Documents related to the Secret Will

 

 

 

 

Il di quindici marzo 1932

E’ comparso il Monsignor Canonico Capitolare Decano Giuseppe De Piro figlio del fu Alessandro, nato in Notabile e residente al Hamrun ed ha presentato innanxi a me Giudice sedente nella Second’Aula della Corte Civile di S.M al Registratore deputato a detta Corte, questo involto, munito di tre suggelli,  dichiarando che vi e’ contenuto il suo testamento segreto e dal medesimo firmato

Giuseppe Canc. Decano DePiro

F. Buhagiar

M. Ciacctura

 

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Oggi il di ventisei settembre millenovecentotrentatre 1933 Viscome il di dieciassette settembre mille novecento trentatre mori` l’Illustrissimo Monsignor Onorevole Venatore Canonico Capitolare Decano Don Giuseppe De Marchesi De Piro D’Amico Inguanez Navarra figlio del fu Nobile Alessandro, nato alla Notabile, gia residente al Hamrun, con testamento segreto da lui stesso presentato nel Registro della Second’ Aula della Corte Civile di Sua Maesta il quindici marzo mille novecentotrentadue per ricorso numeto milleduecentosessantaquattro del corrente anno, il Nobile Marchesino Dottor Filippo Apap Bologna ed altri domandarano che fossero stabiliti il giorno, il luogo e l’ora per l’apertura e pubblicazione di tale testamento segreto per ministero di me Notaro sottoscritto.

 

La Corte suddetta per Decreto del venti settembre corrente stabili` il giorno d’oggi sopra calendato alle dieci di mattino nell’aula della detta Corte Second’aula previa la speddizione degli atti prescritti dalla legge.

 

Cio` poto oggi, sopra calendato giorno, nel luogo e nell’ora stanilito dalla Corte, dopo verificate le prime appote in cola del notamento di presentazione di detto testamento dopo adempiute tutt’altre formalita’ volute dalla legge, il detto testamento venne dissuggellato ed aperto dal deputato registratore di detta Corte Signor Edgar Montanaro in presenza del Giudice sedente in detta Corte Dottor Francesco Buhagiar, ed in presenza mia e dei testimoni sottoscritti e tale testamento si trovo’ consistere di otto (*) pagine scritte per intero.

 

Inai tale testamento nome consegnato a me Notaro sottoscritto Giovanni Chapelle, e dopo di averlo letto e pubblicato in prezenza del detto Giudice, del detto deputato Registratore e dei detti testimoni, ho rilasciato il ricevo constatente la consegna.

 

Tale testamento e’ stato firmato come di legge assieme alla busta e viene inserito al presente col notamento della consegna in Corte e colla busta per essere conservato e registrato cogli atti miei marcato lettera A.

 

Fatto e pubblicato previa la debita cerziorazione in Malta alla Valletta, nell’edificio delle Corte Superiori nella Second’ Aula alla presenza di Giuseppe Mifsud Tomasi e di Nazareno Aquilina, messaggiere fu Carmelo residente in Sliema, testimoni.

 

(Various signitures)

 

 

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            Il di  otto Febbraio millenovecento e tentadue (8 Febbraio 1932)

 

            In nome della Santissima Trinita' Amen.

            Io qui' sottoscritto Canonico Decano Giuseppe De Piro, Abbate di Sant'Antonio delli Navarra, Superiore della Compagnia di San Paolo, Istituto Religioso per le Missioni Estere, e Direttore di diverse case di beneficenza, figlio del fu Alessandro dei Marci. DePiro D'Amico Inguanez, nato nella Citta' Notabile e residente al Hamrun, contando cinquantaquattro anni di eta', e pensando al momento in cui devo comparire innanzi al tribunale di Dio, passo col presente testamento segreto a disporre dei beni elargitimi dalla Divina Provvidenza, in virtu' del quale, al modo in cui mi sembra tenuto innanzi a Dio, dispongo ed ordino quanto segue:-

 

Articolo Primo

 

            A scanso di ricerche, revoco qualunque disposizione testamentaria io abbia mai fatto.

 

Articolo Secondo

 

            Relativamente alle diverse amministrazioni da me tenute, di Istituti caritatevoli e di beneficenza, tengo appositi libri per ciascuna amministrazione.  E per ogni buon fine dichiaro che nei vari Istituti da me diretti, siano essi missionari o di beneficenza, non si trovano mobiglio o quadri o vasi sacri o altre argenterie, o abiti ed insegne sacre di mia proprieta', dovendo significare la esistenza ivi di qualsiasi tale oggetto la donazione da me fattane a tale Istituto.

            Tengo inoltre a dichiarare di non voler essere rimborsato per diritti di amministrazione personalmente dovutimi, come ne' anche di qualsiasi spesa fatta o da farsi in qualsiasi Istituto sotto la mia direzione, in particolare modo nelle due case missionarie di Sant'Agata al Rabato e dell'Educandato Santa Maria di B’cara, meno di quelle somme che potessero alla mia morte trovarsi a comodato in via bonaria presso alcuno di essi Istituti di beneficenza, volendo che le stesse senza alcuna pressione e con tutta comodita' di detto Istituto accedano ai fondi della Campagnia di S.Paolo, giusta il seguente articolo

 

Articolo Terzo

 

            Lascio a titolo di legato alla Compagnia di S.Paolo Istituto Religioso per le Missioni Estere-nell'Istituzione del quale il Signore in cui ho posto sempre la mia speranza, si e' degnato di servirsi di me ed oggi canonicamente eretto dal Diocesano di Malta per venerato decreto del 14 Novembre 1921 tutti i capitali, cioe' in contanti compresi i titoli che lo rappresentono che nel giorno di mia morte si troveranno nel mio asse sia nelle sedi dipendenti o indipendenti di detta Compagnia di S.Paolo sia in banche sia presso terzi comprsivi tutte le rendite arretrate da benefici ecclesiastici o prebende dovutemi fino al giorno di mia morte, e che saranno a percepirsi dopo al mia morte, compresovi anche qualunque credito.

            A pari titolo di legato lascio alla detta Compagnia di S.Paolo la Chiesuola di gius patronato laicale conosciuta sotto il nome della Beata Vergine Maria “Ta Gherxija sita in Wied Cannotta in contrada tal Wardija, coi terreni annessivi e coi relativi pesi.

            Inoltre lego all'Istituto medesimo tutti gli appezzamenti di terreno, coi rispettivi fabbricati adjacenti alla Chiesa di Sant’ Agata, sita in Rabato di Notabile in “Hal Bajada” e dall'Autorita' Ecclesiastica ceduta al detto Istituto di Missioni Estere, essendo tali appezzamenti, con quegli altri limitrofi che fino a mia morte avro' acquistato intesi per fabbricarvi sopra una residenza per la detta Compagnia di S.Paolo per potervi tenere i giovani durante il tempo di loro noviziato e degli studi di filosofia e teologia.

 

Articolo Quarto

 

            In titolo di prelegato lascio a mia madre tutti i mobili e tutt'altri oggetti anche di pregio, piu' le gioie, pietre preziose e gli oggetti di metallo prezioso, esistenti nel giorno di mio decesso nelle case di abitazione tanto di Notabile quanto di Valletta e Crendi di mia madre medesima.

 

Articolo Quinto

 

            Lascio a titolo di legato a S.Ecc.Revma.Mons.Dom.Mauro Caruana dell'Ordine di S.Benedetto, Arcivescovo Vescovo di Malta, il mio anello prelatizio con grande ametista ed il merletto lavorato dalle Suore del Belgio residenti in Firenze, amendue regalatimi da mia madre, e dei quali il merletto attualmente e' in comodato presso lo stesso legatario.

 

Articolo Sesto

 

            Lascio alla Congregazione delle Suore Missionarie di Gesu' Nazareno in origine adunate intorno a se' dalla Signa M.Giuseppina Curmi (volata all'amplesso Divino il 27 Dicembre 1931) e che nella formazione ed istituzione canonica tuttora in corso, delle stesse, il Signore si e' degnato agire mediante i miei umili servigi; la somma di lire sterline cento (£100) da essere depositata presso la cassa annessa alla Curia Diocesana di Malta, e conosciuta sotto il nome di “Cassa delle Pie Amministrazioni”; perche' gli interessi della stessa, siano annualmente ritirati ed assegnati dalla Madre Superiora Generale di dette Suore, nel Suo Consiglio, in contribuzione ad aumentare la dote di una povera aspirante alle file di detta Congregazione.  Questa disposizione, ancora, sara' considerata di nessun effetto, qualora, vita durante, ne avro' gia' provvisto.

 

Articolo Settimo

 

            Siccome la Casa Sant'Orsola di Crendi deve la sua apertura alle sante premure e generosita' di mia madre, e siccome per la stabilita' della stessa costitui` “de proprio” anche una perpetua annua rendita; lascio a titolo di legato alla detta Casa la somma di lire sterline venticinque (£25) all'oggetto di far eseguire un ritratto di mia madre, possibilmente ad olio, da essere ivi conservato in memoria dell'affetto che in sua vita porto' a detta pia istituzione.  La presente disposizione sara' pero' considerata di nessun effetto, qualora vi avro' gia provvisto durante la mia vita.

 

Articolo Ottavo

 

            Lascio ancora a titolo di prelegato all'Istituto Fra Diego del Hamrun un titolo di fondi pubblici, del valore di lire cento nominali, che attualmente fruttifichi non meno di lire sterline quattro l'anno; il quale interesse servira' per la ricreazione dell'Albero di Natale, alle ragazze di detti Istituto, coll'obbligo pero', della celebrazione di una messa letta annuada da essere fatta il di' tredici Gennaio di ogni anno in suffragio dell'anima del fondatore e successori nella direzione, sacerdoti operarii e Suore Istitutrici, benefattori e benefattrici e delle ricoverate di detto Istituto, passati, presenti e futuri.  La presente disposizione sara' pero' considerata di nessun effetto, qualora avro' gia' provveduto durante la mia vita, sia mediante deposito presso la cassa diocesana delle Pie Amministrazioni, sia in modo diverso.

 

Articolo Nono

 

            Lascio ancora agli Istituti S.Francesco d'Assisi-Fra Diego di Hamrun -Gesu' Nazzareno -Curmi - di Zeitun,- S.Francesco di Paula - Psaila - di B'Cara uno per ciascuno dei piu' bei merletti che saranno in mio possesso al momento della mia morte, a scelta e nell'ordine suddetto, della Reverenda Madre Superiora di ciascun Istituto.  Raccomando intanto ai miei successori, nelle varie direzioni di usare ogni premura per conservare la missione sociale di dette pie opere quale intesa nei primordi delle varie fondazioni cioe' a favore di ragazze povere, orfane e pericolanti ed in alcuni casi in riparo all'onore del prossimo.

 

Articolo Decimo

 

            Domando perdono a chiunque avesse potuto rimanere offeso da qualsiasi mia azione nel disbrigo dei miei varii uffici ed affari, pregandolo ad attribuire la stessa  a fragilita' e debolezza umana e gia'-mai ad animosita'.  Ed intanto raccomando a tutti i membri indistintamente della Compagnia di S.Paolo, siano essi superiori o sudditi, ad usare tutte le loro sante premure per mantenere tra di loro la mutua carita' in Cristo tenendosi per persuasi che nulla potra' maggiormente procurare la gloria di Dio, la prosperita' della Compagnia, il bene spirituale proprio e del prossimo, quanto la conservazione della stessa giusta le parole di S.Paolo Nostro Padre "Charitas vero aedificat" I Cor.

 

Articolo Undecimo

 

            Quanto ai funerali e luogo di sepoltura mi trovo ascritto alla Sodalita' dei Revmi Signori Canonici della Cattedrale, miei cari colleghi, ed alla Cattedrale ho anche fatto scavare la mia tomba, ma se il Padre Preposto della Compagnia di S.Paolo, nel suo consiglio, vorra' disporre diversamente, mi rimetto intieramente alla deliberazione del medesimo.

 

 

 

Articolo Duodecimo

 

Soddisfatti tutti i predetti prelegato e legati nomino miei eredi gli eredi legittimi.  Ed in esecutori testementari nomino i miei due carissimi fratelli Barone Igino DePiro e Gio Pio DePiro D'Amico Gourgion, e do loro la facolta' solita concedersi in simili casi, compresa quella di amministrare tutto il mio asse ereditario finche' entreranno in possesso di esso e la Compagnia di S.Paolo ed i miei congiunti.  Amen.

Giuseppe Canco. Decano DePio

 

 

F.Buhagiar Giudice

oggi ventisei (26) settembre millenovecentotrentatre (1933)

(other signitures)

 

 

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Il di  8 Febbraio 1932[1]

 

In nome della Santissima Trinita' Amen.

                        Io qui' sottoscritto Canonico Decano Giuseppe De Piro, Abbate di Sant'Antonio delli Navarra, Superiore della Compagnia di San Paolo, Istituto Religioso per le Missioni Estere, e Direttore di diverse case di beneficenza, figlio del fu Alessandro dei Msi DePiro D'Amico Inguanez, nato nella Citta' Notabile e residente al Hamrun, contando cinquantaquattro anni di eta', e pensando al momento in cui devo comparire innanzi al tribunale di Dio, passo col presente testamento segreto a disporre dei beni elargitimi dalla Provvidenza Divina, in virtu' del quale, al modo in cui mi sembra tenuto innanzi a Dio, dispongo ed ordino quanto segue:-

 

Articolo Primo

            A scanso di ricerche, revoco qualunque disposizione testamentaria io abbia mai fatto.

Articolo Secondo

            Relativamente alle diverse amministrazioni da me tenute, di Istituti caritatevoli e di beneficenza, tengo appositi libri per ciascuna amministrazione.  E per ogni buon fine dichiaro che nei vari Istituti da me diretti, siano essi missionari o di beneficenza, non si trovano mobiglio o quadri o vasi sacri o altre argenterie, o abiti ed insegne sacre di mia proprieta', dovendo significare la esistenza ivi di qualsiasi tale oggetto la donazione da me fattane a tale Istituto.

            Tengo inoltre a dichiarare di non voler essere rimborsato per diritti di amministrazione personalmente dovutimi, come ne' anche di qualsiasi spesa fatta o da farsi in qualsiasi Istituto sotto la mia direzione, in particolare modo nelle due case missionarie di Sant'Agata al Rabato e dell'Educandato Santa Maria di Birchircara, meno di quelle somme che potessero alla mia morte trovarsi a comodato in via bonaria presso alcuno di essi Istituti di beneficenza, volendo che le stesse senza alcuna pressione e con tutta comodita' di detto Istituto accedano ai fondi della Campagnia di S.Paolo giusta il seguente articolo

 

Articolo Terzo

            Lascio a titolo di legato alla Compagnia di S.Paolo Istituto Religioso per le Missioni Estere-nell'Istituzione del quale il Signore in cui ho posto sempre la mia speranza, si e' degnato di servirsi di me ed oggi canonicamente eretto dal Diocesano di Malta per venerato decreto del 14 Novembre 1921 tutti i capitali, cioe' in contanti compresi i titoli che lo rappresentono che nel giorno di mia morte si troveranno nel mio asse sia nelle sedi dipendenti o indipendenti di detta Compagnia di S.Paolo sia in banche sia presso terzi comprsivi tutte le rendite arretrate da benefici ecclesiastici o prebende dovutemi fino al giorno di mia morte, e che saranno a percepirsi dopo al mia morte, compresovi anche qualunque credito.

            A pari titolo di legato lascio alla detta Compagnia di S.Paolo la Chiesuola di gius patronato laicale conosciuta sotto il nome della Beata Vergine Maria ta Gherxija sita in Wied Cannotta in contrada tal Wardija, coi terreni annessivi e coi relativi pesi.

            Inoltre lego all'Istituto medesimo tutti gli appezzamenti di terreno, coi rispettivi fabbricati adjacenti alla Chiesa di Sta Agata sita in Rabato di Notabile in Hal Bajada e dall'Autorita' Ecclesiastica ceduta al detto Istituto di Missioni Estere, essendo tali appezzamenti con quegli altri limitrofi che fino a mia morte avro' acquistato intesi per fabbricarvi sopra una residenza per la detta Compagnia di S.Paolo per potervi tenere i giovani durante il tempo di loro noviziato e degli studi di filosofia e teologia.

 

Articolo Quarto

            In titolo di prelegato lascio a mia madre tutti i mobili e tutt'altri oggetti anche di pregio, piu' le gioie, pietre preziose e gli oggetti di metallo prezioso, esistenti nel giorno di mio decesso nelle case di abitazione tanto in Notabile quanto di Valletta e Crendi di mia madre medesima.

Articolo Quinto

            Lascio a titolo di legato a S.Ecc.Revma.Mons.Dom.Mauro Caruana dell'Ordine di S.Benedetto, Arcivescovo Vescovo di Malta, il mio anello prelatizio con grande ametista ed il merletto lavorato dalle Suore del Belgio residenti in Firenze, amendue regalatimi da mia madre, e dei quali il merletto attualmente e' in comodato presso lo stesso legatario.

 

Articolo Sesto

            Lascio alla Congregazione delle Suore Missionarie di Gesu' Nazareno in origine adunate intorno a se' dalla Signa M.Giuseppina Curmi (volata all'amplesso Divino il 27 Dicembre 1931) e che nella formazione ed istituzione canonica tuttora in corso delle stesse il Signore si e' degnato agire mediante i miei umili servigi, la somma di lire sterline cento (£100) da essere depositata presso la cassa Messe alla Curia Diocesana di Malta e conosciuta sotto il nome di Cassa delle Pie Amministrazioni, perche' gli interessi della stessa siano annualmente ritirati ed assegnati dalla Madre Superiora Generale di dette Suore nel Suo Consiglio, in contribuzione ad aumentare la dote di una povera aspirante alle file di dette Congregazione.  Questa disposizione, ancora, sara' considerata di nessun effetto, qualora vita durante ne avro' gia' provvisto.

 

Articolo Settimo

            Siccome la Casa Sant'Orsola di Crendi deve la sua apertura alle sante premure e generosita' di mia madre, e siccome per la stabilita' della stessa constitui de proprio anche una perpetua annua rendita lascio a titolo di legato alla detta Casa la somma di lire sterline venticinque (£25) all'oggetto di far eseguire un ritratto di mia madre possibilmente ad olio da essere ivi conservato in memoria dell'affetto che in sua vita porto' a detta pia istituzione.  La presente disposizione sara' pero' considerata di nessun effetto qualora vi avro' provvisto durante la mia vita.

Articolo Ottavo

            Lascio ancora a titolo di prelegato all'Istituto Fra Diego del Hamrun un titolo di fondi pubblici del valore di lire cento nominali che attualmente fruttifichi non meno di lire sterline quattro l'anno il quale interesse servira' per la ricreazione dell'Albero di Natale alle ragazze di detti Istituto coll'obbligo pero' della celebrazione di una messa letta annuada essere fatta il di' 13 Gennajo ogni anno in suffragio dell'anima del fondatore e successori nella direzione, sacerdoti operarii e Suore Istitutrici, benefattori e benefattrici e delle ricoverate di detto Istituto, passati, presenti e futuri.  La presente disposizione sara' pero' considerata di nessun effetto qualora avro' gia' provveduto durante la mia vita, sia mediante deposito presso la cassa diocesana delle Pie Amministrazioni sia in modo diverso.

 

Articolo Nono

            Lascio ancora agli Istituti S.Francesco d'Assisi -Fra Diego di Hamrun -Gesu' Nazzareno -Curmi - di Zejtun, S.Francesco di Paula - Psaila - di B'Cara uno per ciascuno dei piu' bei merletti che saranno in mio possesso al momento della mia morte, a scelta e nell'ordine suddetto, della Revda Madre Superiora di ciascun Istituto.  Raccomando intanto ai miei successori nelle varie direzioni di usare ogni premura per conservare la missione sociale di dette pie opere quale intesa nei primordi delle varie fondazioni cioe' a favore di ragazze povere, orfane e pericolanti ed in alcuni casi in riparo all'onore del prossimo.

 

Articolo Decimo

            Domando perdono a chiunque avesse potuto rimanere offeso da qualsiasi mia azione nel disbrigo dei miei vari uffici ed affari, pregandolo ad attribuire la stessa  a fragilita' e debolezza umana e gia'-mai ad animosita'.  Ed intanto raccomando a tutti i membri indistintamente della Compagnia di S.Paolo siano essi superiori o sudditi ad usare tutte le loro sante premure per mantenere tra di loro la mutua carita' in Cristo tenendosi per persuasi che nulla potra' maggiormente procurare la gloria di Dio, la prosperita' della Compagnia, il bene spirituale proprio e del prossimo quanto la conservazione della stessa giusta le parole di S.Paolo Nostro Padre "Charitas vero aedificat" I Cor.

 

Articolo Undecimo

            Quanto ai funerali e luogo di sepoltura mi trovo ascritto alla Sodalita' dei Revmi Signori Canonici della Cattedrale, miei cari colleghi ed alla Cattedrale ho anche fatto scavare la mia tomba, ma se il Padre Preposto della Compagnia di S.Paolo, nel suo consiglio, vorra' disporre diversamente mi rimetto intieramente alla deliberazione del medesimo.

Articolo Duodecimo

            Soddisfatti tutti i predetti prelegati e legati nomino miei eredi gli eredi legittimi.

 

            Ed in esecutori testementari nomino i miei due carissimi fratelli Barone Igino DePiro e Gio Pio DePiro D'Amico Gourgion, e do loro la facolta' solita concedersi in simili casi, compresa quella di amministrare tutto il mio asse ereditario finche' entreranno in possesso di esso e la Compagnia di S.Paolo ed i miei congiunti.  Amen.

 

(Fto) Giuseppe Canco. Decano DePiro   (fto) T.Buhagiar Giudici

                        26 Settembre 1933   15 Marzo 1932

 


 

[1] The following document is a typed version of the previous with some arrangements here and there.