vostri, specie alla Mamma. Pregate per me che sono in grandissima fretta.
Vostro aff. mo
Sammut S.J.
Al Rev. D. Giuseppe De Piro d'Amico
Collegio Capranica
Roma.
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Collegio Agostino Pennisi
Acireale
23 Maggio 1900
Caro D. Giuseppino,
Ieri mi pervennero i programmi di Beyrouth, ed oggi ve li spedisco. Piu' presto di tanto non si puo' fare. Uno dei programmi li guarda il convitto esclusivamente eretto per gli studenti di medicina forestieri; l'altro e' un programma d'esame d'ammisione. Ma i busillis non svan qui; le materie sono piuttosto facili e vostro fratello con gli stude gia fatti e con un' po' di buona volonta' superebbe lo scoglio senza grandi sforzi. Ma vi son altre difficolta', che il Rettore mi espone in una sua lettera e che io vi accludo perche' non ho tempo di copiarla.
Vi prego di rimandarmi la lettera; in quanto ai programmi detti son vostri - Tanti saluti a tutti di casa vostra. Pregati pel
Vostro affez. mo
Sammut S.J.
Rev. D. Giuseppe De Piro D'Amico
Almo Collegio Capranica
Roma.
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Collegio Pennisi
Acireale
12 Luglio 1900
Caro Giuseppino,
E prosit! Cosi' avete incominciato bene la serie dei vostri esami di teologia. I tre anni che vi restano, ah! Come passeranno presto! Aggiungo che vi aranno anche piu' dolci, perche' piu' si va innanzi e piu' si prende gusto alla teologia.
Comprendo la titubanza e le esitazioni per cio' che riguarda vostro fratello; non e' cosa facile in se stessa quella di mandare per almeno cinque anni un figlio a Beyrouth.
Buon viaggio per la Svizzera! Vedrete che bei paesi! Al ritorno spero che passerete per Acireale e vi si fermerete. Santi e passato e ripassato come una palla di cannone. Avvisato, sarei andato almeno a salutarli o alla stazione. Ma! ci sono certi Santi un po' ... selvaggi.
Mi ossequierete tanto e poi tanto i vostri tutti quando scriverete.
Scrivo con una fretta nervosa, che e' un piacere! Si vede dal carattere.
Addio; non perdiamo temp - Pregate per mi
Dev. mo
Sammut S.J.
Rev. D. Giuseppe De Piro D'Amico
Almo Collegio Capranica
Roma.
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Collegio Agostino Pennisi
Acrireale
10 Settembre 1900
Caro Giuseppino,
Rispondo alla vostra gentilissima del 6 corrente, pervenutami ieri.
Prima di tutto, giacche' mi mostratee tanta fiducia ed accettate tanto bene le mie osservazioni, vi dico chiaramente che avete fatto molto male a mandarmi quella sterlina. Mi avete lasciato 15 franchi per carrozze ed altre bagatelle; primo sproposito; e adesso mi mandate altri 25 franchi: secondo sproposito; avevate pagato la carrozza per Catania, senza accettare la parte che toccava al vostro compagno: terzo sproposito. Di questo passo caro mio, non si va lontano... Io ve l'avevo detto con semplicita', quando voi me ne interrogasti: in case religiose, quando si sta una settimana o piu', si suole lasciare un regaluccio, ma trattandosi di soli pochi giorni, e per sopragiunta, dietroinvito del Superiore, o e sciocchezza (scusate il termine) il lasciar regali. Conseguenza naturale di tutto il sopradetto: io non v'invitero' piu' a fermarvi in Acireale - Che bel complimento!
Diro, appena lo poteo', la messa ad intenzione vostra. Mi dite che non avete ancora deciso nulla; ma voi cosi presto volevate decidere? Un po' di pazienza, caro mio. Prima fatevi osservare bene da un buon medico, come abbiam detto qui. Da cio che e' punto fondamentale dipende tutto il resto: l'andata a Roma, la frequentazio, ne della scuola di S. Domenico, l'unione coi due preti del Hamrun, ecc. Il tutto sta nel sapere ben discernue il da faesi dopo il consulto medico, cioe' in aver quel criterio giusto che e' necessario per dare il giusto valore, ed il giusto peso alle dichiarazioni (sempre pessimiste) del dottore.
Pero' car Giuseppino, ho da dirvi in confidenza una parola chiara, ed e' che qui mi faceste l'impressione d'una fantasia un tantino preoccupato, diciamo meglio: allarmata. In verita' io non credo che la cosa volga la pena di tanti pensieri. Si finisce col diventare ipocondrico ed ammalarsi pu davvero. State di buon animo, seguite il vostro istinto naturale che si porto all allegria, cercate di distrarsi. Mi dite che siete pronto a tutto, a qualunque sacrificio il Signore voglia di voi. Sto' bene; ma questa conformita' alla volonta di Dio non sia' frutto di troppi pensieri piu' o meno foschi. Ci siamo intesi? Tosto che avrete conosciuto il verdetto del medico, fatemelo sapere che forse vi potro' dar qualche lume.
Vi rimando la lettera del buon P. Luciano Cathin. Essa non e' molto incoraggiante e d'altronde, poco differisce da quella che egli aveva diretto a me. Essendo cosi' le cose, sarebbe imprudenza insistere, e fate benissimo a rivolgervi altrove, come p.e. a Friburgo. Preghiamo pu la buona riuscita.
11 Settembre,
Caro Giuseppino, riprendo oggi la penna unicamente per dirvi che finisco questa povera lettera scribocchiata in mezzo ad interruzioni senza fine.
Tutti i Padri serbano grata memoria di voi e m'incaricano di salutarvi - Io poi vi abbraccio caramente nel Signore pregandovi di riverire a nome mio tutti i vostri, specialmente la Signora vostra Madre.
Pregate per me e credetemi sempre
Vostro affezmo inxto
Sammut S.J.
Rev. D. Giuseppe De Piro d'Amico
Collegio Capranica
Roma.
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Acirelae. 12-9-900
Caro Giuseppino. Ieri per la fretta, trovandomi con due Vescovi che volevano vedere il Collegio, dimenticai di accludervi la lettera del P. Cattin ed un biglietto di quel P. Bongiardo - Saluti affetuosissimi - Vi raccomando per vostri bisogni a Santa Rita.
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Collegio
Agostino Pennisi
13 Dicembre 1900
Acireale
Caro Giuseppe,
Alla vostra del 2 respondo un po' tardi, perche' ero molto occupata in predicare esercizi ad una communita' religiosa in preparative alla festa della Immaculata. D'altronde la vostra lettera non era di quelle che reclamano risposte urgente.
Godo sommamente di sentire che la salute vostra non peggiora, ma molto piu' godrei che mi sentissi dire che non havvi nessun pericolo di malattia, e che tutto il passato fu un falso allarme. I cosi' credo, non mi basta questa mia credenza per resserenarmi, per quanto io mi aiutosuggestioni a dire che cosi' e'.
Mi posso immaginare l'arrsia colla quale e' aspettato Gino a Malta. Ecco una fin di vecalo che piacera' alla Mamma! Dopo tante traversie che ha sofferto la povera Mamma, questa e' una consolazione dovuta.
Ancora non vi ho ringraziato di quell'involto portatomi da Malta!... Li abbiamo mangiati in onor vostro!... Ma alla dogana han dovuto farvi , giache' qui al dazio me l'han fatto pafare piu' di quel che costano. Ma che idea di portare quella rolea! Basta; tanto peggio per voi (!) poiche' di casa mi scrivono che la colpa n'e' tutta nostra, avendo noi insistito per portar quella roliaccia.
Addio, caro Giuseppe. Buone feste di Natale, di nuovo secolo e che so io. Pregate per me che sono sempre.
Il vostro Servo nel
Signore
Sammut S.J.
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E collegio Pennisiano
Acicegalensi
Die 3a Januarii MCMI
Carissime Domine,
Qua animi voluprate simul arque hilarita, te me affecerint litterae tuae sub die 27 teansac ti mensis, inde deducere i pse poteris. Quod med iis in negotiis uibus detineor. Eadem ego ad te sermone rescribam, quo tu mecum ususes. Itaque Josephi mei dilectissimi omnia pergriata mihi fuere, eaque praeter mo dum jucunda. Quas ego giatias habeo, has tibi Deus cumulatissimas ie ferat; quaeque mihi pro tua beneolentia precaris, haec Te tibi tuisque omnibus centies mill iesque rependat. Giatular tibi de subdiaconatus ordine, proximo vere suscipiendo, atque ut quo fieri potest dignise ad rantum munus accedas, ad Deum preces fundere non disinam. Interra et tu pro me aliquantulum Deum roges, cueae enim illae quibus, quum recens tibi scripsarum, angebar, nedum imminurae, graviores supra modum evatere. Nil ergo mirum, si nota illa jucumditatis, quam tu in meis epistulis olim intraspiciebas, nunc proesus absir. Vale evora pro me
Infinitissime cuto tuus
Sammut S.J.