Mons. {u\eppi De Piro

 

Appreciation towards Founder

 

 

 

 

Mill-Postulazzjoni

St.Agata

Rabat

 

 

 

 

AL SACERDOTE NOVELLO

GIUSEPPE DE PIRO D'AMICO

IN SEGNO DI STIMA E D'AFFETTO

PER DOMANDA DI PREGHIERE

IL CANTO DEL CUORE

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MALTA

MARZO, 1902

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Tipografia della Casa di San Giuseppe

 

 

VISIONE

 

I.

Per solitaria valle, in un selvaggio

Di silenzi e di piante estremo orrore,

Meditabonda e pur tranquilla in cuore,

Una gente m'appare in suo viaggio.

E' volta a un monte, onde le piove un raggio,

Anzi di Paradiso uno splendore;

Dove erbe e fior d'ogni piu' bel colore

Par che raccolga il giovinetto Maggio.

Ond'ella ascende e le cammina a fronte,

Nel viso fiammeggiando e nello sguardo,

Di smisurato zelo uom giusto e forte:

Non conosce paura e sprezza morte,

Grida,reggendo i passi , a qual' e' tardo

"Al monte de la pace, al monte, al monte!"

II

Poi se bufera furiosa di venti,

O di ferro e di fuoco orrido aspetto

Scuota a taluno il pauroso petto,

E gli metta sul labbro ira e lamenti,

Odo di quel pietoso i mesti accenti,

Che prometton mercede a un santo affetto

Perseverante, e veggo ogni suo detto

Alternato di lagrime cocenti.

Tanto, zelo lo spinge e 'l cuor gl'infiora

Fervida carita', ch'io non comprendo

S'egli abbia umana o angelica dimora.

E mentre al duce e a la sua schiera intendo,

Pensando ardui misteri, alte nature,

Una voce fedel dal monte uscendo

III

Grida: "La valle e' il mondo, il monte e' il Cielo,

Un Sacerdote e' il duce, il popol di pio

E` il seguace gentil popol di Dio

Cui la pietosa umanita' fa velo.

Come un fior tenerello in verde stelo

Se triema alcun , o per vilta` e` restio,

Son le miserie del terrestre oblio,

Poiche' inferma e' la carne, il cuore anelo."

Sparve la vision e piu' veloce

Dileguava quel suon ma al mio pensiero

S'aggiungeva ardimento e a la mia voce:

Si' che in un santo affetto, il piu' sincero,

Rimembrando l'amico "oh! sclamai, salve"

E rigave di lagime un sentiero.

DIAC. OMERO DONNINI.

 

 

 

Molto Reverendo Padre

Impervioso dovere di rispetto e riconoscenza, sentimenti da cui siamo caldamente animate verso la Sigria Vostra Reverendissima, ci spinge ad esprimerle in questo di caro al grande Patriarca, di cui Ella si degnamente porta il nome, e voti di cordiali augurii e di sincere felicitazioni.

Che il Suo santo Patrono ottenga a Loci dal Santo Bambino, ogni prosperita' benedizione celeste, l'adempimento di tutte le brame del cuor Suo e la conservazione in vita per lunghi anni ancora, affinche' Ella possa lavorare con grande lucro di anime nella vigna del Signore in generale, e pel bene di quest' Istituto in particolare.

Voglia il Signore ascoltare le nostrre umili preghiere per Lui che con si indefessa cura veglia sopra di noi; e si benigni Ella accettare di buon grado le cordiali felicitazioni che in un'occasione si fausta siamo liete, e riputiamoci onorate, di riverentemente presentarle.

22 Marzo 1908

 

 

 

 

Reverendissimo Padre

Il rispondere colla riconoscenza al benefizio, e' una virtu' eletta non solo ma ben anche un forte bisogno di cuore bennato. Ed e' percio' che la festa del Tuo Onomastico ci perviene cara, carissima piu' d'ogni altra. Difatti, a questo dolce nome di festa del nostro Amatissimo Padre, il nostro cuore balza di gioia e di allegrezza; egli si dilata, s'infiamma, si elettrizza in certa guisa che sentesi veementemente ispirato da sentimenti i piu' dolci, i piu' soavi: egli si nutre di riconoscenza, s' inebria di piacere al solo pensiero che sta per farti parte degli auguri che forma per la Tua felicita'. Si, padre carissimo, noi vorremmo oggi, se ci fosse possibile, poter dare al nostro linguaggio una forma tutta nuova, affine di esprimerti a dovere, i nostri teneri ed affettuosi sentimenti.

Degnati crederlo, si piu' avanziamo in eta', piu' conosciamo le amorevoli Tue sollecitudini per noi: onde l'animo nostro vorrebbe amarti maggiormente di quel che Ti ama: vorrebbe espandersi secondo l'estensione dell'amore e della gratitudine che c'inspirano I Tuoi benefizi. Ma se non arriviamo a questo, possiamo almeno dirti che Ti amiamo, come si amano quelli che piu' si stimano su questa terra. E non abbiam dunque ragione di chiamarti con tutto l'affetto, coll'amabile nome di Padre? Non Ti spetta quindi a buon diritta, un si` dolce titolo? Ah! il non sentire in noi vivi sentimenti, sarebbe davvero un degradare il benefizio: saremmo davvero miserabili, inferiori perfino al pagano, a cui la gratitudine e' un sacro dovere. Ah! no, no; non sara' mai: Si, tel ripetiamo, tutto a noi e' ben noto, e le Tue indifesse fatiche, e i Tuoi continui sacrifici per il nostro bene e non solo spirituale ma anche temporale. Percio' ci e' grato di ripeterti in si' bel giorno i nostri ben sentiti ringraziamenti, ai quali vogliamo aggiungere pure la bella promessa di corrispondere, da qui in avanti; in tutto e per tutto alla Tua gran bonta', con essere buone, docili obbedienti e rispettose come Tu ci desideri sicure con cio' di darti anche consolazione.

Ricervi ora, dalle Tue care figlie, l'offerta di mille affetti, di mille divoti sensi e di mille auguri felici; e nell'atto di offrirteli; Ti domandiamo osseguiose la Tua Paterna benedizione.

Hamrun 19 Marzo 1912

Le alunne dell'Istituto Fra Diego

Il Loro Illmo e Revmo Direttore

Mons: Depiro Can: Cap. Dec. Coadiutore

 

 

 

 

8 Maggio 1913

 

 

 

Reverendissimo Monsignore e

Amatissimo Padre nostro

 

 

 

E' guinta finalmente quest'alba desiderata! Noi l'affrettammo col desiderio, ed ora la festeggiamo con tutta l'effusione del cuore. Possa questo bel giorno ritornar cento volte si` lieto per noi! Possa egli ad ogni ritorno, apportar nuove gioie al Suo bell'animo, e trovarci sempre a Lei d'intorno sorridenti e liete! Questo e' il voto del nostro cuore.

Intanto Le promettiamop sul serio di darle fatti e non parole; fatti che saranno come lei frutti delle tante Sue amorevoli cure per noi, delle quali La ringraziamo sentitamente chiedendolke scusa se talvolta non abbiamo approfittato, come era nostra ddovere, dei Suoi benefizi e dei Suoi saggi consigli ed insegnamenti.

Gradisca dunque i nostri felici auguri, le nostre sincere promesse, e ci dia la Sua santa e Paterna Benedizione.

Devotissime Sue figlie in G.C.

La Camerata delle Mezzanette

 

 

 

 

8 Maggio 1913

 

 

Reverendissimo Monsignore e

nostro Ottimo Padre

 

 

E' piu cara per noi l'occasione che ci si presenta di volgerle una parola di riconoscenza e d'affetto. Che se la pochezza nostra, non ci concede adoperare espressioni che valgano a dimostrarle i sentimenti nostri, non ci scoraggiamo; che sappiam bene quanto facile a Lei sia interpretare i moti dell'animo che a Lei deve tanto! Ah! voglia il cielo ricompensarla dei sommi benefici di cui ci e' prodiga; e noi saremo felici di vederla ricolma di consolazioni.

Speriamo che parte di tali consolazioni Le potranno venire dalla nostra savia condotta, poiche' glielo promettiamo, faremo ogni possibile per renderci sempre piu' degne di esserle devotissime figlie.

Pregandola a conservarci la Sua preziosa benevolenza, ci e' caro domandarle la Paterna Sua benedizione.

 

Le Sue umili figlie in G.B.

La Camerata

delle Piccole.

 

 

 

 

8 Maggio 1913

 

Reverendissimo Monsignore e

Amatissimo nostro Padre

 

 

Piu' lieta dell'usato sorse oggi l'aurora; piu' celeri e giulivi palpitano i cuori delle cento orfanelle dell'Istituto Fra Diego, che col nuovo giorno, vedono pure spuntato l'auspicatissimo Onomastico di Colui che tutta la vita consacra al benessere spirituale e temporale delle anime da Dio affidategli.

E questa loro gioia, e questa loro riconoscenza non potendogliela dimostrare in altro modo, perche` poverette ed incapaci, la deporranno, ai piedi dell’Altare sotto forma di caldi voti e di fervide preci a benessere di Lei che si bene tien loro le veci di Pastore e Padre.

Ella intanto, o amatissimo nostro Direttore, benedica i propositi che deponiamo oggi nelle Sue mani, di voler cioe' meglio approfittare per l'avvenire delle sollecitudine Sue, e delle nostre Maestre; e tale benedizione ratificata di certo in cielo, ci sara' pregno di una saggia vita quaggiu' per poi farle un giorno degna corona in Paradiso.

La paterna sua benedizione che or di cuor Le domandiamo ci renda piu' umili e degne Sue figlie in Gesu' Cristo.

 

La Camerala

delle Grandi

 

 

 

 

 

 

 

All'Illmo. e Revmo. Monsignore

Canonico Capitolare Coadiutore Dec:

D. Giuseppe de Marsi Depiro d'Amico

occurendo

il Suo di Onomastico

le Orfanelle

Dell'Istituto Fra Diego

19 Marzo 1915

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Illustrissimo e Reveerendissimo Monsignore

e Amatissimo Padre Nostro

Il giorno della Sua festa fortunamente camparve: e comparve bello e ridente sotto ogni aspetto. E' questo un giorno per noi di grande consolazione ripieno di gioia la piu' viva; e' un di felice che ci offre la propizia occasione, l'inestmabile vantaggio di esprimerle i piu' dolci sentimenti d'amore e di tenerezza del nostro giovine cuore.

Padre amantissimo! Noi siamo ancor piccole, e la nostra poca capacita' non ci pernette di esternarci come vorremmo non ci permette di fare di bei complimenti come desideremmo; pero' abbiamo abbastanza intendimento, grazia a Dio, per comprendere tutto cio' che Le dobbiamo di rispetto di gratitudine e riconoscenza. Si, tutti gli innumerevoli Suoi benefici sono presenti alla nostra mente, e non potendo fare altro per contraccambiare tanta bonta', solleviamo il pensiero a Dio, e dal fondo del nostro cuore allora, parte una voce eloquente per pregarlo di vegliare in modo speciale sopra di Lei che nutre per noi una tenerezza piu' che paterna.

Padre! che il buon Dio Le centriplichi quei favori e quelle benedizione che noi vivamente Le desideriamo. Irascorra Ella sempre de' giorni felici in mezzo alle Sue care figlie: che esse godano per lungo tempo ancora della consolazione di riunirsi a Lei in simil giorno. Che ciascuna di noi prevenga i Suoi minimi desideri: che tutto sia degno di Lei, camminando noi sempre dietro ai Suoi passi, nella via del dovere e della virtu'. Ecco l'augurio il piu' dolce, il piu' gradito che noi possiam farle; il piu' conforme ai Suoi desideri.

Or mentre a Lei rivolgiamo dal fondo del cuore un bel sentito ringraziamento per tanti Suoi benfici; Le offriamo pure un tenero omaggio di stima e venerazione.

Degni Vossignoria gentilissima di gradirlo con l'amorevolezza che e' tutta Sua propria, e ci conceda la continuazione del Suo tenero affetto: con questa fiducia Le domandiamo la Paterna Sua benedizione.

 

ALL'ILLMO E REVMO MONSIGNORE

CAN: CAP: COAD: DECANO

DON GIUSEPPE DE MARCHESI DE PIRO B.A.

Segretario di S.E. Mons. Arcivescovo

Direttore dell'Istituto

Fra Diego.

Se' doverosa la riconoscenzaper i beneficii ricevuti, questo dovere si rende ancora piu' imperioso quando gli stessi beneficii sono piu' frequenti e singolari. La grandezza poi del beneficio si misura non solo dalla sua entita', bensi dal Suo valore, cio vuol dire dai sacrificii che il cuor generoso del Benefattore si degna fare per le persone amate.

Illustrissimo Monsignore! Chi puo degnamente numerare i sacrificii che il Suo buon cuor ha fatto e continua a fare tutti i giorni per noi poverelle? Ella, messa a parte nel governo di questa diocesi, dalla fiducia del nostro venerato Pastor e, nonostante le Sue gravissime occupazione, le quali lasterebbero da sole, a frangere la tempra piu' forte, trova anche tempo a pensare frangere la tempra piu' forte, trova anche tempo a pensare a noi! Che meraviglia! Cosa non puo la tenerezza di un cuor parerno? Si taccia, che alla S.V. Illustrissima noi dobbiamo, se in questi tristissimi tempi cagionati dall'immane guerra Europea, tempi nei quali una strettissima economia s'impone anche ai grandi capitalisti, il nostro istituto relativamente abbonda e felicemente prospera; si taccia la magnanimita' dell'animo Suo con cui affronta con fiducia tutte le difficolta', solo contento di averci strappate dalla Miseria e liberate da, chi sa? Quanti pericoli! Quel o che piu' impegna la nostra riconoscenza e gratitutdine, si e l'assidua diligenza, con la quale Ella dirige la nostra educazione intelletuale e morale, la dolce e soave parola che informa la nostra condotta, gli esempi delle piu' nobile virtu' che ne proge; in una parola, tutte le sapienti industrie, che impegna a darci un sicuro indirizzo e premunirci dalle tante future insidie, che noi incontreremo certamente tornate che saremo un famiglia o nel gran mare del mondo.

Dilettissimo Padre! (ci permetta Mons: Illmo, di parlarle con condidenza da vere figluole) noi siamo convinte, convintissime, dell'amore grande che ci porta e ci dimostra ad ogni momento; e percio sentiamo un vivo bisogno di espanderle il nostro cuore e mostrarle i sentimenti sinceri della nostra profonda filiale riconoscenza.

Il giorno del Suo Onomastico ci presenta ogni anno la bella opportunita' a compiere questo dovere. Ma ahime'! la nostra poca capacita' non ariva a sodisfare l'accese desiderio dell'animo nostro. Onde La preghiamo di gradire almeno il povero mazzetto di fiori che or ora Le presenteremo. Sono fiori di un giorno, come tutte le cose di quaggiu`. Perso questi fiiori che colti al mattino, appassiscono all'occaso; perche' fiori uniti in un sol mazzo, noi vogliamo che simboleggino i nostri cuori uniti in un solo augurio che oggi Le facciamo! E l'augurio e' questo; "che i fiori delle belle virtu' che adornano l'animo Suo, appassiscono solo dopo il tramonto della Sua vita, perche' tornimo a germogliare imperituri al a comparsa del Sole Divino che fara' splendere i suoi raggi ne giorno dell'Eternita'.

 

Istituto (Fra Diego)

IV Domenica di Quaresima 1917.

 

 

All'Illmo e Revmo Monsignore

D.G. De Marsi De Piro

Aaneo Aoad Dee

Seg: di S. Accza: Revma:

Dom Mauro Caruana O.S.B.

accorrendo

il Suo Natalizio

le orfanelle

dell'Istituto Fra Diego

osseguiano

2 Novembre 1917

 

 

Reverendissimo nostro Padre

La lieta novella della ricorrenza del Suo bel di Natalizio, ci pervenne cara e graditissima assai; perche' essa ci porge una nuova occasione per palesare alla Signa Vostra Illma quei sentimenti di special devozione, che per obbligo di riconoscenza, professiamo alla Venerata di Lei Persona.

Ne risulta percio' che la commemorazione del giorno del Suo compleanno, non dovera questa volta, passarsi da noi inosservata; considerando vieppiu' le molteplici Sue beneficenze, ed il pietoso aumento della Sua benevolenza e protezione. La preghiamo pertanto di voler accogliere colla solita Sua bonta' e grazia, le nostre piu' vive dimostrazioni d'affetto, i fervidi nostri voti che formiamo per la Sua felicita, e mille sentiti ringraziamenti al generoso Suo cuore.

Padre carissimo! Viva a dilungo cosi' per nostro bene, come per tutti quelli che hanno la fortuna di conoscerla ed ammirarne le virtu'! Si, possa questo bel giorno, brillante d'allegrezza per le Sue povere bimbe, rinnovarsi quaranta e piu' volte ancora, sicche' abbiamo tuttora il conforto d'offrirle lo omaggio del loro amore e della loro obbedienza.

Padre - Quante esse vorremmo dirle ancora: ma al buon volere manca la lena. Gradisca pertanto questo nostro filiale tributo, mentre tutte unanimi, col cuor sulle labbra, diciamo ancora una volta: Ad multos annos, o Padre, ad multos annos!

 

 

All'Illmo: e Revmo:

Mons: Dec: Aoad: G De Piro

Direttore dell'Istituto Fra Diego

nel Suo giorno onomastico

 

 

Reverendissimo Padre

Per tutto l'orbe eristiano eccluggia oggi un Nome Santo, che ridesta in tutti i petti una celestiale esultanza. Esso e' il nome di quel giusto, al quale tocco' la sorte di ricevere, primo, fra le sue caste braccia, e di nutrire, il divin Infante; il nome di quel Giusto, che vigile, Lo difese, scampandolo, dalla erodiaca persecuzione; il nome di quel Giusto, il quale pote', su Gesu', prodigare la sua paterna cura, ricevendone, mirabilmente, di ricambio, una alta, continua soggezione in vita, e la divina assistenza nel momento estremo.

Ma per noi tale nome e', anche per altro motivo, apportare della piu' viva allegrezza, perche' esso e' il nome che porta la S.V. Revma, in cui ci e' sato dato, pur troppo, di esprimentare un padre il piu' affettuoso. Si' lungo il corso della sua Direzione di questo Istituto, Ella non ha fatto alto che esercitare verso di noi, gli uffici' che il Suo Patrono disimpegnava verso Gesu' - qui', sotto le ali di questo Istituto Ella ci ha accolto, qui con viva sollecitudine Ella ci va alimentando la vita, l'anima, difendendoci dai secolarsi perigli, e senza risparmiarsi sacrificio veruno; ci va premunendo e fortificando per l'avvenire; - alle quali sue paterne premure noi oggi vogliamo assicurarla di corrispondere con perfetta docilita' e soggezione, e colmare cosi' la comune letizia.

Voglia l'eccelso suo Patrono impetrare alla S.V. Revma dal Divin Figlio, qualee grazie e bendizione che Le rendano ancor piu' operosa la vita, e fruttuose le ministeriali fatiche, che, con tanto zelo, intraprende a pro' del prossimo e a gloria di Dio.

Le ragazze dell'Istituo Fra Diego nella festivita' di San Giuseppe, dell'anno 1919.

 

 

 

 

 

San Giuseppe

Al Revmo Mons. Dec. Coad.

Giuseppe Depiro

la Camerata dei Teologi Universitari

Giuniori

nel suo Giorno Onomastico

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SONETTO

La parola del ciel prudente aspetta

E per la Sposa lascia ogni sospetto;

Pieno di fede adora il Pargoletto;

Tosto che il nunzio del ciel glielo detta

D'Egitto per la via il Figlio in fretta

Porta ed amante se lo stringe al petto.

La lode merito' dell'uomo retto,

Lode per sacra isprazione detta.

Dello sposo, del padre e' il tipo; zelo,

Fortezza ed ogni virtu' in lui si loda

Valido Protettore ci e' nel cielo.

Noi la fronte chiniam a virtu' tanta,

Imploriam dall'uom giusto aiuto. Goda

Chi del nome di Santo tal si vanta.

 

 

Luigi Catania

Seminario Maggiore "San Paolo"

19 Marzo, 1919.

19 Marzo 1919

 

 

 

Mons. Rettore,

Non possono certamente provarsi indifferenti e non partecipare i sensi dei figli agli affetti paterni.

Pertanto quale segno di osseguiosa benevolenza verso V.S. Revma, una mia elevazione di mente al Santo del suo Nome "Giuseppe", perche' Le si degni impetrare dal Signore longevita' di vita' ed aiuto ecleste, onde, a par suo, che sippe meritevalmente attendare alla vita privata di Gesu', s'avvalori Vossignoria Illma formarci e prepararci in questo semenzaio la vita privata degna di continuare poi la Missione di Cristo.

In affettuoso augurio per il giorno onomastico di V.S. Illma.

Il Sem. Sudd. Gius. Calleja Grech

 

 

 

 

[1919 or 1920]

Reverendissimo Rettore

In questo suo si fausto e giulivo giorno del suo Onomastico facendo unisono ai miei tanti altri compagni ma vieppiu' mosso da un sincero sentimento d'una ben dovuta riconoscenza io le presento i miei piu' fervidi auguri in segno d'affetto e di gratitudine.

E come sussulta il mio cuore, ricordandomi di dover presentare le mie congratulazioni in un giorno cosi' sublime e a lei tanto caro non meno che a me rammentadomi del mio speciale protettore! Accolgale adunque dall'intimo del mio cuore e siamo queste unite coll'ingenua preghiera che oggi io a nome suo innalzo al casto Sposo di Maria e scenda quale aromatico incenso.

E' vero, non un'intera gregge, non un popolo il Figlio del Padre suo Putativo le ha affidato ma le ha affidato noi giovani dal cui esempio dipende il bene della gregge e del popolo; cosi', pertanto , grande e' il ministero a lei affidato verso di noi che', rinchiusi nella vasta solitudine di questi sacri recinti, cresciamo sempre nella virtu' all'ombra della sua assidua, sollecita e mai instaucabile cura.

Che Giuseppe a tanto suo alto ministero preghi che' Ella abbia una lunga vita che sia spesa pel bene della Patria della Religione e in modo speciale di noi giovani agognanti la non mai dimenticata meta del Santo Sacerdozio e sia questa tua fatica.

"Tegno sicuro d'immortal gioire" Sia questo mio cordiale, sincero e vivo augurio un riverbero dei sentimenti alti e d'una profonda stima che nutro per Lei, come il tiutinnio d'una melodiosa arpa che sempre si ripete e mai mon cessa.

Rinnovo, dall'effusione del mio cuore, le mie vivide congratulazioni e mi dico.

 

Suo Ubbssmo

Seminarista Carmelo Falascione

 

 

 

 

 

Illmo e Revmo Monsignor Rettore,

Oggi il sacro dovere e l'amore che nulla amato amar perdona a venirle innanzi con un vergine, un modesto encomio sul labbro, spinge tutti noi entusiastici ed orgogliosi di un ora cosi' propizia che le rallegra l'esistenza orgogliosi dico, del suo giorno onomastico nel quale il cuore le si schiude piu' che mai a ricettare il benefico influoso del Santo, come il fiore che s'apre odoroso al caldo raggio del sole.

Il nome e' un suono famigliare che ci si ripete intorno, che ci accompagna dalla culla alla tomba educandoci sempre; il nome di un santo e' una carezza del cielo; onde il nome suol sintetizzare la storia, suol inchiudere il carattere della persona che lo porta.

Il nome Giuseppe suona rettitudine protezione, carita'; al solo pronunziarlo l'animo nostro si esalta in un ambiente luminoso, l'animo nostro si empie di grandezza e di tenerezza come quello dell'alpigiano, allorquando, sulle candide vette lassu' dove cessa la terra e il cielo incomincia, rimira con occhio vigile le balze dorate e la terra nebbiosa che trascolora, mentre mesto pensa della predica viola memmola nascosta sotto le foglie e del fiore calpestato nell'ombrosa vallea.

Se io dico il vero glielo dice la coscienza che prova tante di quelle gioie che solamente la carita' cristiana sa condire; dillo il suo cuore quanto le valsi il nome di colui che ebbe tanti sorrisi per il poverello Gesu' e per Maria, allorquando entra nell'Istituto Fra Diego e mille voci argentine chiedono la sua paterna mano, dillo il cuore quando si vede circondato da un drapello di giovani baldanzosi che si preparano con lungo amore e con lungo studio alla propagazione della Fede; dillo il suo cuore quanto le valse il nome di colui che protesse la pietra angolare della Chiesa, ora, ora dinanzi a noi giovani che ci prepariamo per il bene della nostra Isola grande.

Pertanto, continui il santo a proteggierla nelle sue opere intraprese, le dia lume a dirigere tante anime, fonte di grandi speranze.

Questi sono gli augurii, padre Rettore, di noi seminaristi, figli riconoscenti ed osse quiosi nel Suo giorno Onomastico la cui memoria resa a Lei piu' cara per la corona di messe e di comunioni offerta, raffermiamo con questo piccolo dono, pegno del nostro amore, e della nostra figliale docilita' e devozione.

 

 

 

 

Al Reverendissimo

Mons. Decano Sac Giuseppe dei Marchesi De Piro.

Istitutore della Compagnia di San Paolo Apos:

Oh Reverendissimo padre mio e di noi tutti, oggi e' la festa del grande Santo Giuseppe, la festa del grande Patriarca artigiano che tutto il mondo venera e conosce, oggi pure e' la festa del suo onomastico oh carissimo padre mio, oggi, tutto, tutto l'universo festeggia la festa del vergine e puro San Giuseppe padre potativo del bambino Gesu' e di ogni mortale, tutti gli uomini oggi specialmente i fedeli sono allegri sono contenti figuriamoci ora la gioia e l'allegrezza che senta nel suo cuore, dal sorriso delle sue labbra si vede che qualche cosa di straordinario oggi le sta facendo gioire, il suo viso ci mostra una insolita contentezza.

Si padre lei ha ragione d'essere cosi' contento perche alsolo pronunziar questo bellissimmo nome di San Giuseppe tutti i figli di Adamo devono chinar la testa, al solo mormorar questo nome, ci confortiamo e ci intenerisce il cuore, percio' gioiamoci e rallegriamoci o fratelli e preghiamo Dio che ci conserva questo nostro terzo affinche lui ei porotegga da ogni male e da ogni avversita'.

Come San Giuseppe era la guardia di Gesu' bambino e di Maria Santissima, cosi' oh nostro amantissimo padre e' un altro Giuseppe. Si lei e` un altro Giuseppe per due ragioni, primo perche` ha questo soavissimo e bellissimo nome; secondo lei e' un altro Giuseppe, perche' come abbiamo gia' detto di sopra, che siccome San Giuseppe era il custode di Gesu' e Maria, cosi' lei e' un altro Giuseppe davvero perche protegga e custodisca questa campagnia ancora crescente, questa cara e santa compagnia alla quale lei ha dato il nome delgrande Apostolo San Paolo del apostolo per eccellenza, del Apostolo piu' dotto di tutti gli Apostoli e di tutti i dottori perche' come disse lui stesso enel medesimo tempo per umiliarsi. Ego enim sum minimus Apostolarum sed abundantis illis omnibus laboravi del Apostolo Paolo che e' pure padre nostro e per due ragioni come lei anche, perche' prima e' il padre di noi tutti Maltesi in generale, poi e' nostro padre in particolare perche' e' il nostro santo scelto, dunque rallegriamoci in questo giorno di festa e di allegrezza col nostro padre cosi` buono, cosi` docile e cosi` umile e le auguria' mole buone feste e altri con l'anni di vita e la grazia di continuar custodire santamente questa compagnia da lui istituta come San Giuseppe ha custodito, custodisce ancora e custodira' tutto il genere umano e come San Giuseppe pure e' attorniato dai suoi figli adottivi nel regno celeste, cosi' non un giorno speriamo che c'incontreremo nel cielo e sara' lei circondato come San Giuseppe anche dai suoi figli futuri e la avra' la festa continua che noi suoi umili e obbedienti figli non la possiamo dare.

Sono il suo umile figlio in Gesu'

Pisani Bonello Francesco S.S.P.

 

 

 

All'Illmo e Revmo

Mons: Gius: De Piro ,

Rettore

Del

Ven Seminario Magg: "San Paolo"

nel suo giorno onomastico

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All'Illmo e Revmo

Mons.Can.Cap.Dec.Coad. Gius. dei Mesi. DePiro ,

Rettore al V. Seminario: S. Paolo.

In occasione de Suo Onomastico

Monsignor Rettore,

Oggi tutto il mondo cattolico e' in festa: la Chiesa universale celebra solennemente la commemorazione del suo potentissimo patrone, il glorioso patriarca San Giuseppe. Ma, se tutto il mondo si rallegra della fausta ricorrenza, noi, allievi di questo Venerando Seminario, abbiamo pur un'altra fortissima cagione di andar lieti: oggi e' l'onomastico del gran Santo: l'idea di padre; l'idea di protettore; giacche' egli adempie perfettamente i doversi di padre col bambinello Gesu', e i suoi doveri di custode di protettare colla madre di lui. E noi crediamo che non fu per caso che a Lei, Monsignore, venisse posto un tal nome: Ella ha la bonta' di un padre, e il coraggio di un protettore. Noi provammo l'una e l'altra nei diversi casi della nostra vita durante il Suo rettorato: Ella si rallegro' con noi nelle nostre gioie; pianse con noi nei nostri dolori; gode' con noi nelle sorti prospere; ci difese e giustifico' nelle avverse. Sappiamo tutti cio' che Ella ha fatto quando una promessa o una concesione ci avvicinava di un passo alla nostra meta: sappiamo tutti cio` che Ella ha fatto quando l'ora fosca della morte percosse inesorabilmente un nostro collega. Non abbiamo vissuto insieme che sei mesi: ma della Sua paterna bonta' e della Sua protezione abbiamo avuto gia' numerose prove: tante che se pur non dovessimo aver altre, di queste sole nei le resteremme eternamente riconoscenti.

Ecco pertanto, Monsignore, il nostro augurio. Torni a Lei ancor molte volte ricco di luce questo fausto giorno e Dio lo conservi lungamente fra noi rebuste di anima e di corpo, perche' possa con saviezza con fortezza e con soavita' guidarci sull'arduo cammini del nostro tirocinio.

 

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19 Marzo 1919

CORONA DI COMUNIONI E DI MESSE

OFFERTE

SECONDO LA MENTE DI MONS. RETTORE

NEL SUO ONOMASTICO

 

Sac. Antonio Galea vice Rett:

Sudd. Roberto Fenech Prefetto della Camerata dei Maggiori

Sudd. Giuseppe Marmara' Vice Pref:

Sudd. Giovanni Calleja Prefetto degli Universitarii Seniori

Sudd. Angelo Ghigo Vice Pref:

Sudd. Goffredo Lubrano Prefetto degli Universitarii Giuniori

Sudd. Franco Calleja Gera Prefetto dei Teologi Minori.

Sudd. Carm Calleja Prefetto dei Filosofi.

1. Sudd. Giov. Mallia

2. Sudd. Gius. Zammit

3. Sudd. Lorenzo Micallef

4. Sudd. Carmelo Diacono

5. Sudd. Gius. Calleja Grech

6. Chco Alex. Borg Cordona

7. Chco Francesco Casha

8. Chco Giorgio Cassar

9. Chco Francesco Micallef

1. Sudd. Giuseppe Gonzi

2. Sudd. Salvatore Pavia

3. Sudd. Annib. Azzopardi

4. Chco. Gius: De Marco Magri

5. Sem. Carmelo Calascione

6. Sem. Lufi Catania B. Lit.

7. Chco. Gius. Xuereb

8. Chco. Loreto A. Callus

9. Chco. Carmelo Zammit

10. Chco. Carmela Bezzina

11. Chco. Salvatore Cilia

12. Chco. Giuseppe DeBono

13. Marino Cassar (Sem)

14. Chco. Giorgio Scicluna

15. Chco. Cesare Attard

16. Chco. Luigi Matrenza

17. Sem. Scerri Giuseppe

18. Mem. Filippo Abela

19. Sem. Enrico Mahoney

20. Sem. Antonio M. Farrugia

 

 

 

 

 

Gozo Vittoria

Casa di Carita

23 Dicembre 1916

Revmo Monsignore e Padre Carmo in Cristo

Quest anno piu che mai, mi incombe il dovere di prevalermi della presente circostanza della festa Natalizia per ringraziarla di tanti favori e benefici che continuamente sparge su di noi, poveri figlie di San Francesco, colla Sua solerte cura spirituale e temporale.

Padre, l’interesse che, contro ogni nostro merito, V.S. Rma nutre per il progresso della nostra Congregazione oggimai si sente, si conosce e si dichiara da ogniuno dei suoi membri. La medesima, per quanto misera e povera essa sia, per la grazia di Dio, ha sempre trovato chi la benefica, chi la protegge; ma oggi tra tante calamita` e tristezze, il Signore, nella Sua infinita misericordia, ci ha mandato l’aiuto di V.S. Illma e Revma ha poter scivare i pericoli e progredire nella virtu e nel lavoro; e percio`, caro Padre, nel magnificare e ringraziare il Signore per tanta Sua bonta` e providenza, ringraziamo pure V.C. per tutto quel bene che a favor nostro abbia operato

Pero, per quanto viva sentiamone la riconoscenza, pur non di meno non possiamo mai compensare V.S.Rma, e qualunque cosa noi facciamo non ci sara mai possibile di sdebitarci; l’unico nostro rimedio e` che ci dirigiamo al Signore pregandolo di conservarla in salute, di farle godere sana e per lunghi anni la Sua cara Mamma di darle pazienza, prudenza, energia, etc. a ben compiere i doveri della Sua alta carica, insomma di essere un altro San Paolo.

Mi permetta adesso, caro Padre, di compiere un altro sacro dovere. Ella, che oggi ci conosce abbastanza, abbia la carita di perdonarci tutte le sgarbatezze ed incorrispondenze che la nostra miseria, involontariamente, ci faccia commettere verso la bonta del Suo nobile cuore e come pegno del Suo perdono, nella notte del Santo Natale ci ricorda al Signore, implorando su di noi quei doni che, secondo il nostro stato, ci siano di dovere.

In fine, nell’augurarle liete le Feste Natalizie e felice l’Anno Nuovo, con distinti ossequi Le bacioumilmente la sacra destra e mi dichiaro.

Illmo e Revmo

Mgr. Gius. De Piro Decano Coad.

Secretario Generale della Diocesi di Malta

Ecc. Ecc. Ecc.

Di V.S. Illma e Revma.

Umlma figlia in Cristo

Sr. M. Nazarena di S. Teresa.

 

Gozo Vittoria

Casa di Carita

19 Marzo 1917

Illmo e Revmo Monsignore

Insieme alle mie care Sorelle mi presento oggi innanzi alla S.V. Illma e Revma per ossequiarla nel Suo giorno onomastico ed augurarle il compimento di tutte quelle cose che Ella desidera per Se, per la Sua nobile Famiglia, per tutti quelli che La circondano e per tutte noi quantunque immeritevoli della Sua cura e sollecitudine.

Padre, l’Inclito Patriarcha S. Giuseppe Le sia di guida e maestro in tutto il Suo operare spirituale e temporale e Le faccia meritare il Cielo un posto imminente nel Coro dei Serafini.

Nel presentarle pure i nostri ringraziamenti, per tutto quello che Ella opera a vantaggio della nostra Congregazione, preghiamo il Signore che Gliene rimuneri ampiamente.

Gradisca, caro Padre, i nostri sinceri affetti e distinti ossequi e ci benedica

Di V.S. Illma e Revma

Umleme. Figlie in Cristo

Sr. M. Nazerena di S. Teresa e Comunita.

 

 

 

Margherita tal Qalb ta’ Gesu

La Superiora Generale

Delle Terziarie Francescane

Casa di Carita

Citta Vittoria Gozo

31.10.17

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La retro scritta offre la sua poverta alla Reverenza Vostra Rema. la comunione gernerale nel fausto giorno del quarantesimo anno di Sua eta, pregando il Dator di ogni bene a renderLa sempre piu accesa del piu puro amore affinche sia il Salvatore di molte e molte anima che le faranno corona nel Regno dell Eterno amore.

Cosi sia

Sr. Margherita

 

 

 

Illmo Revmo Monsignore

In questa faustissima occorrenza in cui V.S. Illma e Revma compie l’ottavo lustro della sua eta` io, incaricata dalla Madre Superioro Le presento a nome di tutta la Comunita i piu sinceri auguri.

Monsignore, la Sua preziosa vita di quarant’anni fu spesa tutta quanta nel cercare la gloria di Dio e nel beneficare il prossimo. Fortunatamente fra i molti da V.C. beneficati sono I membri della nostra Congregazione che trovano in Lei un vero Padre il quale cerca e desidera il loro avvanzamento spirituale e temporale. Alle sue indefesse cure si attribuisce il cambiamento notevole dell’ Istituto Fra Diego, il vantaggio ricavato da quelle Suore a cui tocco la sorte di avvicinarsi a V.R.P. e tanti altri favori che per brevita` taccio.

Il buon Dio volle veramente servirsi di Lei per operare grandi cose; percio`, non contento d’averla chiamato al Sacerdozio, venne man mano ad affidarle cariche delle piu importanti nella Chiesa e nella societa`, ove Ella ha potuto mostrare la nobilta del Suo cuore. Chi dunque potra` rimanere indifferente vedendo da una parte la bonta dell’Altissimo nel versare su di Lei i doni celesti con tanta copia e dall’altra il modo onde V.S.Illma si e` servita dai medesimi? Difatti della nobilita dei talenti, delle richezze, etc. che il Signore si compiacque concederle Ella innalza per se monumenti assai manifici che non si consumeranno col tempo, anzi saranno di giorno in giorno sempre piu rassodati; monumenti pieni di benedizione che la sola Fede Cattolica sa inventare, monumenti di carita. Sia dunque benedetto il Signore per aver egli dato al mondo un tanto benefattore a Lui quindi rivolgiamo la parola e Gli preghiamo caldamente a voler concedere a V.S. una vita lunga felice e piena di eroiche virtu` onde meriti uno dei piu` sublimi posti lassu` in cielo.

Coi sensi di alta stima e riverenza La ossequio a nome di tutta la Comunita e mentre bacio la Sua sacra destra mi dichiaro

Di V.V. Illma e Revma.

Umile Serva in G. Cristo

Sr. M. Epifania di S. Simeone

 

C. Vittoria Gozo

Casa di Carita

31 Ottobre 1917

 

 

All’Illmo. e Revmo Signore

Mons. Can. Caad. Decano Giuseppe dei Marchesi De Piro

Segretario Generale di Sua Eccza Revma

Mons Arcivescovo Vescovo di Malta.

Reverendissimo Monsignore,

Ci e` stato negato quest’anno il sommo onore di avere a presidente della nostra gara, ad augusto spettatore dei nostri piccoli combattimenti, a rimmeratore delle nosre fatiche, il nostro venerato Pastore; ma nella sua paterna bonta` e con squisita gentilezza Egli si e` degnato di inviare lei degno suo rappresentate a fare le sue veci: nobile gesto tanto piu` grato a noi piccini quanto piu benvola la conosciamo verso i fanciulli! Noi sappiamo, Monsignore, con quanto zelo Lei si adoperi per alleviare le sofferenze di orfanelli e ragazzi poveri; e questo pensiero ci conforta e ci fa sperare che lei sapra almeno competire la nostra piccolezza se grazie alla Divina Provvidenza; non trova in noi miserie da sollevare. Noi l’aiuteremo Monsignore. Nelle sue ardue opere di beneficenza colle nostre preghiere non potendolo fare altrimenti, e, pegno della nostra buona volonta e della sincerita dei leali sentimenti con cui la accogliamo questa sera, le offriamo un fiore! Le dira`, questo fiore tutta la nostra riconoscenza per la sua bonta e tutto il nostro affetto, mentre le potra ricordare che anche noi, con I nostri fratelli da lei beneficati andremo fieri della sua benedizione.

Istituto Maltese di Educazione Cattolica

In S. Giacomo della Valletta,

Il di 27 Dicembre 1916.